Tredicesima ininfluente, California indebitata di mutui e Calisto Tanzi vittima delle banche. Scherzi a parte? Purtroppo no.

 Lo Stato governato da Arnold Schwarzenegger, quella California terra di sole-mare-celebrità che da decenni entra nei sogni turistici di italiani ed europei, si segnala ora per un triste primato: capitale mondiale del mutuo, terra infertile nella quale le case – lussuose e splendide a vedersi – valgono molto meno dei mutui contratti dagli acquirenti per acquistarle. Il record negativo spetta alla cittadina di Mountain House dove ogni nucleo familiare ha in media un debito che supera di 125 mila dollari il valore effettivo dell’abitazione. Non solo problemi d’oltreoceano, ma anche difficoltà di casa nostra: archiviata con un sorriso amaro l’intervento di Tanzi che, in merito al crack Parmalat, giura di non aver ideato la grande truffa ma di essere stato vittima – egli stesso – di manovre architettate dalle banche, tocca soffermarci sulla Grande Crisi attuale. La difficoltà oggettiva in cui versano le casse delle imprese e delle famiglie ha spinto il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a dichiarare che questa settimana sarà decisiva per l’assunzione di provvedimenti in favore e a sostegno di banche, attività economiche e famiglie. Occorre solo capire che tipo di incidenza ci sarà sulle casse dello Stato e nei confronti del debito pubblico.

Mutui subprime ed economia reale: Mountain House

 Il collasso dei mutui subprime ha lasciato segni evidenti sul mercato e la crisi non sembra più destinata a rientrare nell’ immediato. L’ effetto subprime ha avviato una pesante fase di crisi di liquidità che ha coinvolto “in primis” numerosi istitui di credito americani ed ha colpito anche l’Europa non risparmiando la banca tedesca IKB e l’ inglese Northern Rock.

Un ulteriore esempio di come la crisi finanziaria globale sia precipitata anche sull’economia reale?

Andiamo in California a Mountain House, cittadina dove il 90 per cento delle case vale meno del mutuo da pagare: ogni proprietario ha debiti per almeno 122 mila dollari in più rispetto al valore degli immobili.  Storia raccontata dal New York Times, dove ad esempio si narra la situazione della famiglia Martinez. Nucleo familiare composto da padre, madre e tre figli. I coniugi lavorano ed hanno stipendi medio alti, ma non riescono comunque ad arrivare alla fine del mese. Questo perchè la loro casa, acquistata nel 2005 per 630 mila dollari, oggi ne vale 420 mila. Inoltre, fatto veramente eclatante, secondo il mutuo sottoscritto, saranno costretti a pagare nel 2015 una rata incredibile: 12 mila dollari al mese.

Impossibile contrarre mutui: da Natale comprare casa diventa una chimera. E intanto le truffe abbondano.

Contrarre un mutuo per pagarsi una casa con scadenza spesso trentennale era fino a qualche tempo fa una croce, inevitabile ma pur sempre pesantissima da portare sulle spalle; ora, con la crisi economica che si preannuncia lunga e di entità tale da superare quella del dopoguerra, è diventato addirittura impossibile accedere ad un prestito per riscattare, anno dopo anno e mattone dopo mattone, un domicilio.  Torna con prepotenza una delle battute ad effetto che ben descrivono la situazione: altro che matrimonio eterno, in tempi di divorzio-facile, l’unico “per sempre” è quello che si viene ad instaurare tra banche e cittadini. A scapito, ovviamente, dei secondi.

A temere fortemente la pessima situazione finanziaria in cui riversano i grandi centri economici, sono in primo luogo le banche: rispetto a qualche mese fa, infatti, è già evidente la difficoltà nell’accedere ad un mutuo per la maggiore rigidità dei parametri con cui le banche concedono l’accesso al mutuo. Non lascia ben sperare neppure il bollettino emanato dalla Bce, secondo cui la situazione andrà a peggiorare nell’arco dei prossimi mesi. Già da dicembre si prevede un ulteriore rigidità da parte dei crediti con speculare incremento delle difficoltà – da parte delle famiglie – a sostenere il futuro.
Natale, quest’anno non porterà doni e regali, piuttosto austerità e rigore. Lo ha ribadito anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, proprio quando il Governo si è impegnato a sostenere le famiglie con aiuti economici importanti.
Stando ai dati riportati dalla Bce, nel terzo trimestre dell’anno, è cresciuta sufficientemente passando dal 30% al 36% (+6%) la percentuale di banche che ha intensificato, rendendoli ancor più rigidi, i criteri relativi alla concessione di mutui ai nuclei familiari.

Mutuo ipotecario e Centrale dei Rischi: ottenere un fido

 Il contratto di mutuo viene così definito dall’Art. 1813 del Codice Civile:

Il mutuo è il contratto con il quale una parte (mutuante) consegna all’altra parte (mutuatario) una determinata quantità di denaro o di altre cose fungibili, e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e quantità.

Detta così sembrerebbe che qualsiasi cosa chiediamo in prestito, potrebbe essere un mutuo, ecco perchè chiariamo sin da subito che comunemente si parla di mutuo riferendosi al mutuo ipotecario, ovvero il contratto che si stipula con un intermediario creditizio allo scopo di acquistare la casa. Ipotecario poichè all’istituto di credito che erogherà il mutuo non basta verificare la reale possibilità a pagare le rate mensili presentando la busta paga, ma essa si tutela ulteriormente disponendo una precisa garanzia, costituita dall’ipoteca sull’immobile acquistato.

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 Il buon esempio, come è giusto che sia in un momento di difficoltà economica, comincia a darlo il Quirinale: tagliate le spese, e cinghia tirata, per 10 milioni di euro. A tanto sarebbe ammontato l’adeguamento al tasso di inflazione nel biennio 2010/2011, a cui la presidenza della Repubblica ha spontaneamente rinunciato. Periodo di crisi, si diceva: di stamattina la notizia dell’individuazione e del fermo, a Fagnano Olona, di una banda specializzata nella fornitura di documenti falsi per accedere al credito di banche e finanziarie per un giro da capogiro, oltre 5 milioni di euro. Caso emblematico che riporta, ovviamente, alla difficoltà di arrivare a fine mese da parte degli italiani: per chi ha un mutuo da pagare, poi, la sopravvivenza è quasi insostenibile.

Cessioni del Quinto anche in Banca Marche

 Con la crescita della domanda per i finanziamenti strutturati come delle cessioni del quinto (di stipendio o di pensione), cresce anche l’offerta di prodotti utili da parte di grandi e medie aziende di credito nostrane. Oggi esaminiamo quella relativa a Banca Marche, che ha predisposto un finanziamento che prevede l’erogazione di un importo variabile a favore dei dipendenti e dei pensionati, con l’unico limite rappresentato dall’ammontare della rata, pari ad un massimo di un quinto dello stipendio.

L’importo erogato è restituibile in un piano di rimborso della durata massima di 120 mesi, all’interno del quale verrà applicato un tasso annuo fisso per tutto il prestito.