Finanziamenti fondo perduto giovani

 I finanziamenti fondo perduto giovani sono dei particolari prestiti concessi da enti pubblici in favore di imprenditori giovani, intendendo per tali coloro che svolgono un’attività economica, e che hanno un’età anagrafica non superiore ai 30 o ai 35 anni, a seconda del regolamento del bando. 

Finanziamenti fondo perduto giovani: la legge 95/95 

Uno dei principali punti di riferimento per i finanziamenti fondo perduto giovani è certamente la legge 95/95, che prevede finanziamenti per i giovani che decidono di avviare un’attività economica in proprio. L’attività non potrà che prevedere progetti di investimento per importi non superiori a 2,5 milioni di euro, con massimali di agevolazione che dipendono fondamentalmente dai territori di applicazione, con un limite del 90% del totale delle spese ammissibili.

Finanziamenti a fondo perduto in Lombardia con il Bando Start

 Verso la fine del 2011 la regione Lombardia ha proposto il Bando Start dedicato alla cultura imprenditoriale ed allo start-up delle aziende; il progetto in questione va’ incontro alle nuove iniziative che necessitano sia dell’esperienza sia dei finanziamenti per avviare un’attività, mettendo a disposizione corsi (che sono step necessari per accedere poi ai contributi) ma sopratutto incentivi a fondo perduto fino al 70% delle spese.

Il Bando Start è rivolto esclusivamente alle persone che in questo momento si trovano senza occupazione (oppure in cassa integrazione o ancora in mobilità) che vogliano avviare un’attività imprenditoriale sviluppando una propria idea di business senza però avere le conoscenze tecniche per farlo. Gli “step” del Bando comprendono infatti dei seminari che nello specifico sono di orientamento, formazione per la definizione del progetto imprenditoriale, assistenza per il business plan.

Finanziamenti nuove imprese Start Up con Unicredit Banca

Il finanziamento Start Up è un prestito personale che le filiali di Unicredit hanno deciso di stanziare in favore di tutti i nuovi imprenditori che abbiano necessità di un importo – anche rilevante – utile per lanciare la propria attività di impresa, supportando in tal modo il compimento dei primi investimenti iniziali, con la possibilità di restituire l’importo erogato nell’arco di un medio lungo termine, in compatibilità con la prevista successione di entrate.

Il finanziamento è erogato sulla base di un innovativo calcolo del merito creditizio, che potrà permettere all’aspirante imprenditore di beneficiare di un importo massimo di 100 mila euro. La durata del finanziamento non potrà superare i 7 anni, comprensivi di un periodo di preammortamento che non potrà superare i 24 mesi, e che andranno ad essere pertanto sottratti dal periodo di cui sopra per calcolare il piano di rimborso del capitale.

Finanziamenti a fondo perduto: come ottenerli e quali i requisiti

 I finanziamenti a fondo perduto sono contributi che vengono erogati (solitamente attraverso bandi pubblici) da diversi enti e nascono per contribuire allo sviluppo di nuove iniziative e attività, ma non si esclude in certi casi la disponibilità di finanziamenti a fondo perso per aziende in difficoltà o per il consolidamento delle imprese già avviate, anche se vengono proposti in misura nettamente minore.

Cosa sono i finanziamenti a fondo perduto e chi può richiederli.

I finanziamenti a fondo perso sono quindi dei prestiti che non richiedono la restituzione del denaro e proprio per il fatto che sono nati per sviluppare un determinato settore (solitamente su un territorio limitato) hanno requisiti di accesso particolari e specifici. Si fa’ riferimento spesso anche all’età ed al genere di persona a cui indirizzare il contributo a fondo perso, ed in particolare si può trattare di giovani imprenditori piuttosto che di imprenditrici donne o ancora imprenditori che favoriscano l’occupazione femminile. Si fa’ riferimento anche all’assunzione di certe categorie di personale quindi, sempre a seconda del bando specifico.

Chi eroga i contributi a fondo perso?

Finanziamenti imprenditoria femminile: Regione Toscana volta pagina

 In linea con quanto preannunciato nelle scorse settimane dall’Amministrazione regionale, in Toscana si volta pagina in materia di incentivi, contributi e finanziamenti da concedere per il sostegno, lo sviluppo e la crescita sul territorio dell’imprenditoria giovanile e femminile. Alla fine dello scorso mese di luglio, infatti, il Consiglio regionale ha approvato il nuovo regolamento che sarà operativo già dopo l’estate, ed in particolare a partire dal mese di ottobre del 2011. Trattasi, nello specifico, della nuova Legge 21 che estende la platea dei potenziali beneficiari degli incentivi, contributi e finanziamenti da concedere per l’imprenditoria giovanile e femminile. Innanzitutto, i beneficiari dei contributi e delle incentivazioni per le nuove imprese giovanili potranno ora avere un’età massima di 40 anni e non più 35. Così come per gli incentivi ai lavoratori che percepiscono gli ammortizzatori sociali, e per le donne, sono stati aboliti i limiti di età.

Finanziamenti imprenditoria giovanile col Fondo Mecenati

 Sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato l’avviso relativo al cofinanziamento di progetti destinati a promuovere, sviluppare, ma anche creare, sostenere ed incoraggiare l’imprenditoria tra i giovani di età inferiore ai 35 anni. Il tutto, a fronte di una dotazione finanziaria complessiva pari a 40 milioni di euro, grazie a “Diritto al Futuro“, un progetto ideato dal Ministero della Gioventù e promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Trattasi, nello specifico, del finanziamento per l’imprenditoria giovanile con il “Fondo Mecenati“, attraverso il quale si vuole dare opportunità e merito al talento, ma anche alla creatività ed all’innovazione dei giovani nei campi più svariati che spaziano dalla moda alla cultura e passando per l’arte, la musica, il teatro, la tecnologia ed il cinema. Il Fondo Mecenati poggia sul co-finanziamento pubblico/privato, con il Dipartimento della Gioventù che, in base alle risorse stanziate, interviene coprendo il 40% della spesa.

Finanziamenti nuova imprenditoria di Unicredit

 Grazie al programma “Nuove imprese – Start Up“, il Gruppo bancario Unicredit è in grado di supportare, con finanziamenti dedicati fino a ben 100 mila euro, la nuova imprenditoria, ovverosia quei soggetti che vogliono mettersi in proprio, in quanto aspiranti imprenditori, o che hanno bisogno di liquidità al fine di sostenere i costi per gli investimenti iniziali. Nel dettaglio, con “Start Up” di Unicredit si possono richiedere da un minimo di 10 mila ad un massimo di 100 mila euro con un piano di ammortamento fino a 7 anni, ovverosia fino ad un massimo di 84 rate mensili. A fronte dell’accesso al credito con “Start Up” si può fruire anche di un periodo di preammortamento, con pagamento delle rate di importo basso, in quanto costituite di soli interessi, fino ai primi 24 mesi. Il tutto a fronte di una periodicità di rimborso della rata che può essere mensile, ma anche trimestrale o semestrale, ed un tasso di interesse indicizzato all’euribor con scadenza a tre mesi più lo spread definito in sede di stipula del finanziamento.

Finanziamenti imprenditoria femminile e giovanile in Toscana

 Nella Regione Toscana, a partire dal prossimo mese di ottobre del 2011, fare impresa in rosa, ed in generale da parte dei giovani, sarà più agevole. Questo grazie all’entrata in vigore di una nuova Legge regionale che “apre”, tra l’altro, anche alle imprese di donne senza alcun limite di età, ed ai lavoratori in difficoltà, ovverosia quelli che sono in mobilità ed in cassa integrazione. In questo modo, al fine di ottenere finanziamenti per l’imprenditoria, la platea dei potenziali beneficiari subirà un sensibile allargamento. In particolare, per le imprese giovanili da ottobre il target massimo di età sarà innalzato da 35 a massimo 40 anni a fronte dell’estensione della platea di imprese under 40 che potranno ottenere finanziamenti; fino ad ora, infatti, potevano accedere ai finanziamenti regionali per l’imprenditoria giovanile solo quelle imprese che presentavano un elevato contenuto di innovazione e di tecnologia, mentre da ottobre la Regione aprirà anche ad altre tipologie di imprese.

Progetto Agricoltura Intesa-SanPaolo: copertura assicurativa

 Come abbiamo avuto modo di vedere nei giorni scorsi, la linea di finanziamenti e leasing a sostegno del lavoro agricolo e del comparto dell’allevamento che vanno sotto il nome di Progetto Agricoltura (un solo slogan che coagula però in sé un robusto e variegato piano di proposte) arrivano ad offrire somme ingenti di denaro in prestito a tutti coloro che “sul campo”, è proprio il caso di dirlo, orientano tutti i propri sforzi nel tentativo di lanciare un business che consenta ben più del semplice sostentamento familiare. Si è parlato di 20mila euro per un impianto fotovoltaico, ma anche di massimi a 500 e 750mila euro per tutte quelle dotazioni più onerose e mastodontiche, comunque spesso necessarie per fare di un semplice “arrotondamento” una vera e propria attività strutturata.

Intesa-SanPaolo: i finanziamenti di Progetto Agricoltura

 Nell’ambito della linea “Progetto Agricoltura”, dedicata da Banca Intesa-SanPaolo al finanziamento dell’agricoltura e dell’allevamento, analizziamo oggi gli ultimi tre piani contenuti nella proposta. Cominciamo dal Finanziamento Riequilibrio Agricoltura, nato per soddisfare le esigenze finanziarie dell’azienda (agricola) con importi e durate massime legate al tipo di finalità: nel caso in cui, ad esempio, si tratti di ricostituire scorte danneggiate da calamità naturali per un massimo di 150mila euro, il finanziamento può durare fino a due anni; quando invece serve un anticipo pluriennale di premi PAC con un importo massimo pari all’80% del premio spettante all’azienda (per un massimo di 500mila euro in caso di finanziamento chirografario, aumentati a 750mila in caso di finanziamento assistito da garanzie reali), la durata si allunga a 5 anni; che diventano 30 per chi invece chiede un finanziamento utile a razionalizzare la propria situazione debitoria, magari coagulando tutti i prestiti accesi sin lì in uno solo.

Banca Intesa-SanPaolo: Finanziamento Investimenti Agricoltura

 Chi più chi meno, (praticamente) tutte le aziende hanno pagato il proprio dazio alla crisi economica: chi “chiudendo bottega”; chi costringendosi a riorganizzarsi; chi –infine, ma sono pochi- riuscendo a trarre nuova forza e nuovo slancio, oppure nuovi mercati, dalle difficoltà altrui. Molti, spesso, a fronte di clienti che non pagano e dipendenti che reclamano, come è loro diritto, uno stipendio il più possibile puntuale e regolare, sono stati costretti a ricorrere all’aiuto di banche che non sempre si sono sentite nelle condizioni di ascoltare il grido d’allarme. La soluzione più immediata può essere, ancora oggi, rappresentata da un finanziamento; ma se per un singolo può bastare l’aiuto di una finanziaria anche piccola, per un’impresa è più facile che sia solo qualche grande banca a poter intervenire. Questo prova a fare, nello specifico ambito di agricoltura e allevamento, Banca Intesa-SanPaolo.

Finanziamenti Roma: il Comune a sostegno delle PMI di periferia

 Come si partecipa a Roma al Bando per l’accesso ai finanziamenti alle piccole e medie imprese che operano nelle periferie della Capitale? Ebbene, la risposta in merito potrà giungere con un convegno, organizzato per giovedì prossimo, 21 ottobre 2010, presso la sede di Risorse per Roma S.p.A., al numero 34 di piazzale degli Archivi – Eur. A partire dalle ore 17, infatti, giovedì prossimo si terrà al riguardo un convegno grazie al quale gli interessati potranno conoscere ogni aspetto del Bando che il Campidoglio ha pubblicato per concedere contributi alle piccole e medie imprese di periferia di nuova costituzione oppure che sono già nate. Si potrà così capire come fare domanda, quali documenti servono per accedere alla misura, ma anche quali sono le novità del Bando rispetto a quelli messi a punto negli anni scorsi con la stessa finalità; in particolare, secondo quanto messo in risalto proprio dal Comune di Roma, quest’anno potranno acquisire un maggior punteggio i progetti d’impresa misti, ovverosia quelli con presenza sia di italiani, sia di cittadini immigrati.

Prestito d’Onore regionale per le nuove imprese delle Marche

 Un finanziamento agevolato senza il rilascio di garanzie reali, a fronte di servizi gratuiti di tutoraggio nell’arco dei primi dodici mesi. Si presenta così, nella Regione Marche, il Prestito d’Onore regionale, un’iniziativa alla quale ha aderito l’Istituto di credito Banca Marche, e che mira alla creazione sul territorio di ben 400 nuove realtà imprenditoriali grazie alle buone idee di chi vuole metterle in pratica ma non ne ha le possibilità a livello finanziario. I destinatari, in accordo con quanto si legge sul sito Internet di Banca Marche, sono infatti i residenti nella Regione Marche, uomini e donne, di età compresa tra i 18 ed i 60 anni, che sono inoccupati, disoccupati, in cassa integrazione di qualsiasi tipo, ovverosia ordinaria, straordinaria o in deroga, oppure donne occupate aventi un’età superiore ai 35 anni. Le 400 realtà imprenditoriali di nuova creazione potranno essere ditte individuali o in forma associata con un minimo di tre ed un massimo di otto soci nei settori del commercio, dei servizi e della produzione di beni.

Microcredito: a Brescia, un Fondo lancia nuove idee imprenditoriali

 Un nuovo supporto per chi ha idee imprenditoriali innovative e capacità, ma non le garanzie necessarie per chiedere un prestito alla banca. Ma anche per chi è senza lavoro, e vorrebbe affrontare una nuova sfida, oppure per tutte le imprenditrici che vorrebbero avviare un’azienda “in rosa” a propria immagine e somiglianza. L’aiuto arriva attraverso il progetto “Microcredito per Brescia: strumento di sviluppo locale”, un fondo di garanzia promosso da Cisl, Acli, Fondazione Comunità Bresciana Onlus, Fondazione Opera Caritas S. Martino, UbiBanca nella declinazione del Banco di Brescia, PerMicro (società specializzata nell’erogazione di microcrediti partecipata da Ubi) e associazione Atomi.