Nuovi strumenti dalla BCE per combattere il rischio della deflazione

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Dopo aver portato per l’ennesima volta il costo del denaro al suo minimo storico, facendo passare i tassi di interesse dallo 0,5% allo 0.25%, la Banca Centrale Europea si appresta a mettere in campo nuove misure per i nuovi rischi che sembrano affacciarsi sull’orizzonte europeo. 

La BCE apre alla guerra delle valute con l’ultimo taglio dei tassi

Come era stato accennato da alcune voci di economisti anche nei giorni passati, è possibile che nel prossimo futuro i prezzi dei beni non subiranno ulteriori rincari ma che continueranno ad ondeggiare poco sopra lo zero ancora per molto tempo. Di conseguenza, si affaccia sempre più concretamente anche per l’Unione Europea il pericolo della deflazione, che l’istituto di Francoforte si appresta a combattere anche con armi non convenzionali.

Si riduce il tasso di risparmio nel secondo trimestre 2013 secondo la BCE

Annunciate dallo stesso Mario Draghi in occasione dell’ultimo taglio del costo del denaro, i nuovi strumenti di cui si doterà a livello finanziario la BCE per sostenere l’economia del Vecchio Continente sono stati manifestati anche dal capo del dipartimento economia dell’Eurotower, Peter Praet, che ha parlato almeno di tre misure in particolare: l’introduzione di tassi negativi, il programma di quantitative easing come quello portato avanti dalla FED americana e l’azzeramento del costo del denaro. 

La Banca Centrale Europea prevede dunque un altro possibile taglio del costo del denaro, che potrebbe essere portato dall’attuale 0,25% allo 0%, provvedimento al quale potrebbe essere affiancato sia un massiccio programma di acquisto dei titoli di stato, sia l’istituzione di tassi negativi per le banche che vogliono lasciare i propri depositi presso la BCE.