«Stiamo valutando se gli incentivi per l’automobile siano ancora utili oppure un fenomeno distorsivo del mercato». L’annuncio è del ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, e potrebbe suonare come uno choc per gli equilibri dell’economia italiana. L’eventuale eliminazione dei sussidi pubblici per il mercato automobilistico potrebbe avere un effetto a catena anche su altri settori del manifatturiero “made in Italy” che reclamano agevolazioni economiche e sarebbe potenzialmente in grado di ridefinire le decisioni industriali di molte grandi società della Penisola. «Se procederemo con gli incentivi – ha precisato il titolare delle Attività produttive – saranno ridotti nel tempo e nell’intensità». La scelta di un progressivo stop alla politica di incentivazione, annunciata a margine della presentazione del rapporto dell’Aie (Agenzia internazionale dell’energia) sulle politiche energetiche italiane, Scajola la motiva soprattutto in base agli standard richiesti da Bruxelles relativi agli aiuti di Stato.
Tremonti: “Tetto ai manager via, però…”
Il tetto agli stipendi dei manager sparirà. La norma proposta dal senatore dell’Italia dei Valori (nonché presidente dell’associazione dei consumatori Adusbef) Elio Lannutti, e passata mercoledì della scorsa settimana in Senato anche grazie ai voti della maggioranza, sarà modificata con un intervento del Governo. L’annuncio è giunto nientemeno che dal titolare del dicastero dell’Economia, Giulio Tremonti, il quale ha anticipato la correzione di una misura giudicata “Incostituzionale” dal Tesoro e che ha generato non poco caos all’interno del mondo politico e delle istituzioni, con la dura condanna espressa dal Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.
Mutui e Prestiti: famiglie in difficoltà, sofferenze boom
Un Euribor ai minimi storici non basta a spengere gli allarmi. Nonostante il tasso a cui si agganciano le rate dei mutui variabili sia rimasto a livelli bassissimi per tutto il 2009 (ancora oggi è allo 0,665%, il livello più basso della Storia), proprio il 2009 è stato un anno molto difficile per molti dei 2,7milioni di italiani che hanno contratto un prestito immobiliare. Colpa della crisi, che ha fatto perdere il posto a 400mila lavoratori e quasi altrettanti ne ha costretti a convivere con la precarietà della cassa integrazione. Chi stava ancora restituendo alla banca i soldi ottenti in prestito per comprare la casa ha visto così evaporare il proprio stipendio, e oggi non sa più come fare.
Mutuo Variabile Euro da BCC Roma
Il Mutuo Variabile Euro è un finanziamento immobiliare ipotecario che le filiali della Banca di Credito Cooperativo di Roma erogano a favore di tutte quelle persone che desiderino acquistare, costruire o ristrutturare una proprietà immobiliare ad uso abitativo, attraverso una linea di credito sul medio e sul lungo periodo.
Caratteristica fondamentale del Mutuo Variabile Euro è la presenza – tra le principali condizioni economiche – di un tasso di interesse debitore variabile, legato non all’Euribor bensì al tasso che la Banca Centrale Europea utilizza come riferimento per le operazioni di rifinanziamento.
Al tasso BCE andrà ovviamente aggiunto uno spread, che l’istituto di credito erogante stabilità sulla base della durata complessiva della transazione finanziaria.
La durata del piano di ammortamento di questo finanziamento appartenente alla gamma dei mutui tasso BCE dovrà essere compresa tra un minimo di 5 anni e un massimo di 30 anni; il cliente potrà optare per scadenze intermedie pari a 10, 15, 20 o 25 anni.
L’importo massimo finanziabile non dovrà invece superare l’80% del valore commerciale dell’immobile offerto in garanzia ipotecaria di primo grado.
Prestito bebè: l’importo delle rate mensili
In base ai correnti tassi in vigore nel primo trimestre 2010, le famiglie con nuovi nati o figli adottati nel 2009 possono richiedere attualmente il “prestito bebè”, attraverso il Fondo nuovi nati, e presso le banche aderenti, ad un tasso che al più è pari al 6,27% o inferiore. Questo è infatti quanto si legge sul Fondonuovinati.it, il sito Internet creato appositamente dal Dipartimento per le politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Con i tassi attualmente in vigore, quindi, un prestito di 5.000 euro, restituibile in cinque anni, prevede una rata di massimi 96,88 euro per 60 mesi. Il “prestito bebè” per un importo di 4.000 euro prevede 60 rate da 77,50 euro massimi al mese per cinque anni, sempre con i tassi in vigore al primo trimestre 2010; 58,13 euro di rata massima mensile per un prestito di 3.000 euro, 38,75 euro per 2.000 euro e sessanta rate di massimi 19,38 euro mese per un prestito di 1.000 euro.
Liguria e Mutui: fondi famiglie in difficoltà
La Regione Liguria mette a disposizione un fondo di un milione e duecentomila euro, una cifra che però potrebbe salire notevolmente. Purtroppo sale il numero delle famiglie liguri insolventi del mutuo: nel terzo trimestre del 2009 una famiglia ogni cinquanta (quindi l’1.8 per cento, rispetto all’1,6 per cento a livello nazionale) non ce la fa a pagare il mutuo.
Nei primi nove mesi del 2009 avevano già restituito l’appartamento alle banche duecento famiglie liguri, quindi per cercare di salvare questi nuclei dal collasso, è al lavoro una commissione composta dai rappresentanti delle maggiori organizzazioni dei consumatori, la Regione e la Filse.
A questo punto – afferma il presidente della Regione, Claudio Burlando – si tratta di coinvolgere direttamente le banche liguri. Noi ci mettiamo il nostro fondo di garanzia, all’Abi chiediamo disponibilità ad aprire un tavolo di trattative.
Nella rete delle assicurazioni: quando internet può far risparmiare
La rete. Non quella da pesca, sia chiaro, ma internet. Cosa vi fa venire in mente? Le mail, le comunicazioni, Facebook, Youtube e il web 2.0. Probabilmente – almeno non subito – non penserete alla finanza multicanale. Quella che permette di risolvere alla radice molti problemi. Prendiamo la tempistica. Decisamente inferiore rispetto agli interventi personali di un agente in carne e ossa, se fatta via web. Molti prodotti finanziari sono oggi acquistabili on-line. I più conosciuti sono conti corrente e carte di credito, ma c’è tutto un mare in cui usare la rete. Sono le assicurazioni. Sulla vita, a risparmio, delle moto, delle auto, delle barche. Molto spesso, poi, se si guarda bene si possono trovare anche sconti sulle polizze. Ma non solo. Assistenza via mail, chat o telefono, attiva anche nei fine settimana e festivi. Tutto perfetto? Quasi.
Mutuaffitto da BCC Roma
La Banca di Credito Cooperativo di Roma mette a disposizione della propria clientela il Mutuaffitto, un particolare tipo di finanziamento immobiliare ipotecario con un funzionamento simile a quello di un canone di affitto.
Il finanziamento in questione è infatti caratterizzato dalla presenza di un tasso di interesse variabile, ma con rate costanti: di conseguenza, a subire una variazione al mutare dei parametri di riferimento sarà la durata dell’operazione, che subirà un allungamento in caso di aumento dei tassi, o una contrazione in caso di abbassamento del livello di riferimento.
Il tasso di interesse variabile applicato a questo finanziamento è calcolato sulla base dell’Euribor a 6 mesi, maggiorato di uno spread stabilito dall’istituto di credito a seconda della durata complessiva della transazione.
La durata massima del piano di ammortamento può giungere fino ai 25 anni: il mutuatario potrà tuttavia optare per scadenze intermedie pari a 5, 10, 15 o 20 anni, ed estinguere in qualsiasi momento il debito residuo, senza pagare alcuna penale.
L’importo finanziabile può giungere a coprire fino all’80% del valore commerciale dell’immobile offerto in garanzia ipotecaria di primo grado.
Mutui, tetto al 4%: termini scaduti. Ma qualcuno ancora aspetta…
La fine di gennaio ha visto un’importante scadenza nel pianeta “mutui e dintorni”. E’ terminato infatti il periodo utile per consegnare allo sportello bancario l’autocertificazione che dà diritto ai contributi statali previsti dal decreto anticrisi del novembre 2008, il numero 185. Eravamo allora ancora nel periodo in cui, dopo i primi mesi della crisi sui mercati finanziari, c’era lo spauracchio dell’alto livello delle rate da pagare, che rischiava di mettere in ginocchio migliaia di cittadini già duramente provati dall’esplosione della bolla speculativa. Il Governo fissò pertanto per decreto il tetto del 4% per coloro che avevano stipulto un mutuo variabile su una prima casa prima del 31 ottobre 2008.
Piano Famiglie: moratoria mutui, parte Tavolo attuazione
All’indomani della partenza ufficiale per la presentazione delle domande per accedere alla moratoria sui mutui, a Roma è stato istituito il Tavolo di attuazione multilaterale per quel che concerne il “Piano Famiglie”. A darne notizia è l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, precisando che l’accordo per l’istituzione del Tavolo di attuazione è stato firmato con il Dipartimento della Gioventù ed il Dipartimento per le Politiche per la Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri; con le Associazioni dei consumatori e degli utenti che già nelle scorse settimane avevano siglato il protocollo d’intesa sulla moratoria con l’Associazione Bancaria Italiana; con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, con la Direzione generale per l’inclusione sociale del Ministero del Lavoro e con l’Anci, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani.
Moratoria mutui: come si muovono le banche
Abbiamo parlato ieri della moratoria sui mutui, ovverosia della misura prevista dall’ABI per sostenere quelle famiglie in difficoltà con il pagamento delle rate: abbiamo visto come funziona l’operazione e quali sono i requisiti necessari per accedere alla possibilità di procrastnare il pagamento delle rate rimandandolo al prossimo anno. Il beneficio, abbiamo detto, è rilevante (si parla di un giro d’affari da 8 miliardi di €uro), ma non sarà del tutto scevro di costi per i clienti. E’ vero, da un lato, che non ci sono commissioni o spese d’istruttoria, ma è vero anche che la moratoria non alleggerisce il mutuo, bensì ne allunga la vita senza per giunta bloccare il calcolo degli interessi.
Mutuo Ipotecario 100 da BCC Roma
Il Mutuo Ipotecario 100 della Banca di Credito Cooperativo di Roma è un finanziamento immobiliare ipotecario rivolto a tutti quei giovani sotto i 40 anni che desiderano acquistare la propria prima abitazione, usufruendo di un mutuo che può finanziare fino al 100% del valore commerciale dell’immobile.
Questo Mutuo Ipotecario 100 è regolato dalla presenza di un tasso di interesse variabile, calcolato sulla base dell’Euribor a 6 mesi, maggiorato di uno spread stabilito dall’istituto di credito erogante a seconda della durata complessiva della transazione finanziaria.
Il cliente della Banca di Credito Cooperativo di Roma potrà scegliere liberamente la scadenza dell’operazione, a patto che questa non sia inferiore ai 5 anni, e non sia superiore al limite rappresentato dai 30 anni.
Il rimborso dell’importo erogato – che non potrà superare i 300 mila euro – avverrà attraverso il pagamento di rate semestrali di importo indeterminabile, e dipendente dall’andamento del tasso di interesse di riferimento.
Per ciò che concerne le garanzie, obbligatoria è l’iscrizione dell’ipoteca di primo grado mentre eventuale è la firma aggiuntiva di garanzia, nel caso in cui l’importo finanziato sia superiore all’80% del valore commerciale.
Conto Mastro Artigiano da BCC Roma
Nel vasto e multiforme panorama dei conti corrente sembra sperimentato che esiste una soluzione per ogni esigenza. Quello che manca, a giudicare da quanto analizzato sin qui, è un conto dedicato ad una specifica categoria, dacché è noto che ciascuna di queste ha le proprie esigenze così come è noto anche che non tutti hanno il tempo, la voglia o la capacità di andarsi a cercare una soluzione che sia valida e funzionale. Siamo soliti dire che vince la sfida del mercato chi risponde per primo e meglio di altri ad un bisogno diffuso e insoddisfatto. Non conosciamo l’esito dell’impegno, ma di certo Banca di Credito Cooperativo di Roma ci sta provando con il Conto Mastro Artigiano.
Pagare con il mutuo? Sì, no, forse
Il mutuo? No, grazie. Almeno secondo le ultime cifre. E poco importa se è stata appena approvata la moratoria. Poco importa se la crisi sembra alle spalle. Poco importa se, sulla carta, il “piano famiglie” rappresenta l’iniziativa più concreta messa in atto negli ultimi anni dal mondo del credito per aiutare chi fatica a rispettare i pagamenti. Chi investe nel mattone sceglie altri modi per pagare. Ma il mutuo, no. Lo scorso le famiglie e gli investitori hanno preferito altro, appunto: finanziamenti o contanti. Quello che è sicuro è la flessione: solo il 53 percento ha pensato a un prestito bancario. Sembra una cifra elevata, ma non lo è.