Prestiti ai giovani per la prima casa: ecco i dati di Mutui.it

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Quanti giovani richiedono un mutuo? Ma sopratutto, quanti di questi lo ottengono? Queste sono le domande a cui lo staff di Mutui.it ha dato risposta con una sua personalissima indagine. Il quadro che ne emerge è quello di una situazione a dir poco preoccupante, in cui le condizioni economiche e lavorative generali vanno a pesare direttamente sui giovani e quindi sul futuro dell’Italia in modo decisivo.

L‘AD del sito Alberto Genovese afferma:

Il 24% delle domande di mutuo prima casa arrivate al sito è compilato da persone sotto i 30 anni. Questo testimonia da un lato, l’interesse dei giovani per l’acquisto della casa (da sempre prova della raggiunta indipendenza economica) e, dall’altro, della loro familiarità con gli strumenti che internet offre per risparmiare e investire al meglio.

Le richieste nello specifico sono per la maggiore riguardo il tasso fisso (che evidentemente ispira più sicurezza nei giovani italiani) e in media per importi di 150.000 Euro o, più in  generale, per il 77% del valore dell’immobile da acquistare. La durata media richiesta è di 26 anni e l’unica differenza tra una regione e l’altra è l’importo richiesto, proporzionale con il prezzo medio degli immobili della regione stessa.

Le buone notizie però si fermano qui; lo sguardo al futuro dei giovani italiani si scontra sul muro della realtà dei fatti, con solamente il 5% dei prestiti richiesti erogati. Il dato, estremamente deludente anche per le aspettative di crescita del Paese intero, trova spiegazione in tre cause principali che contribuiscono al rifiuto delle richieste; la mancanza di contratti di lavoro stabili, la difficoltà di trovare un garante o un cointestatario del mutuo e l’indisponibilità di un profilo creditizio affidabile.

Continua Genovese:

In questa situazione tanto complessa per i giovani italiani è bene agire con cautela e confrontare attentamente le diverse offerte delle banche aiuta anche i più giovani a far fronte a un impegno così importante. Lo stereotipo del bamboccione è, appunto, solo un cliché. I giovani avrebbero tantissima voglia di crescere e acquisire indipendenza; l’interesse degli under 30 per i mutui è elevato e tangibile, ma non sempre può, purtroppo, trasformarsi in un’azione concreta.

L’indagine di Mutui.it conferma quello che sosteniamo da diverso tempo: quello che servirebbe per la crescita e l’uscita dalla fase di recessione del Paese sarebbe proprio una serie di incentivi per le iniziative dei giovani che puntano al futuro, con un adeguamento dell’accesso al credito alle caratteristiche del nuovo mondo del lavoro, ben diverso da quello di qualche decina di anni fa’.