La Cassa depositi e prestiti è pronta a modificare l’oggetto sociale del proprio Statuto al fine di permettere, per il risparmio postale, un utilizzo più ampio anche se con condizioni e criteri più severi. Questo dopo che il Consiglio di Amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti, presieduto da Franco Bassanini, ha approvato delle modifiche statutarie che saranno sottoposte all’Assemblea degli azionisti fissata per il prossimo 13 maggio 2009 in prima convocazione, ed il giorno dopo in seconda convocazione. L’obiettivo, nello specifico, è quello di allargare gli impieghi della raccolta postale non più solamente al finanziamento di settori pubblici, ma anche al settore privato fermo restando l’interesse pubblico dei progetti finanziati. In questo modo, tra l’altro, sarà possibile per la Cassa depositi e prestiti concedere finanziamenti alle piccole e medie imprese nell’interesse pubblico del sostegno all’economia; in tal caso i finanziamenti della CdP alle PMI saranno erogati solo ed esclusivamente attraverso il canale bancario.
Finanziamenti Nuove Imprese
Finanziamenti per le imprese artigiane
É imprenditore artigiano secondo il codice civile colui che esercita personalmente, professionalmente e in qualità di titolare, l’impresa artigiana, assumendone la piena responsabilità con tutti gli
oneri ed i rischi inerenti alla sua direzione e gestione e svolgendo in misura prevalente
il proprio lavoro, anche manuale, nel processo produttivo. Si parla di impresa artigiana quando si svolge attività esercitata dall’imprenditore artigiano nei limiti dimensionali previsti e che abbia per scopo prevalente lo svolgimento di un’attività di produzione di beni o di prestazioni di servizi. L’impresa artigiana può essere esercitata sia in forma individuale che in forma collettiva.
In base alla Legge Quadro sull’artigianato 8 Agosto 1985, n. 443, è definita impresa artigiana (distinzione in base alle dimensioni):
– l’impresa che non lavora in serie: un massimo di 18 dipendenti, compresi gli apprendisti in numero non superiore a 9; il numero massimo dei dipendenti può essere elevato fino a 22 a condizione che le unità aggiuntive siano apprendisti;
Finanziamenti europei per l’agricoltura
Prima di iniziare un’attività di impresa i dubbi sono tanti. Occorrono investimenti, quindi dispendio di risorse economiche ed una certa dose di coraggio. Soprattutto attualmente in questa fase di crisi non è facile decidere di “rischiare” il proprio capitale accumulato probabilmente in anni di lavoro. Spesso potenziali neoimprenditori non sono a conoscenza delle opportunità rese disponibili dai finanziamenti agevolati: una nuova attività può essere infatti finanziata con contributi pubblici. Si devono però conoscere quali sono gli strumenti giusti rispetto ad ogni singolo progetto per poter affrontare l’investimento in maniera più consapevole.
E per intraprendere un’attività agricola? Forse nel terzo millennio alcuni potrebbero pensare che l’investimento in questo tipo di attività sia infruttuoso, ma in realtà le agevolazioni per questo settore non sono certo irrilevanti. A dicembre dello scorso anno la Commissione dell’Unione europea (Ue) ha annunciato una serie di norme temporanee per allentare la regolazione degli aiuti di stato e consentire alle aziende un piu’ agevole accesso ai prestiti e alla raccolta di capitale in questa fase di crisi economica.
Finanziamenti a fondo perduto per aprire un’azienda.
I finanziamenti a fondo perduto sono dei prestiti che sono diretti a particolari tipi di persone che hanno intenzione di avviare una attività di impresa che rientra in una ben determinata categoria. Chi sono questi soggetti? Giovani, donne, disoccupati, associazioni no profit, imprenditori di settori o zone disagiate. Sono inoltre riservati a impieghi che favoriscono lo sviluppo di nuove figure professionali e/o, comunque, l’occupazione, particolari tipologie di imprese, a categorie di imprenditori appartenenti a minoranze lavorative o a territori svantaggiati. Si tratta di una tipologia di investimento nella quale i fondi che vengono stanziati dalle regioni poi non dovranno essere restituiti: la regione infatti stanzia somme di denaro proporzionali al progetto che viene presentato e questa somma non dovrà poi essere restituita perché impiegata nell’organizzazione di una particolare azienda. Proprio per questo si chiamano “a fondo perduto” infatti, vi é una percentuale (il fondo perduto), dell’ammontare della somma che non deve essere restituito. Tale percentuale in genere ammonta al 50% dell’erogato, ma può anche raggiungere l’intera cifra.
Mediolanum Best Brands, il finanziamento per te
E’ nato un nuovo finanziamento nel panorama bancario nazionale e l’offerta proviene da uno degli istituti di credito più all’avanguardia del settore: Banca Mediolanum. L’istituto di credito milanese ha presentato il nuovo Mediolanum Best Brands. In pratica si tratta di un Fondo Comune d’investimento di diritto irlandese suddiviso in diversi comparti, ognuno dei quali si differenzia per obiettivi, politica di gestione e allocazione degli investimenti. Ogni comparto prevede l’investimento in quote di Fondi di qualificate case di gestione, contraddistinti da strategie specializzate e consolidate, e gestiti da un team di esperti in grado di valutare e valorizzare gli elementi di qualità che contraddistinguono i prodotti delle rinomate case d’investimento.
Finanziamenti Regionali
Per Finanziamenti Regionali si intendono questi prestiti, destinati alle Piccole ed alle Medie Imprese, che vengono messi a disposizione da parte degli Enti Pubblici e delle regioni, ogni anno, questi fondi rappresentano una grande risorse per le aziende e le imprese, che possono trovare aiuto e sostegno nella realizzazione sia teorica che pratica dei loro progetti. Si tratta di un progetto di finanziamento che viene destinato a quelle imprese che propongano un programma di sviluppo e miglioramento dell’azienda, con investimenti e spese mirate alla sua realizzazione, solamente se il progetto viene approvato comunque, viene elargito il prestito alle imprese.
Il finanziamento a fondo perduto
Finanziamenti a Fondo Perduto sono delle particolari forme di prestito, destinate maggiormente a particolari categorie quali giovani, donne e disoccupati che desiderino aprire un’attività imprenditoriale, in questo caso sono le regioni che, in base al progetto che viene presentato. Si tratta di una tipologia di investimento molto particolare, i fondi che vengono stanziati dale regioni poi non dovranno essere restituiti, la regione infatti stanzia somme di denaro proporzionali al progetto che viene presentato e questa somma che, come precedentemente detto non dovrà poi essere restituita perché impiegata nell’organizzazione di una particolare azienda.
Progetto Agricoltura di Intesa Sanpaolo
Presenza capillare e profonda conoscenza delle peculiarità del territorio: questa è la grande forza del gruppo Intesa Sanpaolo. Ed è una caratteristica vantaggiosa soprattutto per chi opera nel settore agricolo: perchè anche una relazione soddisfacente con la banca può aiutare a gestire con serenità il quotidiano e a fare crescere la tua azienda.
Progetto Agricoltura nasce dall’esperienza del gruppo in questo settore e si rivolge soprattutto alle aziende che, in questi anni non facili, hanno saputo distinguersi: innovandosi, sperimentando nuove strategie, migliorando la propria efficienza nella produzione o creando nuove reti di collaborazione nell’ambito della propria filiera. Con oltre 6.000 filiali in tutta Italia, Banca Intesa è presente nei principali centri agricoli.
Il motore dell’intero Progetto Agricoltura sta nei conti dedicati: fatti per semplificare la gestione e rendere più efficiente la gestione della tua attività. Tutto a un costo chiaro, definito in base alle esigenze di operatività di ciascuna azienda agricola, e senza sorprese.
Con in più la tranquillità di sapere che questi costi non subiranno alcuna variazione almeno fino alla fine del 2010. Se si ha bisogno di un conto corrente semplice, con tutti i servizi più utili per l’attività, ecco servito il Conto Agricoltura: competitivo e chiaro nelle condizioni.
Banche popolari: istituti locali vicini a famiglie e PMI
Sono banche locali, non a carattere multinazionale, con una quota di azioni considerevole detenuta da dipendenti e correntisti della banca. Le Banche popolari si distinguono dalle banche S.p.A. (Società per Azioni) per alcuni requisiti:
* Limite di possesso: ogni socio non può superare lo 0,5% del capitale sociale. Si ha diritto ad ottenere prestiti (nella maggior parte dei casi) solo se si è soci.
* Voto capitario ( in assemblea ogni socio ha un diritto di voto indipendentemente dal capitale posseduto
* Clausola di gradimento
Esse mirano a incentivare lo sviluppo del territorio e la crescita delle comunità di riferimento, adottando un modello di business incentrato sulla costruzione di rapporti stretti e duraturi con piccole e medie imprese e famiglie – il relationship banking -, sistema che ha contribuito al continuo allargamento della propria base sociale, l’espansione delle attività e il rafforzamento costante dell’immagine della Categoria.