Rinegoziazione mutuo tasso variabile e Decreto Sviluppo

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Con la recente approvazione del Decreto Sviluppo sono arrivate alcune novità che coinvolgono e riguardano le famiglie che in questo momento stanno pagando un mutuo a tasso variabile, e sono in difficoltà con il pagamento della rata mensile visto che la tendenza del costo del denaro è rialzista. Nel Decreto, in particolare, viene introdotta la possibilità per le famiglie di andare a rinegoziare con la banca il mutuo variabile in modo tale da “convertirlo” in un finanziamento ipotecario a rata e durata costante, ovverosia a tasso fisso. Ma conviene? Ebbene, la Federconsumatori nei giorni scorsi si è espressa sulla misura introdotta nel Decreto Sviluppo, bollandola in tutto e per tutto come l’ennesimo regalo agli istituti di credito. Insomma, la misura di aiuto e sostegno alle famiglie è uno specchietto per le allodole visto che il passaggio dal tasso variabile al tasso fisso comporta un inasprimento della spesa per interessi.

Magari rinegoziando il mutuo si abbassa l’importo della rata mensile a fronte di una durata più lunga, ma la spesa per interessi da sostenere è poi però decisamente più alta di quella originaria. Non lo scopriamo di certo oggi che il differenziale tra un mutuo fisso ed un mutuo variabile è all’incirca pari a due punti percentuali, e sul quale di certo le banche non faranno sconti.

La Federconsumatori, tra l’altro, parla per tale misura non solo di un regalo alle banche, ma anche di un regalo immotivato, che le banche non meritano assolutamente visto che in questi mesi sui mutui variabili hanno “lucrato” innalzando gli spread, ovverosia le commissioni fisse. Il caso lampante dall’Associazione dei Consumatori è stato rilevato alcune settimane prima che la Bce alzasse i tassi di interesse. Nel frattempo, infatti, le banche avevano già alzato gli spread addirittura ben oltre quel quarto di punto di incremento del costo del denaro deciso dalla Banca centrale europea.