Euribor tre mesi o tasso Bce per il mutuo variabile

di Gianfilippo Verbani 2


 A tasso variabile con indicizzazione all’euribor con scadenza a tre mesi, oppure, nel caso della sola finalità di acquisto della prima casa ad uso residenziale, con indicizzazione al tasso della Bce, la Banca centrale europea. Sono questi i due tipi di indicizzazione che possono essere scelti per il “Mutuo a Tasso Variabile” di Unicredit, un finanziamento ipotecario che può essere scelto con la durata più comoda e più in linea in base al proprio reddito e capacità di spesa e di risparmio proprie e della propria famiglia. Il “Mutuo a Tasso Variabile” di Unicredit si può infatti stipulare con un piano di ammortamento pari a minimo 5 e massimo 40 anni con la possibilità di conseguenza, di poter pagare nel tempo, mese dopo mese, una rata bassa e sostenibile potendo quindi coronare in tutta serenità il sogno dell’acquisto della prima casa. In particolare “Mutuo a Tasso Variabile” di Unicredit dura fino a 40 anni per la prima casa, mente per la seconda casa, e con la sola indicizzazione all’euribor a tre mesi, la durata non può comunque andare oltre i 30 anni.

Il “Mutuo a Tasso Variabile” di Unicredit è solo uno di un’ampia gamma di finanziamenti ipotecari che il colosso bancario europeo è in grado di offrire alla propria clientela. Per chi vuole la tranquillità e la serenità di sapere quanto pagare di rata sin dall’inizio, Unicredit propone anche il classico “Mutuo a Tasso Fisso” con durata da 5 a 30 anni, e finanziamento per importi fino all’80% del valore dell’immobile.

Ma ci sono anche mutui Unicredit innovativi come “Mutuo Opzione Sicura“, uno degli ultimi nati in casa Unicredit che si presenta con la formula innovativa dei “Tagliandi”, che sono due. C’è infatti il Tagliando Ordinario che prevede ogni anno l’invio di una comunicazione, da parte della Banca, nella quale viene fatto un vero e proprio check-up in regime di pagamento delle rate con il tasso variabile. Mentre il Tagliando Straordinario scatta nel momento in cui rispetto all’importo originario della rata, questa aumenta di oltre il 20%.


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