Parte il processo alle agenzie americane per il taglio del rating dell’Italia nel 2011 – 2012

di Gianfilippo Verbani Commenta

L'accusa è quella di avere abbassato il rating dell'Italia in un periodo fondamentale dell'ultimo quinquennio di crisi economica, tra il 2011 e il 2012.


 Le agenzie di rating internazionali, quali Standard & Poor’s e Fitch, si trovano in questi giorni sotto processo in Italia. L’accusa è quella di avere abbassato il rating dell’Italia in un periodo fondamentale, quello dell’ultimo quinquennio di crisi economica, tra il 2011 e il 2012, quando in Italia era a capo del governo il premier Monti. 

Fitch conferma il rating dell’Italia e l’outlook passa a stabile

E’ partito a Trani, infatti, in Puglia, il processo portato avanti dal pubblico ministero Michele Ruggiero, nel quale sono coinvolti circa una ventina di risparmiatori italiani i quali si sono costituiti parte civile, insieme alle associazioni dei consumatori Adusbef pugliese e nazionale. Tra le parti offese, invece, figurano due grandi nomi della finanza del nostro paese, Bankitalia e la Consob, che nel 2011 – 2012 hanno visto improvvisamente ridurre il giudizio di affidabilità del nostro paese.

Standard & Poor’s accusata di emissione di rating fraudolenti

Le due agenzie di rating americane sono accusate in due diverse cause che vengono trattate in maniera parallela dal Tribunale di Trani. Comune è però l’argomento, anche se i processi risultano a tutti gli effetti separati. Il pm Ruggiero ha chiesto l’intervento come testimoni anche del governatore della Banca Centrale Europea – BCE – Mario Draghi, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan e l’ex Ministro Giulio Tremonti, nonché gli ex premier di allora Mario Monti e Romano Prodi. Tra i nomi dei testimoni anche quello del Presidente della Consob Giuseppe Vegas.

Al centro della questione il fatidico declassamento – di due gradini – del rating dell’Italia (da un valore di A a BBB+) che le agenzie di rating decisero in quel periodo storico.