Aiuti famiglie ed imprese: in Toscana c’è il motore di ricerca

 In Toscana la Regione e la Prefettura di Firenze hanno unito le forze per creare un utilissimo motore di ricerca grazie al quale è possibile ricercare sul territorio regionale la misura di aiuto più idonea per le esigenze proprie, della propria famiglia o dell’impresa. Il motore di ricerca, infatti, funziona sia attraverso il meccanismo delle parole chiave, sia attraverso diversi ambiti, partendo da quello territoriale selezionando una o più Province toscane. Si può poi affinare la ricerca per beneficiario, ovverosia famiglia, impresa o professionista, per tipologia di intervento e per finalità o interventi ammissibili. In questo modo, è possibile subito trovare quei Comuni dove, ad esempio, vengono concessi contributi in conto interessi per i piccoli prestiti, garanzie per le imprese con titolare donna, prestito d’onore, prestito sociale o ancora l’anticipo della cassa integrazione o lo smobilizzo di crediti verso la pubblica amministrazione.

Aiuti famiglie monoreddito

 Per molte famiglie italiane monoreddito la crisi è stata e continua ad essere un incubo. In scia ai rincari, ma anche spesso a seguito della perdita del posto di lavoro da parte dell’unico percettore di reddito all’interno del nucleo familiare, andare avanti è stato e continua essere difficile. I Comuni e le Regioni, di conseguenza, si sono attivati in questi mesi nel concedere contributi a favore di quelle famiglie che, residenti nel territorio, presentavano un indicatore delle situazione economica equivalente (Isee) basso. Molte di queste famiglie a basso reddito, che hanno rispettato i limiti Isee, hanno così potuto fruire dei contributi stanziati su base comunale o regionale specie se la famiglia era numerosa o se, ancor peggio, l’unico percettore di reddito aveva perso il posto di lavoro ed era senza ammortizzatori sociali.

Marcegaglia: “Interventi strutturali o ripresa difficile”

 Emma Marcegaglia non è certo una di quelle persone che lasciano che i problemi passino sopra la loro testa fingendo di non accorgersi che esistano. Del resto, se non fosse così non sarebbe neppure la primatista non solo dell’imprenditoria italiana al femminile, ma dell’intero sistema dall’alto del suo ruolo di Presidente di Confindustria. Una responsabilità che potrebbe essere – appunto – vissuta da posizione defilata, oppure dalla prima linea: vicina alle decisioni del Governo, tanto vicina da spingersi persino a suggerire qualche iniziativa che possa portare l’impresa italiana fuori dal pantano della recessione. “Il peggio è passato, ma servono interventi strutturali perché altrimenti l’uscita dalla crisi sarà lenta e problematica” è stato il monito lanciato attraverso il TG1.

Carta di credito prepagata per la formazione professionale? Si può fare!

 Per chi a causa della crisi economica ha perso il posto di lavoro, non è giovanissimo, e non ha diritto ad accedere agli ammortizzatori sociali, è duro, molto duro, il percorso di rientro nel mondo del lavoro; e le difficoltà, tra l’altro, tendono ad aumentare se non è stata maturata un’adeguata esperienza professionale o non si è in possesso di un titolo di studio adeguato. Al fine di migliorare la formazione dei soggetti più deboli, precari, giovani con lavoro atipico, e soggetti iscritti nelle liste di mobilità, la Provincia di Firenze, in collaborazione con la Banca CR Firenze, ha presentato nei giorni scorsi la ‘Carta Ila’, una carta di credito prepagata destinata ad offrire ai soggetti citati credito formativo, fino a 2.500 euro, che può essere speso in tante maniere. La “carta Ila, dove “Ila” sta ad indicare “Individual learning account“, si distingue infatti dal classico “buono formazione”, ovverosia il “voucher“, che di norma è strettamente legato alla frequentazione di uno specifico corso di aggiornamento professionale.  

Social card, ammortizzatori sociali, riduzione delle bollette, bonus per straordinari e premi individuali, ecco alcuni punti fermi del “Piano anti crisi”

L’Ocse dichiara ufficialmente che la recessione per il nostro Paese durerà tutto il 2009 con picchi in negativo del tasso di disoccupazione – si passa dal 6,9% attuale all’8% previsto ad inizio 2010 – e con rischi oggettivi di compromissione dei piani di risanamento tentati dal Governo.

Che, dal canto suo, risponde per bocca del Ministro Giulio Tremonti, a cui non resta che rincuorare gli italiani e prenderli per mano auspicando una reciproca collaborazione – bilaterale tra Governo e cittadini – e ricordando che “in due si fa meglio che da soli”.

E’ lo stesso Ministro dell’Economia ad illustrare i punti nevralgici dell’intervento governativo in soccorso dei nuclei meno abbienti: il piano anti crisi non modifica la Finanziaria perchè il debito pubblico è di tale entità da costringere a non sottovalutarne l’importanza. Entro venerdì si conoscerà per filo e per segno ogni dettaglio del piano, ma pare già tutto visibile nelle anticipazioni della vigilia.