Bernanke: “Troppo poche banche hanno in mano il mondo”

di Gianfilippo Verbani Commenta


 È necessario un controllo “decisamente più stringente” delle autorità di regolazione sulle grandi istituzioni finanziarie allo scopo di ridurre i rischi per l’economia: lo ha sottolineato il presidente della Fed, Ben Bernanke, il quale ha messo in guardia dalla falsa sicurezza ingenerata dalla dimensione di alcune compagnie che “sembrano troppo grandi per fallire”, salvo aver dimostrato, specie nel corso del 2009, l’esatto contrario. Si tratta, ha aggiunto Bernanke in un discorso all’Independent Community Bankers of America di “uno tra gli ostacoli più seri e insidiosi” posti alla competizione sui mercati finanziari.

Preso atto del problema, che c’è stato e del quale il mondo pagherà ancora per qualche tempo le conseguenze, largo alle strategie di soluzione. Bernanke parte da un assunto: “è da incoscienti affidare così strettamente (come è stato fatto negli ultimi anni, ndr) le sorti dell’economia mondiale alle fortune di un numero relativamente piccolo di colossi finanziari”. È per questo che le riforme del sistema del credito messe in cantiere per limitare il raggio d’attività delle istituzioni finanziarie “meritano di essere valutate con attenzione”, al fine di evitare che spiacevoli episodi di crisi si ripetano nel futuro.

Alle autorità di supervisione deve essere data la possibilità di limitare il coinvolgimento dei colossi della finanza “nelle attività che presentano un improprio livello di rischio”. Ciò non vuol dire, come Bernanke ha tenuto a precisare, che occorra frenare l’operatività del settore finanziario, ma che bisogna sterilizzare i rischi connessi a queste attività senza danneggiare i mercati. Per il presidente della Fed, le banche di dimensioni eccezionalmente grandi potrebbero essere obbligate a redigere una sorta di “testamento”, per aiutare il management e le autorità a prevenire le crisi sistemiche smontando pezzo per pezzo l’azienda. Le parole di Bernanke arrivano dopo la presentazione della bozza di rifrma delle regole relative al settore finanziario, che assegnerebbe alla Fed un ruolo di supervisione limitatamente agli istituti i cui asset siano superiori ai 50 miliardi di dollari.