Trovarsi iscritti nei registri dei cattivi pagatori, o ancor peggio aver subìto un protesto è una situazione diffusa più di quanto si possa pensare. Nel 2008 i protesti superano i 4,1 miliardi di euro: in lieve crescita è il numero, con un più 0,7%, ma in forte aumento è il valore medio con un più 10,9%. Questi sono i dati rilevati dall’analisi condotta da InfoCamere per conto di Unioncamere sull’andamento dei protesti nelle regioni e nelle province italiane nel corso del 2008. Le situazioni più gravi sono in Lombardia, Lazio e Campania con un monte di scoperto pari, rispettivamente, a 796, 787 e 646 milioni di euro.
Per quanto tempo si viene “etichettati” cattivi pagatori? Il nuovo codice di deontologia prevede una riduzione dei tempi conservazione dei dati (max 3 anni) rispetto a quella in vigore fino al 2004: le centrali rischi private, infatti, conservavano il nominativo dei “cattivi pagatori” anche per più di cinque anni, oggi finalmente la situazione é cambiata. Le centrali rischi forniscono al sistema bancario e finanziario informazioni sulla posizione creditizia dei clienti. Esistono varie tipologie di Centrale dei rischi: