Così come la maggioranza degli istituti di credito italiani, anche Banca Credem mette a disposizione della propria clientela una serie di carte prepagate ricaricabili, ampiamente utilizzabili nella Penisola e nel resto del mondo.
Una di queste carte prepagate prende il nome di Ego Go, e si rivela essere un utile strumento di prelevamento e di pagamento per chi desidera entrare in possesso di un servizio scollegato dal conto corrente, con una vasta serie di operazioni effettuabili.
La carta è infatti operativa sul circuito Mastercard, diventando così utilizzabile sia per le operazioni di prelevamento da sportello automatico, che per quelle di pagamento presso esercizi commerciali convenzionati o su portali internet abilitati.
La quota di emissione della carta è pari a 7,95 euro, mentre non è prevista alcuna quota associativa annuale.
La ricarica dello strumento può essere effettuata tramite internet banking, banca telefonica, bonifico, o direttamente presso gli sportelli dell’agenzia. Il costo della ricarica è pari a 0,49 euro per operazione con internet banking, 1,49 euro con banca telefonica, 0,99 euro tramite bonifico e 1,99 euro tramite filiale.
Riuscire a confrontare nel nostro Paese i conti correnti in termini di costo non è molto facile. Un conto a pacchetto offerto da una banca infatti, non è quasi mai confrontabile con quello di un’altra banca, ed anche quando il costo è lo stesso, i servizi inclusi sono differenti con la conseguenza che è difficile poter valutare in maniera immediata la convenienza se non andando a leggersi i fogli informativi. Ebbene, ben presto questo problema potrebbe essere risolto visto che la Banca d’Italia punta ad obbligare gli Istituti di credito a definire degli indici sintetici di costo considerando sei clienti-tipo per i conti cosiddetti “package”, ed un indice sintetico di costo per il cliente-tipo che utilizza il conto corrente cosiddetto a tariffazione, ovverosia con costi crescenti in funzione della frequenza di utilizzo dei
«Bisogna combattere la violenza. Il bene che pare derivare dalla violenza è solo apparente. Il male che ne deriva rimane per sempre». Con questa citazione del Mahatma Gandhi, Rossella Rossi, responsabile marketing del Gruppo Filo diretto, ha chiuso al Circolo della Stampa, martedì 23 febbraio, la presentazione di Amidonna, la polizza assicurativa per donne e minori vittime di violenza. In Italia, sono 6 milioni e 743mila le donne (il 32 per cento del totale) che, nel corso della loro vita, subiscono violenza fisica e sessuale, il 70 per cento delle volte vittime del proprio partner. Più di 2 milioni, invece, le donne che ogni anno devono affrontare comportamenti persecutori.
C’è una notizia buona e una cattiva: quale volete sapere per prima? Facciamo che ve le diciamo entrambe, se non altro perché sono due versanti di una stessa montagna per fortuna erosa dagli sferzanti venti della crisi economica e dell’oculatezza del risparmiatore italiano: la notizia buona è che le famiglie italiane sembrano aver capito la lezione, e lo hanno dimostrato smettendo di richiedere
Carta Ego Facile di Credem è una
L’erogazione del credito a favore delle famiglie produttrici, ovverosia le società di fatto, le società semplici, e le imprese individuali con un numero di addetti fino a cinque, registra segnali di miglioramento nel nostro Paese. Questo è quanto, in particolare, emerge da un’indagine che a Bologna hanno presentato congiuntamente la Confartigianato ed il colosso bancario europeo Unicredit Group; in particolare, nel dicembre dell’anno scorso i finanziamenti alle piccole
La crisi economica è arrivata dall’America, perciò non dobbiamo stupirci se, sempre dall’America, stanno arrivando anche i primi antidoti, chiamati – oltreché a debellare il virus – a fare in modo che una situazione simile non si possa più verificare in futuro. Abbiamo più volte esplicitato come l’empasse si sia generato per via di una forbice sempre più ampia tra economia reale e virtuale, con quest’ultima a cannibalizzare l’altra: si sono spesi sempre più soldi di cui non si era a disposizione, si è fatto debito che poi non sempre si riusciva a pagare, la bolla è esplosa ed ha lasciato sul terreno migliaia di situazioni di difficoltà. Tra i colpevoli, il principale imputato negli USA è stato sicuramente la carta di credito.
La carta Ego Gold è la
A sostegno dell’occupazione, dei lavoratori e delle piccole e medie imprese toscane che, pur essendo in difficoltà, hanno delle buone prospettive e ottime chance per tornare a “ruggire” con la ripresa dell’economia italiana, la Regione ha messo a punto una importante misura, unica nel suo genere in Italia. Trattasi, nello specifico, della concessione ed erogazione di finanziamenti alle piccole e medie imprese operanti sul territorio al fine di pagare gli stipendi per un periodo pari a ben dodici mesi; il tutto però a patto che l’azienda beneficiaria del
Molto meno, a sorpresa. I soldi rientrati grazie allo scudo fiscale sono molti meno di quanto annunciato. Non i 95 miliardi previsti e sperati, frutto dell’operazione “scudo fiscale 1” conclusa il 15 dicembre dello scorso anno. Ma solo – si fa per dire – 34,9 miliardi, ovvero al 41 per cento degli 85 miliardi totalizzati complessivamente dalla prima fase dello scudo (si arriva a 95 solo tendendo conto di oro e gioielli, delle micro-operazioni e dei rientri differiti per particolari ostacoli procedurali).
La Carta Ego Solo Tua, disponibile in tutte le filiali della Banca Credem, è una
Se è vero che il foglio informativo parla chiaro, è altrettanto vero che a queste cose è sempre meglio stare attenti: l’ignoranza (intesa in senso proprio, come “non conoscenza”) in materia è più diffusa di quanto pensassimo, ma sarebbe invece bene che tutti stessero in guardia dal ricorso a uno strumento, quello della
Il prestito economico è una delle necessità cui si trovano a far fronte non solo cittadini privati ma anche – e sempre più spesso – liberi professionisti. Banche e finanziarie, dunque, rivestono un ruolo cruciale in un contesto di difficoltà pecuniarie. Gli esercizi e le attività commerciali – specie di piccola e media dimensione – hanno subito in maniera evidente gli strascichi di una crisi economica che ha interessati anche le grandi aziende. Se, tuttavia, per queste la perdita in fase di esercizio di bilancio determina nella peggiore delle ipotesi un ridimensionamento, per quelle il rischio in cui si incappa è di una chiusura definitiva. Spesso con tanto di fallimento. Motivo per cui, la richiesta di finanziamento da parte dei liberi professionisti assume il tono di un passaggio obbligato per riuscire a stare a galla. Un dato su tutti: le piccole e medie imprese (Pmi) europee hanno chiuso un 2009 davvero difficile nel corso del quale le lamentele per l’evidente difficoltà ad accendere un mutuo si sono attestate sul 42% (fonte, Banca Centrale Europea). Figurarsi cosa possa significare, la crisi economica, per un lavoratore autonomo magari in fase di start up o nel tentativo di riscattare una situazione lavorativa complicata.
