Conto Tascabile CheBanca! e Fondazione Veronesi: centesimi di ricerca

di Gianfilippo Verbani 1


 Fare del bene è una cosa tanto semplice quanto gratificante. Non costa nulla, o comunque pochissimo, ma rende molto più di quanto è stato messo lì inizialmente come investimento. Fare del bene, da qualche tempo, è possibile anche in banca, da molti vista invece come il luogo principe della speculazione, del rimestare nel torbido, dei sotterfugi e – in ultima analisi – del desiderio di mettere in difficoltà il risparmiatore in nome dei propri (quelli della banca stessa) affari. Si è fatto un gran parlare di “banca etica”, intendendo che gli istituti di credito avrebbero dovuto cominciare a praticare strade anche meno redditizie ma più limpide e virtuose (ad esempio invece che finanziare la produzione di armi, meglio la costruzione di villaggi nei Paesi più disagiati).

Alle parole, ora, cominciano a fare seguito i fatti, ossia l’unica cosa che conta davvero in qualsiasi genere di discorso. Lo abbiamo scoperto “inciampando” nella pubblicità di CheBanca! e Fondazione Veronesi, una coppia che – pensiamo – unita può raggiungere grandissimi risultati. In base ad un accordo stretto nei mesi scorsi e reclamizzato in queste settimane, infatti, aprendo il Conto Corrente CheBanca!, più famoso come Conto Tascabile (ossia il conto che sta tutto su una carta magnetica, ma grazie a questo consente di contenere al minimo i costi di gestione pur senza farvi rinunciare a nessun aspetto saliente dell’operatività di un conto corrente), è possibile sostenere le borse di ricerca della fondazione che fa capo al celebre medico milanese.

Come possa accadere tutto questo, è molto semplice sia da mettere in pratica che da spiegare: all’atto dell’apertura del conto, ma anche in una fase successiva, è possibile scegliere di destinare i centesimi del saldo mensile del Conto Tascabile alla ricerca scientifica. Il calcolo è presto fatto: se alla fine del mese avete un saldo di 1.000,38 euro, saranno questi ulimi 38 centesimi a finire sul conto della Fondazione Veronesi, che li utilizzerà per finanziare borse di studio.


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