Mutui casa: erogazioni in crescita dopo due anni

 Nel nostro Paese, dopo due anni di contrazione, le erogazioni di mutui sono tornate a crescere. In particolare, secondo un ultimissimo Rapporto diffuso dalla Banca d’Italia, nel 2010 c’è stata in controvalore una crescita delle erogazioni di finanziamenti ipotecari pari al 12% a 57 miliardi di euro. Il tutto a fronte di un raddoppio, sempre anno su anno, delle erogazioni di mutui con il cap, ovverosia a tasso variabile ma con la certezza della rata massima in caso di aumento eccessivo del costo del denaro sul mercato nel corso del piano di ammortamento. Il dato non sorprende visto che rispetto ai mesi scorsi il mutuo a tasso variabile, quello indicizzato all‘euribor per intenderci, è più “rischioso” rispetto al passato. Questo rischio deve essere inteso come possibile aumento della rata da pagare in quanto già da tempo la dinamica rialzista del costo del denaro è ascendente.

Mutui casa: novità in arrivo per le famiglie

 L’ABI, Associazione Bancaria Italiana, apre alle Associazioni dei Consumatori in materia di mutui. A comunicarlo con una nota ufficiale è stata proprio l’Associazione che rappresenta il sistema bancario e che, con le Associazioni dei Consumatori che rappresentano e tutelano gli interessi delle famiglie, vuole attivare un percorso virtuoso attraverso l’istituzione di un tavolo permanente di dialogo che porti, tra l’altro, a far scegliere con la massima consapevolezza possibile i mutui con la formula del tasso fisso o con quella a tasso variabile. D’altronde la situazione attuale è tale che non è facile fare la scelta “giusta” visto che le dinamiche di mercato, per quel che riguarda il costo del denaro, risultano essere alquanto imprevedibili. Le Associazioni dei Consumatori invitate dall’ABI ad istituire il tavolo permanente di confronto sono quelle del CNCU, il Consiglio Nazionale Consumatori Utenti, che sono ben diciassette.

Tasso fisso o variabile per il mutuo, come scegliere

 Il mutuo a tasso fisso in Italia è caro, e costa complessivamente circa il 4%; tale costo è elevato in rapporto al mutuo a tasso variabile che, invece, grazie ad un euribor a tre mesi ancora basso, costa attualmente circa il 2,5% ed anche meno. Ma chiaramente l’una o l’altra formula presenta sia vantaggi, sia svantaggi che occorre valutare con attenzione; il mutuo a tasso fisso, infatti, mette al riparo dalle oscillazioni del costo del denaro sui mercati, mentre con il mutuo variabile, sottoscrivendolo, si paga una rata più bassa ma non si ha certezza di “mantenerla” anche nel futuro qualora i tassi sul mercato dovessero impennarsi. La recente ascesa dell’euribor ha messo un po’ di paura in Italia alle famiglie che rispetto alla tendenza dei mesi scorsi stanno sempre di più scegliendo il mutuo a tasso fisso. Di norma il mutuo a tasso fisso è ideale per chi ha un reddito costante, magari perché lavoratore dipendente, e va a stipulare un prodotto con una rata che può essere giudicata sostenibile.

Tasso fisso o variabile nel 2010 per il mutuo

 Per il mutuo è meglio il tasso fisso oppure il tasso variabile? Ebbene, se all’inizio dello scoppio della crisi, a seguito del persistente calo dei tassi di interesse, il mutuo a tasso variabile sembrava essere, e poi così è stato, la soluzione di finanziamento ipotecario più conveniente, adesso le cose sono leggermente cambiate. Se prima infatti saliva l’Irs e scendeva l’euribor, da qualche mese la tendenza è diametralmente opposta; l’Irs, infatti, attualmente è tale che è possibile stipulare un mutuo per la casa anche ad un tasso complessivo inferiore al 4%, ovverosia su livelli da minimo storico considerando tale tipologia di prodotto. Con un mutuo a tasso fisso ci si mette al riparo, per l’intera durata del mutuo, da qualsiasi oscillazione sfavorevole dei tassi sul mercato; la rata, così come la durata, sono infatti fisse, chiare, certe e note nel momento in cui si appone la firma sul contratto di mutuo che chiaramente il contraente deve sempre e comunque leggere con la massima attenzione.

Mutuo prima casa: come sceglierlo con attenzione

 Qual è la tipologia di tasso più conveniente per stipulare un mutuo per l’acquisto della prima casa? I vantaggi e gli svantaggi in merito alla scelta del tasso fisso, o di quello variabile, sono strettamente legati non solo alle correnti condizioni di mercato, ma anche alla propria situazione economica. In ogni caso, è sempre bene confrontare tra di loro, a parità di importo richiesto per il mutuo e di tipologia di tasso, le offerte e le proposte di più banche e/o società finanziarie. Al riguardo la Banca d’Italia, nella guida “Il mutuo per la casa in parole semplici“, sottolinea come il potenziale mutuatario, prima di stipulare il finanziamento per l’acquisto della prima casa ad uso residenziale, può sempre in via preliminare consultare i siti Internet degli intermediari, i quali di norma pubblicano on line i fogli informativi e quelli comparativi dei mutui.

Finanziamento a tasso zero: esiste davvero?

 Anche gli italiani, sebbene mediamente più propensi ad accumulare come formichine che non a scialacquare come stolte cicale, sta crescendo per numero e proporzioni il fenomeno del ricorso al prestito. Volendo fare una “fenomenologia” di questa specifica tendenza, potremmo dire che essa è stata importata dai modelli ipertrofici delle economie americana ed inglese, ma anche – più in piccolo – islandese e di altri Paesi la cui popolazione è stata piuttosto propensa a “fare” ricchezza mediante il debito, salvo trovarsi poi costretta ad effettuare acquisti tramite finanziamento. Ora, ascoltando qualche offerta alla radio ed in tv, ci siamo chiesti: il tanto sbandierato “finanziamento tasso zero” esiste davvero?