Spread mutui in calo ad ottobre 2013

 Arriva una buona notizia per tutti coloro che in questo periodo hanno attivo un contratto di mutuo, sia a tasso fisso che a tasso variabile. A partire dall’inizio del mese di ottobre 2013, infatti, lo spread applicato dalle banche e dagli altri istituti di credito per il calcolo del costo totale del finanziamento è in calo e il fenomeno sembra essersi ulteriormente accentuato in questi ultimi giorni.

Spread dei mutui nel 2012 viene tagliato

 Dopo 10 mesi di continui rialzi, lo spread sui mutui casa erogati dagli istituti di credito italiani stanno finalmente subendo qualche gradito ribasso. La ragione è riconducibile alla possibilità di poter godere della iniezione di nuova liquidità in favore delle banche europee grazie al finanziamento Ltro da parte della Banca Centrale Europea, che ha contribuito a rigenerare una gradita serenità tra i conti dei bilanci aziendali bancari e, di conseguenza, una minore tensione di liquidità che ha evitato dapprima il pericolo di credit crunch e, successivamente, la tensione al rialzo degli spread.

Mutuo acquisto casa a tasso fisso da Banca di Piacenza

 Iniziamo oggi a prendere visione dei principali prodotti offerti dalla Banca di Piacenza. Il nostro breve viaggio inizia con un mutuo a tasso di interesse fisso disponibile per poter supportare le operazioni di acquisto della prima o della seconda casa, per importi maggioritari, e per durate in grado di spingersi nel medio e nel lungo periodo, garantendo così al mutuatario una restituzione del capitale compatibile con le due disponibilità reddituali.

Il finanziamento immobiliare in questione si caratterizza per la presenza di un tasso di interesse fisso, che l’istituto di credito e il mutuatario concorderanno sulla base di un parametro di riferimento che verrà “congelato” il giorno della stipula (IRS di durata), maggiorato di uno spread negoziato tra le parti, avendo come principale termine di riferimento l’estensione complessiva della transazione di natura finanziaria.

Mutuo a tasso variabile con cap da Webank

 Il mutuo a tasso di interesse variabile con cap è un finanziamento che, insieme al mutuo a tasso di interesse fisso e quello a tasso di interesse variabile “puro” completa la gamma di finanziamenti immobiliari di Webank.

Il finanziamento in questione è caratterizzato dalla contemporanea presenza di due elementi in grado di influenzare in maniera decisiva l’onerosità complessiva dell’operazione.

Il primo è rappresentato dalla presenza di un tasso di interesse variabile, sulla base dell’Euribor di periodo, maggiorato di uno spread a partire da 1,5 punti percentuali.

Il secondo è invece rappresentato dalla presenza di un tetto massimo, pari al 5,50%, che consentirà al mutuatario di poter prevedere la soglia di apprezzamento massimo delle rate del finanziamento.

Mutuo a tasso variabile da Webank

 Il mutuo a tasso variabile di Webank è un finanziamento immobiliare per acquisto casa che l’istituto di credito rende disponibile mediante la propria offerta telematica commerciale.

Caratteristica principale del rapporto, come intuibile, sarà legata alla presenza di un tasso di interesse variabile, calcolato sulla base dell’Euribor di periodo, maggiorato di uno spread concordato con il mutuatario, a partire da 0,80 punti percentuali.

Di conseguenza, il mutuatario rimarrà esposto al rischio di vedere l’importo delle proprie rate crescere oltre soglie indesiderate; di contro, potrà avvantaggiarsi di eventuali periodi di ribasso dei tassi, con conseguente maggiore convenienza nel pagamento delle rate.

Per tali caratteristiche, il mutuo sembra rivolgersi principalmente in favore di coloro che hanno un reddito crescente nel tempo, o di coloro che possono comunque sopportare improvvisi incrementi nell’importo delle rate, senza che il proprio equilibrio finanziario venga meno.

Tassi mutuo in Italia e nell’area euro

 Sebbene nei Paesi dell’area euro il costo del denaro, quello fissato dalla Banca centrale europea, è uguale per tutti, i tassi applicati dalle banche ai mutui stipulati dalle famiglie variano da Paese a Paese. Quali sono allora i fattori che determinano queste differenze di tasso? Ebbene, la risposta in tal senso ce la fornisce l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, nel secondo numero dei  “Temi di Economia e Finanza”, nel quale si sottolinea come nell’area euro il livello dei tassi dipenda, tra l’altro, sia dal valore degli immobili, sia dal costo della raccolta; inoltre, anche l’inefficienza della giustizia civile incide tra i fattori che determinano la fissazione dei tassi sui finanziamenti immobiliari.

Mutuo: la trasformazione Rata Fissa/Durata Variabile

 Un’ulteriore possibilità offerta al cliente che intede rinegoziare il mutuo a tasso variabile è quella di trasformare il contratto in un mutuo a rata fissa (ridotta in base alla media dei tassi degli anni precedenti) e durata variabile. Questa possibilità, che costituisce un diritto esercitabile dai clienti, anche in ritardo nei pagamenti, titolari di un mutuo a tasso e rata variabile per l’intera durata del contratto, stipulati o accollati, anche a seguito di frazionamento, prima del maggio del 2008, e destinati all’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione dell’abitazione principale, è stata introdotta da un recente provvedimento legislativo che ha portato alla stipula di una Convenzione tra il Ministero dell’Economia e l’Associazione Bancaria Italiana.

Rinegoziare il mutuo con la propria banca

 La rinegoziazione, ovvero la modifica dei termini del contratto di mutuo (che possono essere durata, tasso di interesse, etc.), è un’ulteriore opportunità offerta al cliente che ha stipulato un mutuo e desidera rivedere i termini del proprio contratto per ricondurre il rimborso del prestito a condizioni più in linea con la sua pianificazione finanziaria, ad esempio riducendo l’impatto delle rate. Si tratta dunque di un’operazione che garantisce al cliente di poter trovare soluzioni più soddisfacenti alla propria condizione economico-finanziaria. Per realizzare la rinegoziazione è opportuno rivolgersi alla propria banca e spiegare con precisione le proprie necessità, in modo da ricercare insieme una soluzione condivisa.

Finanziamenti PMI: Cassa Depositi e Prestiti, nuovo taglio tassi

 Buone notizie per le piccole e medie imprese italiane che, per varie finalità, hanno bisogno di accedere al credito attraverso la stipula di finanziamenti con il canale bancario. La Cassa Depositi e Prestiti, in accordo con quanto, tra l’altro, riporta l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, ha annunciato una nuova riduzione dei tassi di interesse da applicare agli istituti di credito; nel dettaglio, sui prestiti da erogare alle piccole e medie imprese le banche potranno ora fare provvista presso la Cassa Depositi e Prestiti con delle fasce di spread che sono state ridotte di dieci punti base.

Mobile trading: transazioni on line di Fineco

 Il trading on-line è la compravendita di strumenti finanziari (azioni, titoli di stato ecc.) tramite internet. Attraverso il trading online si può operare su Azioni, Titoli, Futures, Covered Warrant e Valute dei più importanti mercati finanziari. Il trading on line offre la possibilità di informarsi bene e tenere sotto controllo un particolare titolo o la borsa in generale, inoltre effettuando transazioni on-line si risparmia su commissioni e spese. Tale negoziazione viene realizzata attraverso un Broker online ovvero una banca telematica che presta la sua piattaforma per effettuare la compravendita.

Home banking: meno costi e più comodità

 Crisi per lo sportello tradizionale: gli italiani per dialogare con la propria banca, fare un bonifico, ricaricare il cellulare, chiedere un finanziamento, preferiscono accendere il proprio personal computer e comodamente seduti sulla poltrona di casa, operare con l’ormai celeberrimo internet banking.

Nel 2008 ben 53 milioni chiamate arrivate ai call center, 47% in più rispetto ai 34 milioni del 2007, di cui quasi la metà proviene da cellulari. Ecco perchè molte banche (80% secondo una stima dell’Abi) hanno reso accessibile il numero verde anche dal telefonino e completamente gratuite le chiamate. Secondo la rilevazone Abi Lab e dell’Ufficio Marketing e Customer Satisfaction sempre dell’Abi su un campione di 25 call center che servono 84 banche, emergono impiegati nel settore dell’internet banking pari al 75% del settore bancario.

Mobile payment by Nokia

 Nokia ha presentato in questi giorni Money, un nuovo servizio finanziario tramite cellulare tramite il quale si potranno gestire micro pagamenti attraverso il proprio telefonino. Attraverso il proprio numero di cellulare, 24 ore su 24, si potrà inviare denaro a un’altra persona, pagare prodotti, servizi e bollette, ricaricare la propria scheda Sim prepagata. In pratica la maggior parte delle operazioni che oggi già effettuiamo via internet banking tra poco saranno disponibili by phone.

Entro il 2012 le transazioni tramite cellulare cresceranno del 68%, raggiungendo così i 250 miliardi di dollari. Uno studio di Arture D Little ha messo a fuoco il fenomeno del mobile payment: entro tre anni almeno 300 milioni di persone che vivono nei mercati emergenti potrebbero utilizzare servizi finanziari in mobilità – transfer di denaro, pagamenti e altro – per un business di cinque miliardi di dollari.

Conto corrente zero spese e tasso remunerazione elevato

 Per chi può permettersi in conto corrente delle giacenze elevate, e vuole ottenere un tasso di remunerazione della liquidità superiore alla media di mercato, senza particolari vincoli, e senza pagare spese di alcun tipo, comprese quelle per i bolli dovuti per Legge, il colosso bancario europeo Unicredit ha ideato “Conto Salvadanaio“, un conto corrente a zero spese che associa ad elevati rendimenti la libertà di operare come si crede e di avere sempre i soldi a disposizione. Attualmente, e fino al 30 settembre 2009, “Conto Salvadanaio” offre un tasso annuo lordo dell’1,75% sulle giacenze medie annue oltre i 50 mila euro, a patto che la richiesta di apertura del conto venga effettuata direttamente on line. “Conto Salvadanaio” è infatti accessibile con un versamento iniziale non inferiore ai 50 mila euro, a patto che tali somme non provengano dalla vendita di prodotti finanziari emessi da Unicredit Group o da altre banche del colosso bancario europeo.