Finanziamenti PMI mercati esteri: accordo tra Sace e Bnl

di Gianfilippo Verbani 1


 La Sace, società leader in Italia nel comparto dell’assicurazione sul credito, e la BNL, Gruppo Bnp Paribas, hanno annunciato un accordo finalizzato a sostenere l’accesso al credito da parte di tutte quelle imprese italiane che puntano a crescere, ma anche a mantenere il loro grado di competitività sui mercati esteri. In particolare, i finanziamenti PMI per i programmi ed i progetti di internazionalizzazione sono riservati a quelle piccole e medie imprese il cui fatturato annuo non superi il livello dei 250 milioni di euro, ed almeno il 10% di questo venga generato fuori dai nostri confini nazionali. Rispettati i requisiti, le piccole e medie imprese beneficiarie potranno ottenere linee di credito per un minimo di 100 mila euro ed un massimo di cinque milioni di euro con la garanzia Sace fino al 70% dell’ammontare erogato.

Nel dettaglio, le PMI con le linee di credito, nell’ambito di un plafond di finanziamenti pari a ben 200 milioni di euro, così come prevede l’accordo Sace-Bnl, potranno ad esempio finanziare l’acquisto di immobili, quello di terreni o la ristrutturazione di edifici, oppure promuovere la propria immagine attraverso spese per pubblicità e/o partecipazione a fiere ed eventi a carattere internazionale. Sono altresì ammessi anche gli acquisti di beni strumentali attraverso il rinnovo o la riqualificazione dei macchinari e degli impianti per il ciclo produttivo, e lo stesso dicasi per le attrezzature commerciali e/o industriali.

Alle linee di credito si può anche accedere per finanziare i progetti di espansione all’estero per linee esterne, ad esempio, acquisendo fuori dai confini nazionali delle reti commerciali o dei punti vendita, oppure acquisire in imprese straniere delle partecipazioni con carattere e finalità non finanziaria. Con l’accordo odierno, il plafond complessivo di finanziamenti con garanzia Sace per lo sviluppo delle PMI sui mercati esteri sale a ben 1,8 miliardi di euro; in questo modo si potrà contribuire a valorizzare il “made in Italy” nel mondo e soprattutto sostenere tutte quelle PMI che, aventi la vocazione verso i mercati esteri, sono anche quelle che sono più reattive.


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