All’interno della zona euro, ormai la preoccupazione è diventata una certezza, ovvero che l’aumento dei tassi si verificherà già nel corso del mese di giugno. Sono stati gli analisti di Goldman Sachs a sostenere come la Bce potrebbe prendere in considerazione non uno, ma almeno due interventi legati al costo del denaro.
In effetti, lo scenario è quello che vede numerose tensioni dominare il mercato dei titoli di Stato. Da notare come lo spread tra il Btp decennale lo stesso Bund tedesco arrivato a quota 167 punti rispetto a un rendimento pari all’1.93% nel giorno di venerdì della scorsa settimana, toccando le soglie massime dal mese di aprile 2020 ad oggi.



Nel corso del 2007 e del 2008, proprio all’ inizio della crisi economica, la richiesta di un mutuo poteva contare su uno spread molto basso, che rendeva per i clienti praticamente identico richiedere un mutuo all’ 80 per cento del valore o uno al 50 per cento.
Nel corso dei primi mesi del 2014 il mercato dei mutui italiani ha dato diversi segni di ripresa ripresa rispetto al passato, cioè al 2013, con un numero maggiore di richieste pervenute da parte delle famiglie italiane e un numero maggiore di finanziamenti erogati. Ma i primi mesi del 2014 hanno visto anche sempre di più l’affermarsi all’interno del mondo dei mutui di strategie e politiche che erano solo in parte applicate in passato.
In questo periodo il mercato dei mutui appare anche in generale caratterizzato da un livello piuttosto elevato degli spread, il valore espresso in percentuale che rappresenta il costo aggiuntivo di un finanziamento ipotecario alla luce della situazione economica nazionale, perché regolato sul valore del differenziale nazionale, che ancora appare influenzato dalle dinamiche del periodo di recessione e crisi economica.
Oggi il mercato dei mutui appare segnato da una debolissima ripresa. Una ripresa che arriva però dopo un momento particolarmente critico, quello caratterizzato da una generale fase di recessione economica che ha penalizzato il settore immobiliare e quello del credito. Secondo gli ultimi dati emanati dall’Agenzia delle Entrate, infatti, nel corso del 2013 il numero delle compravendite residenziali è calato del 9,2 per cento, tornando ai livelli del 1995.
Nel corso degli ultimi due mesi è diventato sicuramente più conveniente accendere un mutuo presso una banca o un istituto di credito italiano. Sono infatti arrivati a calare in maniera molto sensibile anche gli spread, cioè i differenziali di mercato che vengono applicati agli indici di riferimento per il calcolo dei tassi di interessi totali dei mutui.