In Italia, per una serie di ragioni che non è il caso di ricordare qui, la motorizzazione privata è molto più capillarmente diffusa rispetto a quanto non lo sia la mobilità pubblica, ragion per cui (non l’unica, ma certo una delle più importanti) le nostre città non sono estese come quelle di altri Paesi del mondo ma sono altrettanto – se non di più – trafficate. Tutte le famiglie hanno mediamente una, due se non addirittura tre automobili di proprietà, anche nonostante questo sia un bene che subisce con il tempo continue “perdite secche” di valore, all’anima di chi investe per acquistarle. Fatta la macchina, bisogna fare anche in modo che possa circolare: bollo, revisioni, carburante e persino un’assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile. Siccome quest’ultima la si può scegliere, facciamo almeno in modo di costruircela come più ci aggrada.
Automobilisti: se pensavate che le temperature – davvero torride – di questi giorni fossero il picco peggiore di un’Estate pronta a trasformarsi in qualcosa di più vivibile, mettetevi l’anima in pace; con la polizza RC Auto di Direct Line, infatti, questa stagione è pronta a far esplodere le colonnine di mercurio. Si tratta di una proposta indecente, pronta a rinverdire la memoria del discusso film di culto degli anni ’80 “Nove settimane e mezzo”. Vi ricordate la pellicola, in cui Kim Basinger sperimentava una relazione erotica con Mickey Rourke? Bene: Direct Line intende farvi rivivere le emozioni di quelle intense Nove settimane e mezzo, rese celeberrime da uno striptease ritmato dalla graffiante voce di Joe Cocker.
Può la timidezza rivelarsi una barriera all’ingresso quando si riflette sulla dinamica di funzionamento di un qualunque mercato? Noi crediamo di sì. Provate per un secondo, specialmente se siete persone che si ritengono sensibili, a quante occasioni vi siete lasciati sfuggire perché, dopo aver guardato le condizioni di acquisto di un prodotto, c’erano alcune domande che vi balzavano in testa ma non trovavate risposte nel foglio informativo, e non ne volevate cercare “facendo la figura” per così dire di chiedere all’addettto del caso. Il concetto espresso qui trova un’applicazione ancor più vasta per i contratti su internet: esiste sempre il sospetto che, anche se si chiedessero chiarimenti, l’interlocutore non sarebbe in grado di fornirceli, o tacerebbe dettagli per noi fondamentali. Sarà per questo che Direct Line ha aperto una sezione del proprio sito, molto ben segnalata ed accessibile, dedicata alle FAQ inerenti i contratti di polizza.
Di anno in anno, quasi sempre, gli automobilisti sul premio dell’Rc auto, con la stessa vettura, pagano sistematicamente un premio crescente. Nonostante l’abbassamento della classe di merito, infatti, il costo della polizza obbligatoria per l’auto tende sistematicamente ad aumentare anno dopo anno in linea con una prassi che purtroppo oramai è consolidata nel nostro Paese, e che prende letteralmente di mira gli automobilisti che già devono fare i conti con gli aumenti della benzina e del diesel, e con le spese di riparazione del veicolo che sono sempre più salate. Come uscire allora da questa situazione? Ebbene, secondo l’Associazione Federconsumatori servono più liberalizzazioni nel settore, un aumento della competitività nel ramo dell’
Non c’è pace per le compagnie d’assicurazione, finite per l’ennesima volta sotto la lente d’ingrandimento dell’Antitrust. Non c’è pace, però, soprattutto per i titolari delle polizze RC Auto, ovverosia la grandissima maggioranza degli italiani, in quanto l’indagine conoscitiva avviata a carico delle compagnie è il frutto di rimostranze di consumatori che si sono accorti del fatto che, nonostante siano state introdotte – e benedette! – alcune novità finalizzate a rendere il comparto più competitivo, il premio delle polizze ha continuato a crescere senza posa in questi ultimi cinque anni. Nel mirino delle associazioni dei consumatori, che hanno segnalato l’incongruenza, è finito il cosiddetto “Risarcimento Diretto”: la compagnia liquida il sinistro direttamente al carrozziere, all’incidentato solo la seccatura di portare avanti e indietro la propria automobile.
Per chi è in pensione, UGF Banca ha ideato un
Un problema non è tale, anzi ufficialmente non esiste, fino a quando non si trova qualcuno che se lo pone. Un assunto, quello appena esplicitato, assolutamente condivisibile, ma magari non da quelli che invece si trovano a dover affrontare un problema e non sanno minimamente da che parte partire perché non c’è nessuno che glielo sappia spiegare. Quante volte abbiamo visto, ad esempio, circolare automobili con il rimorchio. Quanto volte poi abbiamo pensato che, specialmente per andare in vacanza, “sarebbe tanto comodo: quasi quasi per il prossimo anno ci pensiamo”. Quante volte ci siamo posti il problema dell’eventualità che il rimorchio stesso debba essere o meno assicurato? Forse nessuna. Eppure è così. E, per fortuna, c’è qualcuno che ci viene in soccorso; è
Carovita: l’Italia è maglia nera in Europa. Non una novità, certo, e neppure l’unico primato negativo, questo. Così come non sorprenderà il constatare che a fare la parte del leone in questa crescita esponenziale dei prezzi di mercato sono stati i premi delle polizze sulla
Il 2009 per le compagnie assicurative non è stato un anno brillante per quel che riguarda la raccolta premi del ramo danni. In accordo con i dati resi noti dall’Ania, l’Associazione Nazionale fra le imprese assicurative, lo scorso anno le compagnie dal ramo danni hanno infatti raccolto complessivamente premi per 36,7 miliardi di euro, che corrispondono ad un calo dell’1,9% rispetto all’anno precedente; l’Associazione, in particolare, ha precisato come tale diminuzione sia stata in prevalenza causata da una discesa del 3,4% per quel che riguarda il ramo Rc auto e natanti. Splende il sole invece sulla raccolta del
Spesso l’anno di nascita non definisce solamente l’età anagrafica di una persona, bensì riesce anche a sancire a quale “tipo” umano particolare la persona appartiene, una “forma” principalmente soggetta ai gusti musicali ed al vestire più in voga in quel particolare periodo temporale: i reduci degli anni ’60, ad esempio, sono i beat; quelli degli anni ’80 sono stati battezzati “paninari”, e chissà cosa saranno i bambini degli anni Duemila… Se pensiamo agli anni ’70, invece, l’immagine che ci balza alla mente all’istante è quella della Febbre del Sabato Sera: piste da ballo inondate da luci stroboscopiche, abiti eleganti e mosse sinuose sono il tratto distintivo di un’intera epoca. Talmente diversa da tutte le altre da essersi guadagnata una particolare promozione di Direct Line.
Premi gonfiati, sospetti di oligopolio. Ed ora ci si mettono anche i pochi sportelli, lo scarso numero di dipendenti, investimenti che restano al palo, risarcimenti lenti. Non si finisce mai di sparare addosso alle compagnie assicurative del comparto RC Auto, certo tra quelli a più alto rischio-critica in Italia in quanto tocca, volenti o nolenti, tutti i proprietari di automobile e perciò una platea effettivamente sterminata, multiforme e multi-esigenze. A quanto pare, insomma, l’ultima novità sarebbe che i problemi del settore non riguardino solo il caro-premi, ma siano riferiti anche a una liquidazione dei sinistri che presenta, spesso, più di qualche punto di criticità.
Benché la sua ricerca non sia semplice e spesso ci si scontri con realtà quantomeno equivoche, noi continuiamo ad amare la verità. La verità, nel caso specifico, è che se da una parte non si può negare che le compagnie assicurative, spesso rimproverate dal Garante per l’Antitrust, abbiano abusato della loro posizione forte per aumentare i prezzi in maniera molte volte generalizzata, truffando così i cittadini, è altrettanto vero che esiste tutta una filiera, in caso di incidente stradale, non sempre trasparente, e che si presta ai giochi sporchi di qualche furfante che approfitta della situazione per gonfiare i rimborsi e… farsi corrispondere il dovuto onorario, per così dire. Insomma, una truffa bella e buona.
Qualcosa di appuntito sulla strada, un marciapiede preso in velocità, lo scherzo di un bullo. La ruota squarciata. E ora? Ora bisogna cambiarla. Ma siamo davvero sicuri di saperlo fare? Secondo un’indagine condotta da TNS Italia per conto della compagnia di assicurazioni Assicurazione.it, oltre 6 milioni di guidatori italiani non sanno sostituire da soli uno pneumatico forato. Eppure può capitare, eccome. Secondo l’analisi lo sguardo a punto di domanda davanti alla ruota bucata si posa almeno 2-3 volte nel corso della propria “carriera di automobilista”. «Cambiare una ruota? E che ci vuole».