Fondo di garanzia PMI: 250 milioni di euro per energie rinnovabili e innovazione

di Gianfilippo Verbani 1


 Il Ministero dello Sviluppo Economico ha annunciato nella giornata di ieri una nuova iniziativa a sostegno delle piccole e medie imprese, con l’obiettivo di favorirne lo sviluppo ed accompagnare/agevolare la ripresa economica nel nostro Paese. Nel dettaglio, in accordo con quanto reso noto dal Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, il Ministero, utilizzando i fondi europei, ha iniettato ben 250 milioni di euro nel Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese con l’obiettivo di sostenere i progetti di ricerca ed innovazione, compresi anche quelli che puntano sulle energie rinnovabili. Le risorse andranno maggiormente ad intercettare i piani di sviluppo delle PMI del Mezzogiorno, con l’obiettivo di portare nel 2012 la dote del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese a 1,8 miliardi di euro.

Considerando l’effetto moltiplicatore, le risorse già presenti nel Fondo, e pari a 740 milioni di euro, potranno attivare circa dieci miliardi di euro di investimenti garantiti, che diventeranno ben 30 miliardi di euro, complessivamente, nel 2012. Grazie alle modifiche dei criteri di accesso al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, l’Italia, come sottolineato dal Ministro Scajola, è tra i primi Paesi al mondo a recepire gli ultimi indirizzi in materia ambientale che sono stati discussi a Copenhagen.

Al Fondo, lo ricordiamo, è stato esteso l’accesso sia al comparto delle imprese artigiane, sia a quello dei trasporti attraverso l’istituzione di una “sezione speciale”. L’obiettivo è quello di sostenere con il Fondo i progetti delle piccole e medie imprese, ma nello stesso tempo il Fondo è in grado di agevolare le grandi aggregazioni tra le imprese e la loro organizzazione in “rete“. Con l’aggregazione, tra l’altro, le PMI, facendo leva su investimenti che portano il “marchio” della garanzia di Stato grazie al Fondo, possono al meglio pianificare strategie di sviluppo finalizzate ad “aggredire” i mercati esteri con l’intento non solo di mantenere, ma anche e soprattutto incrementare le proprie quote di mercato.


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