Rc auto sempre più cara senza aumento concorrenza

di Gianfilippo Verbani 3


 Di anno in anno, quasi sempre, gli automobilisti sul premio dell’Rc auto, con la stessa vettura, pagano sistematicamente un premio crescente. Nonostante l’abbassamento della classe di merito, infatti, il costo della polizza obbligatoria per l’auto tende sistematicamente ad aumentare anno dopo anno in linea con una prassi che purtroppo oramai è consolidata nel nostro Paese, e che prende letteralmente di mira gli automobilisti che già devono fare i conti con gli aumenti della benzina e del diesel, e con le spese di riparazione del veicolo che sono sempre più salate. Come uscire allora da questa situazione? Ebbene, secondo l’Associazione Federconsumatori servono più liberalizzazioni nel settore, un aumento della competitività nel ramo dell’Rc auto, ma anche un blocco delle tariffe accompagnato da un rafforzamento del ruolo degli agenti plurimandatari.

E’ fondamentale infatti che un agente di assicurazioni possa proporre al cliente polizze diverse di compagnie di assicurazione diverse al fine di poter scegliere tra queste, a parità di condizioni, quella meno cara. Inoltre, rivolgendosi all’Isvap, che ancora in merito non è intervenuta, la Federconsumatori ha altresì chiesto che le compagnie di assicurazioni nella determinazione dei premi da far pagare agli assicurati non adottino criteri non solo discutibili, ma anche discriminatori.

Da un recente articolo di “Repubblica” è infatti emerso come in Italia se sei italiano paghi un premio, se sei straniero, ad esempio un cittadino della Romania, paghi decisamente di più. Questo criterio discriminatorio, bollato come “rischio etnico“, ha suscitato non poche perplessità e critiche da parte delle Associazioni dei Consumatori, le quali si trovano a constatare come quella degli automobilisti sia la categoria più vessata dai rincari delle tariffe oramai da un decennio. Basti pensare che solo per quest’anno, secondo le stime della Federconsumatori, le ricadute dirette ed indirette dei rincari saranno pari in media  a ben 239 euro annui in più per ogni cittadino.


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