Il mutuo prima casa a tasso variabile della Banca Popolare di Verona è un finanziamento immobiliare con garanzia ipotecaria in favore dell’istituto di credito, che la banca concede alla clientela che desideri entrare in possesso di una somma di denaro da destinare a operazioni di acquisto della prima casa di proprietà, con restituzione del capitale all’interno di un piano di ammortamento che potrà estendersi nel medio lungo periodo.
Il tasso di interesse che andrà a incidere sul capitale oggetto di mutuo, e sull’onerosità complessiva della transazione, sarà calcolato sulla base dell’Euribor di periodo, maggiorato di uno spread a titolo remunerativo per la banca. Sulla base di quanto sopra, l’importo delle rate costituenti il programma di rimborso andrà a mutare in riferimento all’incremento o al conveniente decremento del parametro di indicizzazione stesso.
Il mutuo casa a tasso fisso, disponibile in ogni filiale Webank, è un finanziamento immobiliare ipotecario a tasso di interesse certo e costante, che la clientela dell’istituto di credito online potrà utilizzare per effettuare operazioni di acquisto o di ristrutturazione della prima o della seconda casa, a condizioni di sicuro interesse, e potendo contare sull’esistenza di una rata sempre predefinita nel tempo.
Il mutuo casa a
Per chi acquista la prima casa, Banca Etica propone delle soluzioni piuttosto interessanti, in grado di fornire i finanziamenti necessari agli interessati nel pieno rispetto di alcuni principi etici sui quali la banca si fonda.




Il mutuo acquisto casa a tasso fisso, disponibile nell’istituto di credito online IWBank, è un
Con l’arrivo delle vacanze estive, e delle sospirate ferie, il pensiero di molte famiglie italiane va direttamente al portafoglio ed ai soldi che ci vogliono per pagare l’affitto di una casa in riva al mare, o per altri, più “temerari”, per comprarla direttamente la casa vacanze, magari accendendo un finanziamento ipotecario. Ma come e dove si compra al giorno d’oggi la casa vacanze? Ed a quali prezzi? Ebbene, al riguardo giunge in aiuto una ricerca fatta da Tecnocasa, da cui è in particolare emerso come nel secondo semestre del 2010 i prezzi delle case siano scesi in media dello 0,5%; non si tratta di un ribasso dei prezzi clamoroso, ma comunque le quotazioni si sono mantenute sostanzialmente nella media rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Stanno per scadere i termini dell’accordo di proroga della moratoria sui mutui tra l’Abi, Associazione Bancaria Italiana, ed una dozzina di associazioni dei consumatori; nata come misura anticrisi, la moratoria ha sinora permesso a decine di migliaia di famiglie di tirare il fiato attraverso la sospensione per dodici mesi del pagamento delle rate. Ma il termine ultimo per la presentazione delle domande, nel rispetto dei requisiti, scade il prossimo 31 luglio 2011, ragion per cui c’è grande attesa per capire se la moratoria sarà ulteriormente prorogata o se saranno adottate misure differenti per sostenere le famiglie in una fase congiunturale, economica ed occupazionale che rimane ancora non facile.
Ieri è stato deciso, da parte della Banca centrale europea, l’aumento dei tassi di interesse di riferimento, per uno 0,25%, dall’1,25% all’1,50%. Per tutte le famiglie che in questo momento stanno pagando un mutuo prima casa a tasso variabile, la decisione della Bce produrrà una vera e propria stangata visto che si ritroveranno a pagare in media ben 204 euro in più all’anno, che fanno 17 euro al mese. A fornire questa stima è stato il Codacons nel sottolineare come in questo modo siano sostanzialmente svaniti i vantaggi del passato legati alla stipula di un finanziamento ipotecario per la prima casa indicizzato all’euribor, quando in piena crisi i tassi erano molto bassi. Secondo l’Associazione la Banca centrale europea s’è vista costretta a prendere questa decisione per colpa dei governi dei Paesi del Vecchio Continente, compreso quello italiano che non ha saputo prendere le giuste misure anti-inflazionistiche.
Nel nostro Paese, dopo due anni di contrazione, le erogazioni di mutui sono tornate a crescere. In particolare, secondo un ultimissimo Rapporto diffuso dalla Banca d’Italia, nel 2010 c’è stata in controvalore una crescita delle erogazioni di finanziamenti ipotecari pari al 12% a 57 miliardi di euro. Il tutto a fronte di un raddoppio, sempre anno su anno, delle erogazioni di mutui con il cap, ovverosia a tasso variabile ma con la certezza della rata massima in caso di aumento eccessivo del costo del denaro sul mercato nel corso del piano di ammortamento. Il dato non sorprende visto che rispetto ai mesi scorsi il mutuo a tasso variabile, quello indicizzato all‘euribor per intenderci, è più “rischioso” rispetto al passato. Questo rischio deve essere inteso come possibile aumento della rata da pagare in quanto già da tempo la dinamica rialzista del costo del denaro è ascendente.
Spesso e malvolentieri, chi ha contratto un mutuo per l’acquisto dell’abitazione di proprietà si è trovato a dover investire altri denari nella sistemazione della struttura acquistata, specie quando questa (e qui sta il paradosso) è ancora nuova. L’Italia è infatti piena di costruzioni di dubbia qualità, edificate in fretta e furia (spesso affidandosi ad operai molto poco specializzati) durante gli anni –i più recenti– di un boom edilizio che ha visto crescere come funghi i quartieri residenziali attorno alle principali città, a scapito della qualità della vita e del paesaggio (con buona pace di tutti gli ambientalisti, evidentemente in altre faccende affaccendati). Questo ha comportato la necessità di aggiungere mutuo a mutuo: uno per l’acquisto, l’altro per la ristrutturazione.