Dopo aver modificato ancora una volta i tassi di interesse, poco più di una settimana fa, riportando il costo del denaro al suo minimo storico, la Banca Centrale Europea ha tracciato un bilancio della situazione finanziaria del Vecchio Continente e dell’Eurozona nell’ultimo periodo, all’interno del bollettino trimestrale emesso dall’Istituto.
Bce
La BCE apre alla guerra delle valute con l’ultimo taglio dei tassi
E’ arrivata giovedì scorso, 7 novembre, la decisione della Banca Centrale Europea, BCE, di abbassare ulteriormente il costo del denaro, portandolo al suo minimo storico dello 0,25% e tagliando, contemporaneamente anche tutti i tassi di interesse che all’Istituto di Francoforte fanno riferimento. Secondo gli analisti internazionali, tuttavia, questa decisione potrebbe avere importanti ripercussioni nel mondo finanziario ed economico.
Il tasso della BCE si allinea con l’Euribor
Come abbiamo visto anche nel post pubblicato in precedenza, ancora una volta la Banca Centrale Europea – BCE – ha tagliato il costo del denaro, portando il tasso di interesse ad un livello dello 0,25% e facendo segnare un ulteriore minimo storico. Questo intervento, però, è anche servito ad allineare il tasso della BCE con l’Euribor.
La Banca Centrale Europea taglia il costo del denaro allo 0,25%
Come anticipato anche nei giorni passati, arriva da parte della BCE, la Banca Centrale Europea, una nuova operazione sul costo del denaro, che viene ulteriormente abbassato ad un tasso di interesse dell0 0,25%. Ancora una volta, dunque, il costo del denaro tocca il minimo storico.
L’Europa verso il rischio della deflazione
Sono giorni decisivi quelli che stiamo vivendo per capire come si evolveranno i mercati e l’intera economia europea nel prossimo futuro. Al centro della questione c’è un grande rischio che da anni non era mai sembrato così concreto all’interno dei confini del Vecchio Continente.
I tassi di interesse della Banca Centrale Europea rimarranno al minimo ancora a lungo
Proprio qualche giorno fa, come abbiamo segnalato in un post pubblicato in precedenza, il Fondo Monetario Internazionale aveva invitato i vertici della Banca Centrale Europea ad applicare politiche monetarie accomodanti e di sostegno alla ripresa economica del Vecchio Continente per il più lungo periodo di tempo possibile.
Il Fondo Monetario Internazionale chiede alla BCE un ulteriore taglio dei tassi di interesse
Il Fondo Monetario Internazionale – FMI – appare seriamente preoccupato dalla situazione economica e sociale che si va delineando all’interno del Vecchio Continente. E le sue previsioni in relazione alle concrete possibilità di ripresa dell’economia europea non sono affatto positive.
La Banca Centrale Europea mantiene invariati i tassi
Ancora una volta la Banca Centrale Europea – BCE – ha deciso di continuare a perseguire quella politica accomodante inaugurata ormai molti mesi fa. In questo modo, infatti, l’Eurotower sostiene e continua e sostenere l’economia del Vecchio Continente in un momento piuttosto difficile della sua storia.
Mutuo euribor: previsioni estive
Che ne sarà del tasso euribor nei prossimi mesi, quelli dell’estate 2011? La domanda è d’obbligo visto che nei giorni scorsi la Bce ha lasciato i tassi invariati, ma potrebbe essere solo la quiete prima della tempesta. Se la tendenza del costo del denaro è rialzista, lo ricordiamo, immancabilmente ad impennarsi è anche l’euribor, quello con la scadenza a tre mesi con cui nel nostro Paese di norma si vanno ad agganciare i mutui a tasso variabile. Siamo lontani, lontanissimi ormai dall’euribor a tre mesi sui minimi storici, quando stipulare un mutuo a tasso variabile rappresentava in tutto e per tutto un affare. Almeno fino a quando i tassi non sarebbero saliti, e così puntualmente è stato! In ogni caso i tassi, sia l’euribor, sia l’Irs per l’indicizzazione a tasso fisso, si mantengono ancora su livelli sotto la media storica, ragion per cui l’acquisto della casa con un mutuo rimane ancora conveniente a patto però di prendere opportune precauzioni.
Rinegoziazione mutuo tasso variabile e Decreto Sviluppo
Con la recente approvazione del Decreto Sviluppo sono arrivate alcune novità che coinvolgono e riguardano le famiglie che in questo momento stanno pagando un mutuo a tasso variabile, e sono in difficoltà con il pagamento della rata mensile visto che la tendenza del costo del denaro è rialzista. Nel Decreto, in particolare, viene introdotta la possibilità per le famiglie di andare a rinegoziare con la banca il mutuo variabile in modo tale da “convertirlo” in un finanziamento ipotecario a rata e durata costante, ovverosia a tasso fisso. Ma conviene? Ebbene, la Federconsumatori nei giorni scorsi si è espressa sulla misura introdotta nel Decreto Sviluppo, bollandola in tutto e per tutto come l’ennesimo regalo agli istituti di credito. Insomma, la misura di aiuto e sostegno alle famiglie è uno specchietto per le allodole visto che il passaggio dal tasso variabile al tasso fisso comporta un inasprimento della spesa per interessi.
Euribor e mutui convenienti
Il Mutuo a Tasso Variabile di Che Banca!, a 20 anni, per un importo pari a 100 mila euro, è attualmente uno dei finanziamenti ipotecari più interessanti presenti sul mercato bancario italiano. A farlo presente è stato il Portale di comparazione online Supermoney.eu nel sottolineare come nonostante la fiammata rialzista sui tassi il mutuo a tasso variabile rimanga ancora vantaggioso da sottoscrivere in quanto permette di pagare una minor spesa per interessi. Certo, con il mutuo a tasso variabile non c’è certezza sulla rata futura; ed allora, volendo sottoscrivere un mutuo a tasso fisso, sempre Supermoney.eu ha rilevato come ancora una volta sia CheBanca! l’Istituto che offre i finanziamenti ipotecari più vantaggiosi sempre considerando una durata di 20 anni ed un importo richiesto pari a 100 mila euro. Attualmente, lo ricordiamo, è tra l’altro in corso una promozione che permette di risparmiare fino a 1.200 euro, il che significa che per i primi dodici mesi la rata mensile del Mutuo Che Banca! è sostanzialmente più leggera di 100 euro.
Euribor tre mesi o tasso Bce per il mutuo variabile
A tasso variabile con indicizzazione all’euribor con scadenza a tre mesi, oppure, nel caso della sola finalità di acquisto della prima casa ad uso residenziale, con indicizzazione al tasso della Bce, la Banca centrale europea. Sono questi i due tipi di indicizzazione che possono essere scelti per il “Mutuo a Tasso Variabile” di Unicredit, un finanziamento ipotecario che può essere scelto con la durata più comoda e più in linea in base al proprio reddito e capacità di spesa e di risparmio proprie e della propria famiglia. Il “Mutuo a Tasso Variabile” di Unicredit si può infatti stipulare con un piano di ammortamento pari a minimo 5 e massimo 40 anni con la possibilità di conseguenza, di poter pagare nel tempo, mese dopo mese, una rata bassa e sostenibile potendo quindi coronare in tutta serenità il sogno dell’acquisto della prima casa. In particolare “Mutuo a Tasso Variabile” di Unicredit dura fino a 40 anni per la prima casa, mente per la seconda casa, e con la sola indicizzazione all’euribor a tre mesi, la durata non può comunque andare oltre i 30 anni.
Euribor e rate del mutuo, allarme rosso
In data odierna, martedì 3 maggio 2011, il tasso euribor con scadenza a tre mesi, quello con cui in prevalenza si agganciano in Italia i mutui con l’indicizzazione a tasso variabile, ha toccato il nuovo massimo degli ultimi due anni. Siamo infatti arrivati all’1,4%, un livello più che doppio rispetto ai minimi storici dei mesi scorsi; la conseguenza è che i mutui a tasso variabile sono sempre più cari, sia per le famiglie che lo stanno pagando, sia per chi si appresta a stipularne uno. Inoltre, considerando anche la tendenza ad aumentare gli spread degli istituti di credito, il mix nel complesso per i finanziamenti ipotecari è a dir poco esplosivo. Insomma, possiamo parlare a tutti gli effetti di una stangata sui mutui che proprio non ci voleva visto che sono parecchie decine di migliaia in Italia le famiglie che a fine mese fanno fatica ad onorare le rate.
Mutuo a tasso variabile dal Banco di Napoli
Il mutuo a tasso di interesse variabile del Banco di Napoli è un finanziamento immobiliare ipotecario che supporta i clienti dell’istituto di credito campano nel compimento di operazioni di acquisto, costruzione o ristrutturazione della casa.
Il tasso di interesse sarà calcolato sulla base dell’Euribor a un mese, o sulla base del tasso ufficiale di riferimento della Banca Centrale Europea, maggiorato di uno spread da concordare tra le parti.
Così calcolato, il tasso subirà delle periodiche variazioni nel corso dei mesi, rendendo eventualmente il mutuatario beneficiario di trend ribassisti del valore dei parametri di riferimento.
La durata dell’operazione non potrà superare i 30 anni, con potenziali estinzioni anticipate del debito residuo, effettuabili per importi anche parziali, e senza pagamento di alcuna penale.