L’Europa verso il rischio della deflazione

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Sono giorni decisivi quelli che stiamo vivendo per capire come si evolveranno i mercati e l’intera economia europea nel prossimo futuro. Al centro della questione c’è un grande rischio che da anni non era mai sembrato così concreto all’interno dei confini del Vecchio Continente. 

> I tassi di interesse della Banca Centrale Europea rimarranno al minimo ancora a lungo

Si tratta dello spettro palese delle deflazione, che a partire dagli anni Trenta non arrivava a fare visita ai governi europei. Ma in una situazione economica in cui le imprese e le famiglie sono sempre più riluttanti nel compiere acquisti e fare investimenti, nell’attesa di una ulteriore discesa dei prezzi, in cui gli scambi commerciali progressivamente si atrofizzano e paralizzano, la produzione industriale, di conseguenza, langue e agli imprenditori appare sempre più difficile onorare i debiti contratti di fronte a tassi di interesse che schizzano verso l’alto, il rischio della deflazione sembra diventare sempre più reale.

Il Fondo Monetario Internazionale chiede alla BCE un ulteriore taglio dei tassi di interesse

Così, il pericolo dell’inflazione, che più volte aveva indotto la stessa Banca Centrale Europea – BCE – a tagliare il costo del denaro, in previsione di un rialzo insostenibile dei prezzi, non sembra incutere più tanta paura. La deflazione, invece, sembra un male decisamente peggiore, davanti al quale l’Europa intera attende ansiosa i provvedimenti dell’Eurotower in fatto di tassi di interesse e costo del denaro, dal momento che il consiglio direttivo dell’Istituto di Francoforte si riunirà proprio nel corso di questa settimana.

A differenza del passato, tuttavia, un ulteriore taglio dei tassi di interesse non appare questa volta così scontato. Proprio a causa del diffondersi del rischio della deflazione, e dell’abbattimento dell’inflazione europea allo 0,7%, soprattutto in Germania aumentano coloro che sarebbero contrari ai tagli.