Mutui, Firenze apre alle giovani coppie di fatto

 Sin dal giorno della sua elezione a Palazzo Vecchio, il giovane sindaco di Firenze Matteo Renzi si è segnalato per aver proposto una serie di operazioni di governo del territorio un po’ “fuori dagli schemi”, per così dire. La boutade, che poi è stata tale solo fino a un certo punto, più rumorosa sinora, è stata quella sulle strisce di parcheggio multicolore. Niente di lontanamente paragonabile, a meno che le Feste spengano i clamori, al polverone sollevato dalla proposta di mutui agevolati per le coppie conviventi, anche non sposate, anche omosessuali. Non è questo il momento né il luogo per rinfocolare le polemiche, ma certo è lo spazio più adatto per parlare della proposta fiorentina approcciando l’argomento dal versante dei mutui.

Fondo di Garanzia: boom finanziamenti richiesti nel 2009

 Sono state ben 24 mila nel 2009 le aziende che, in materia di accesso al credito, hanno potuto “appoggiarsi” al Fondo di garanzia che ha permesso finanziamenti per oltre 4,5 miliardi di euro. Trattasi di un vero e proprio boom, messo in risalto dal Ministero dello Sviluppo Economico, che ha permesso alle piccole e medie realtà imprenditoriali del nostro Paese di tirare il fiato grazie proprio all’allentamento della morsa creditizia. Non a caso, rispetto al 2008, lo scorso anno le domande di accesso al Fondo di Garanzia sono aumentate del 103% prendendo a riferimento le aziende minori, mentre i finanziamenti su base annua hanno fatto registrare una crescita del 212%. La dinamica espansiva, giudicata senza precedenti dal Ministero dello Sviluppo Economico, è stata ampiamente confermata anche nel mese scorso, quando le richieste di accesso hanno fatto registrare un +225% rispetto al dicembre del 2008.

Germania, 20 milioni di carte di credito bloccate con il 2010

 Quanti di voi ricordano la paura, come spesso accade immotivata, per le nefaste conseguenze del cosiddetto “Millennium Bug”? Correva l’anno 1999 quando il mondo occidentale si trovò a parlare per settimane del fatto che avrebbe rischiato di andare incontro ad un errore nei cervelloni delle banche dati capace di riportare la nostra storia al 1900, invece che passare al millennio successivo come era nella logica temporale che avvenisse. Il Governo italiano, come molti altri, attivò addirittura una task-force chiamata a lavorare la notte di San Silvestro per scongiurare ogni pericolo, e il passaggio avvenne senza problemi. Così non è stato in Germania, con il 2010 a bloccare per alcuni giorni ben 20 milioni di carte di credito e debito.

Banche italiane 2009-2011: meno utili e più sofferenze

 Nel nostro Paese il sistema bancario sta continuando a sostenere imprese e famiglie sia dal fronte dell’erogazione dei servizi bancari, sia dal versante della concessione del credito nonostante la difficile situazione congiunturale che per gli istituti di credito pesa sia sugli utili, in calo, sia sulle sofferenze che, di contro, sono in aumento. E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia scattata dall’AFO-Financial Outlook i cui dati sono stati resi noti dall’ABI, Associazione Bancaria Italiana. In particolare, anche a causa della lenta ripresa dell’economia, per l’anno in corso sono previste sofferenze in crescita del 27% per il sistema bancario, mentre per il 2011 la crescita è prevista meno ampia e pari al 9%; come diretta conseguenza, i profitti del comparto nel 2009 registreranno una contrazione del 45% per poi rimbalzare timidamente dell’8% per l’anno in corso.

La Befana ritorna a portare dolci: budget per l’Epifania più limitato

 L’Epifania, come dice il detto popolare, tutte le feste si porta via. Ma chi ha portato via il budget per la calza? Quella di ieri è stata un’Epifania più magra rispetto a quella dell’anno scorso, almeno stando alle cifre pubblicate dal sito della Federconsumatori. “Le calze sono state più vuote, perchè sono diminuiti i budget per questa festività” scrive l’associazione dei consumatori. Ma se in passato le calze erano spesso utilizzate per completare la serie di regali non donati a Natale, nel 2010 la Befana è ritornata all’antica usanza di portare caramelle e cioccolata. “Le calze sono state più leggere, non perchè piene di carbone, ma perchè le famiglie si sono orientate su dolci e caramelle piuttosto che di altri regali” si legge nel comunicato della Federconsumatori. Perché il ritorno alla tradizione? “Gli aumenti di spesa che si profilano nel 2010, oltre 600 euro, e le scadenze previste nel mese di gennaio come il canone tv, il bollo dell’auto, il budget a disposizione è diminuito rispetto agli scorsi anni” spiegano dalla Federconsumatori che ha monitorato alcuni dei prodotti classici dell’Epifania, accanto a prodotti come calze e calzini che rappresentano questa festa.

Finanziamenti imprese: soluzione al ritardo nei pagamenti

 Nel nostro Paese le imprese, in particolar modo quelle medie e piccole, molto spesso sono costrette a ricorrere a finanziamenti attraverso il canale bancario anche quando in teoria, ma anche in pratica, non ne avrebbero bisogno. Questa tendenza, tra l’altro, si è fortemente accentuata negli ultimi due anni a causa della crisi che ha ulteriormente allargato i tempi medi tra l’emissione delle fatture ed il loro reale ed effettivo pagamento. A mettere palesemente in evidenza questa situazione è stata la CGIA di Mestre, la quale nello specifico ha rilevato come ogni anno in Italia le imprese siano costrette ad assumersi costi complessivi stimabili in ben dieci miliardi di euro a causa del ritardo nei pagamenti.

Federconsumatori e Adusbef: class action per difendere gli utenti

 Una class action per proteggere i consumatori. È questa l’intenzione della Federconsumatori e dell’ Adusbef, che stanno studiando appunto un’azione legale degli utenti “per recidere i rapporti incestuosi tra Bankitalia e le banche vigilate”. Le due associazioni dei consumatori hanno pubblicato una nota congiunta dove spiegano le ragioni che hanno condotto a valutare una class action, che, specificano, pur trattandosi di una “normativa debilitata nel suo campo di azione”, permetterà “un mutamento delle abitudini delle famiglie italiane”. “La Banca d’Italia non può diventare il notaio delle malefatte bancarie, limitandosi a notificare tassi d’interesse promossi da un sistema bancario paramafioso” si legge nel comunicato. Secondo la Federconsumatori e l’ Adusbef, infatti, l’istituto di via Nazionale detterebbe “condizioni immodificabili alle famiglie e alle imprese” richiedendo addirittura più dello 0,50 per cento sui mutui e più del 1,37 per cento sui prestiti personali al sud Italia rispetto alla media praticata dalle banche europee.

CreditExpress Compact: consolidamento debiti e liquidità aggiuntiva

 Per chi ha in corso il pagamento di uno o più prestiti, e complessivamente l’ammontare delle rate è diventato insostenibile, le banche offrono l’opportunità di stipulare un nuovo finanziamento che permette di estinguere tutti gli altri finanziamenti in corso, allungare la durata, abbassare la rata e, all’occorrenza, ottenere anche della liquidità aggiuntiva. Ad esempio, il colosso bancario europeo Unicredit offre alla propria clientela un prodotto di questo tipo, che si chiama “CreditExpress Compact”, e che permette di pagare, con una sola banca, una sola rata mensile in corrispondenza di una sola scadenza. In particolare, con CreditExpress Compact si possono chiedere fino a 50 mila euro attraverso l’estinzione dei prestiti contratti con altre banche o società finanziarie, potendo avvantaggiarsi nella stipula dell’assenza di spese previste per l’istruttoria.

La Banca d’Italia alza la soglia dei tassi considerati da usurai

 I tassi da usurai sui mutui a tasso fisso? Oltre la soglia dell’8,04 per cento. Lo ha stabilito un decreto ministeriale emanato dal ministero dell’Economia. Il tetto, che viene fissato dalla Banca d’Italia ogni tre mesi, è entrato in vigore il 1 gennaio e sarà applicato fino al 31 marzo 2010. Per rilevare i tassi effettivi, si legge nel comunicato emesso da Palazzo Koch, sono stati utilizzati nuovi criteri considerando, oltre al tasso d’interesse, anche altri parametri, come le spese di finanziamento, le polizze assicurative, i compensi di mediazione e tutte le forme di remunerazione diverse dal tasso di interesse, come le commissioni di massimo scoperto.

Fondo di garanzia PMI: 250 milioni di euro per energie rinnovabili e innovazione

 Il Ministero dello Sviluppo Economico ha annunciato nella giornata di ieri una nuova iniziativa a sostegno delle piccole e medie imprese, con l’obiettivo di favorirne lo sviluppo ed accompagnare/agevolare la ripresa economica nel nostro Paese. Nel dettaglio, in accordo con quanto reso noto dal Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, il Ministero, utilizzando i fondi europei, ha iniettato ben 250 milioni di euro nel Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese con l’obiettivo di sostenere i progetti di ricerca ed innovazione, compresi anche quelli che puntano sulle energie rinnovabili. Le risorse andranno maggiormente ad intercettare i piani di sviluppo delle PMI del Mezzogiorno, con l’obiettivo di portare nel 2012 la dote del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese a 1,8 miliardi di euro.

Conto Arancio, tasso 2,50% lordo per 12 mesi

 Ing Direct ha attualmente prolungato il periodo di promozione per il suo prodotto di punta, il “Conto Arancio“, portando il tasso del 2,50% lordo, per tutti i nuovi sottoscrittori, da sei mesi a dodici mesi. “Conto Arancio” è un conto di deposito remunerato, e come tale non prevede il pagamento dell’imposta di bollo prevista, invece, per i conti correnti; il prodotto matura gli interessi sul capitale versato su base giornaliera con accredito degli stessi ogni anno, in corrispondenza del 31 dicembre. A fronte del 2,50% lordo offerto per dodici mesi, a partire dall’attivazione di “Conto Arancio“, il conto remunerato può essere aperto, gestito e chiuso senza alcuna spesa o onere, ed i soldi versanti non sono soggetti ad alcun vincolo in quanto possono essere versati, prelevati e disponibili in appena due giorni lavorativi.

Commissioni bancarie: Consumatori preparano class action

 In questo momento molti correntisti di parecchie banche italiane pagano delle commissioni salate, salatissime, per le scoperture temporanee in conto corrente, anche se lo scoperto è di un solo euro e per pochissimi giorni. Anche l’Antitrust in merito ha voluto vederci chiaro, e dopo aver effettuato un monitoraggio ha inviato al Parlamento, al Governo ed alla Banca d’Italia una segnalazione nella quale viene specificato come le commissioni bancarie introdotte dagli istituti di credito, in concomitanza con l’abolizione della commissione di massimo scoperto, siano onerose ed ancor più penalizzanti a carico dei correntisti. Della stessa idea però non appare l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, la quale invece con una nota ufficiale ha sottolineato come gli oneri a carico dei correntisti con le nuove commissioni non siano più alti, ed ha invitato l’Antitrust ad un confronto anche per analizzare in maniera più approfondita le caratteristiche del monitoraggio effettuato dall’Autorità.

Carte di credito e saldi invernali 2010: occhio all’adesivo

 Tra poche ore partiranno i saldi invernali, e per l’occasione sia le Associazioni dei Consumatori, sia quelle delle imprese, come ogni anno stilano dei veri e proprio “decaloghi” in cui vengono messi in evidenza alcuni principi base che fungono da vera e propria guida all’acquisto. Una delle cose più importanti da ricordare riguarda i pagamenti con moneta elettronica; se si decide infatti di fare acquisti con la carta di credito, è sempre bene controllare che l’esercente al riguardo sia convenzionato con uno o più circuiti come ad esempio Visa e Mastercard. Ebbene, se l’esercente espone in vetrina l’adesivo per il pagamento con le carte di credito, anche in tempo di saldi il negoziante è obbligato ad accettarle, visto che in merito non esiste alcuna restrizione o limitazione.

Ristrutturazioni boom nonostante le banche continuino a non fare prestiti

 Il Governo ha fatto il proprio dovere; i risparmiatori non si sono certo tirati indietro, generosi come sempre e come sempre pronti alla ricettività quando c’è una proposta veramente predisposta per loro; uniche a mancare all’appello sono le banche, scottate dalla crisi e verosimilmente in situazione non del tutto positiva se è vero come è vero che continuano a rimandare il giorno in cui torneranno ad erogare prestiti a privati ed imprese dopo una fase in cui, invece, non c’è stato alcun problema nell’offrire mutui anche oltre il 100% del valore dell’immobile da (aiutare ad) acquistare.