Rallenta il calo dei prestiti, ma si ingrandiscono le sofferenze. L’Abi descrive lo stato degli istituti di credito e, per quel che riguarda le famiglie, ci sono segnali promettenti. Nel mese di agosto, quindi prima dell’inizio della nuova Tlrto della Bce, l’ andamento sembra in miglioramento.
L’insieme dei finanziamenti registra una più leggera contrazione su base annua: -2,3% in discesa riguardo al -2,5% del mese precedente e a questo punto lontano dal -4,5% di novembre 2013, quando aveva toccato l’ apice negativo. I finanziamenti a famiglie e imprese si collocano al – 1,1%, dal -1,3% del mese precedente. Quello di agosto – dichiara l’Abi – è il miglior risultato da luglio 2012. Dalla fine del 2007 ad ora i prestiti all’economia sono aumentati da 1.673 a 1.818 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.418 miliardi di euro.
I tassi di interesse sui prestiti, dichiara l’Abi, si sono disposti su posizioni ancora più basse. Il tasso medio sulle nuove azioni per acquisto di immobili si è ridotto al 3,19% (3,23% il mese precedente e registrando il valore più basso da giugno 2011; 5,72% a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è ridotto al 2,89% (il valore più basso da marzo 2011) dal 3,09% di luglio 2014.
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Le sofferenze, invece, toccano un nuovo record. A luglio quelle lorde sono aumentate a 172,3 miliardi, dai 170,3 miliardi di giugno. Il rapporto tra sofferenze lorde e prestiti è salito pertanto al 9% (era al 7,2% a luglio dell’anno scorso) e non raggiungeva questa soglia dall’ottobre del 1998.
Continua a scendere, su base annua, la raccolta a medio e lungo termine cioè mediante obbligazioni, (ad agosto 2014: -9,8%, segnando un calo su base annua in valore assoluto di oltre 51 miliardi di euro) il che nuoce all’erogazione dei prestiti a medio e lungo termine.