In tempi di crisi non è difficile per le famiglie decidere di chiedere un prestito per affrontare le più o meno grandi spese che occorrono nel nucleo familiare. Aumentano infatti gli italiani che ricorrono a prestiti personali. Gli ultimi dati (relativi al terzo trimestre del 2008) indicano una crescita (+2,9%) rispetto allo stesso trimestre del 2007, per un valore pari a 46 miliardi di euro, corrispondenti a oltre 73,2 milioni di operazioni finanziate tra, prestiti personali finalizzati e non, carte di credito e cessione del quinto dello stipendio.
Ma qual’è la differenza tra un prestito finalizzato e la cessione del quinto? Nel secondo caso, essendo la rata da pagare direttamente addebitata sulla busta paga, in pratica estingueremo il debito tramite un bonifico fisso mensile dal datore di lavoro o dall’ente di previdenza. In caso di cessione del quinto non viene richiesta nessuna informazione sulla natura e motivazione del prestito. L’unica garanzia che deve essere fornita è quella della busta paga, questo perchè l’istituto che concede il prestito avrà così la certezza che ci sarà qualcuno che pagherà (il datore di lavoro, trattenendo la rata dalla busta paga).
GE Money consente ai propri clienti di ottenere un finanziamento personale da 1.500 a 30.000 euro in modo rapido. Il prestito è principalmente indirizzato a tutti i lavoratori dipendenti, presupponendo la possibilità di erogare il credito anche nei confronti di coloro che non sono titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
La dimensione famigliare è una realtà imprescindibile per l’Uomo: tutti noi siamo (o siamo stati) costretti a “farci i conti” almeno per qualche tempo nell’arco della nostra vita. E questo è vero “che ci piaccia o no”, sebbene i dati degli ultimi anni rivelino una certa disaffezione rispetto a questo modello archetipico di socialità. Poco male, perché la famiglia rimane comunque un caposaldo della società. E del marketing, almeno a giudicare dal numero delle offerte (nel caso specifico stiamo parlando di offerte assicurative, ma sappiate che non sono le uniche…) disegnate dalle diverse compagnie attorno alle esigenze di un nucleo di congiunti.
A volte, per “svoltare” e trovare la direzione che ti cambia la vita, è sufficiente fare una determinata scelta. Magari prima che ci pensi qualcuno d’altro… Che ne dite, ad esempio, di Mark Zuckerberg? Pensa ad uno strumento per non perdere di vista i propri amici e si ritrova miliardario per aver inventato Facebook, il più celebre dei social network. Ma vogliamo parlare, sempre per restare nell’ambito della tecnologia, di Larry Page e Sergey Brin? I motori di ricerca sono troppo “casuali” per funzionare bene: facciamoli ragionare con un algoritmo! E nasce Google, 10mila miliardi di dollari di fatturato.
Il Prestito Soggiorno Studi è un finanziamento che la Banca di Credito Cooperativo di Roma ha predisposto per tutti coloro che vogliano supportare la spesa di un soggiorno per motivo di studio, sia all’interno della Penisola che nei Paesi esteri.
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In una fase di così imbarazzante stallo per l’intera economia mondiale (è di oggi la notizia che la Cina starebbe valutando l’ipotesi di un piano di rilancio nazionale), i principali attori sul mercato del risparmio cercano nuove strade per “riacciuffare” una clientela delusa dalla constatazione di come la crescita della ricchezza fosse fondata su basi assolutamente fittizie: il risparmiatore va, ora più che prima, con i piedi di piombo; la banca, da par sua, deve cercare di richiamarlo a sé pur non potendosi più permettere di esagerare con le offerte sui costi di gestione del conto (molti cercano di azzerarli, o comprimerli al minimo) o sui tassi di interesse applicati, perché di soldi non ce n’è più.
Un sito agile, colorato; semplice da consultare, gradevole da leggere. La battaglia del marketing si conduce anche così, scegliendo un “proprio” target di clientela (uno già consolidato oppure ancora solo desiderato) per poi approntare campagne promozionali disegnate su misura. Sella.it, ad esempio, è una banca on-line che ha scelto la strada del dialogo con i clienti, e non manca di ricordarlo a quelli che vi si interfacciano per la prima volta: “La banca delle idee, invia un tuo suggerimento” è un banner che ci accoglie in posizione ben visibile. E c’è anche, qua e là, un post-it giallo appuntato a ricordarci che “Questo prodotto è migliorato grazie al Vostro aiuto”.
Crisi? Certo, ormai è sempre più evidente: contrazione dei consumi ed aumento della disoccupazione, o del ricorso alla cassa integrazione, sono lì a dimostrarlo. Risposte? Molte, ma in molti casi solo abbozzate: le divisioni sono più sfumate rispetto a quanto fossero quelle di una volta, dacché esiste la consapevolezza di un’emergenza; ma persistono, e rallentano le prese di posizione. Speranze? Tante, eppure timide. Da qualche giorno, però, in Italia c’è una speranza in più: quella che ha il volto mite, l’abito semplice eppure elegante ed il sorriso rassicurante dell’economista bengalese Mahammad Yunus, premio Nobel per la Pace a conferma della bontà del suo sistema di microcredito.
Presto è un finanziamento personale concesso in tempi rapidi dalla società finanziaria Linea, che permette tramite questa tipologia di prestito di poter richiedere un capitale in prestito per sostenere qualsiasi progetto necessiti di un supporto economico.
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Dimenticati, con la stessa frequenza con cui balzano agli onori della cronaca quando qualcuno tra loro commette una sciocchezza (generalmente una violenza), i “giovani” sono forse la “tribù” più bistrattata d’Italia. Difficilmente hanno un lavoro che non sia precario, a meno che non abbiano iniziato a lavorare da tempo, ma nessuno se ne preoccupa; ancor più difficilmente possono – di conseguenza – andare a rimborsare quel finanziamento (o quel mutuo) necessario per garantire una base di partenza ai loro progetti di vita. Chi pensa loro, ha dinanzi un mercato ancora poco praticato quindi molto ampio, a patto di predisporre prodotti in grado di andare realmente incontro alla realtà.
In questi ultimi giorni, ci siamo occupati spesso della tematica dei fondi pensione. Abbiamo così scoperto che gli studi di mercato più recenti fotografano gli italiani come un popolo scarsamente propenso ad assicurarsi in maniera corretta, nonostante la valutazione del rischio sia in molti casi “consapevole”. Un’altra rivelazione emersa da questi studi, è la diffidenza riservata alle formule di previdenza complementare: meglio lasciare il TFR in azienda, pensano in molti, tanto che – ad esempio – il fondo di categoria Espero (dedicato agli insegnanti) ha avuto 85mila adesioni a fronte di una platea di 1milione 300mila potenziali aderenti. Ma le compagnie di assicurazioni si muovono eccome, e lo dimostrano – tra le altre – le offerte di AXA.
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