Banche USA: 142esimo fallimento, ritoccato il record – negativo – 2009

 Di più ma meglio. In questo 2010 che si appresta a finire negli archivi contrassegnato, almeno in ambito economico, dalla parola “incertezza” (come dimenticare i rischi che abbiamo corso quando la Grecia si è trovata sull’orlo del baratro in Aprile, e dopo di lei le situazioni quantomeno zoppicanti di Spagna, Portogallo e Irlanda), negli Stati Uniti hanno continuato a fallire le banche, essenzialmente le più piccole, secondo un ritmo impressionante e mai visto a memoria d’uomo. Lo scorso sabato, le autorità di controllo e garanzia statunitensi hanno infatti posto i sigilli ad altre tre banche decretandone, nella sostanza, la chiusura e la scomparsa dall’orizzonte finanziario e del risparmio gestito.

Stimoli FED, Europa e Cina all’attacco: “Rischiamo nuove bolle”

 Dovunque vada, il banchiere centrale più importante del mondo (chissà ancora per quanto, ora che la Cina preme con sempre maggior vigore) è costretto a fare un’unica cosa: difendersi. Questo da quando, era giovedì della scorsa settimana, la “sua” Fed ha lanciato l’ennesimo piano di salvataggio in grande stile dell’economia americana, mettendo sul piatto 600 miliardi di dollari per l’acquisto di Bond del Tesoro statunitense. Il nuovo programma di politica monetaria a stelle e strisce, infatti, irrita sia l’Europa che le economie emergenti: il ministro delle finanze tedesco ha lanciato l’allarme annotando che “gli Stati Uniti con questo progetto mettono in difficoltà il resto del mondo, ma senza ancora riuscire a risolvere i loro problemi”;

Acquisti online con moneta virtuale nel mondo reale

 Comprare nel mondo reale non con i soldi, o con una carta di pagamento, ma semplicemente con moneta virtuale rappresentata, ad esempio, dai crediti Facebook. Tutto ciò sarà possibile ad esempio per i videogiochi dell’americana Electronic Arts che saranno acquistabili proprio ed anche con i crediti del popolare social network. L’accumulo di moneta virtuale, quindi, può equivalere all’accumulo di soldi veri per l’acquisto di beni e servizi nell’ambito del commercio business to consumer e dei piccoli pagamenti utilizzando micro-crediti virtuali magari accumulati giocando su Facebook. Non a caso non mancano esperti del settore che in tempi non troppo lontani con la moneta virtuale, ad esempio proprio con i crediti Facebook, affermano che si potrà andare a fare la spesa al supermercato con buona pace non solo della moneta cartacea, ma anche di tutti quei classici strumenti di pagamento che individuano il “denaro di plastica”, ovverosia le carte di credito ed il Bancomat, e che fino ad ora hanno permesso in tutto il mondo, a partire dai Paesi più industrializzati, di abbattere enormemente rispetto al passato la circolazione del contante.

Dividendi 2011: tutti in grande spolvero!

 In un frangente in cui la Borsa di Milano (ma non solo quella) non sta dimostrando grande brillantezza, per non dire che gli scivoloni sono tutt’altro che infrequenti, c’è un mercato pronto a regalare grandi soddisfazioni ai risparmiatori: è quello dei dividendi, che almeno a giudicare dai dati semestrali si preannunciano altissimi. Lo scenario di una Borsa debole difficilmente sarà invertito nei prossimi mesi, nonostante sia questa la speranza di tutti; così possiamo consolarci considerando che almeno per il 2011 è verosimile si stia preparando una ricca stagione di profitti per le blue chips. All’origine del boom è proprio la debolezza di un mercato che altrove non offre grandi alternative: persino i titoli di Stato viaggiano su valori di poco superiori al punto percentuale…

Conto corrente Internet e telefono, cresce la multicanalità

 Nel nostro Paese quasi un conto corrente bancario su due, il 48% per l’esattezza, è “navigabile”, ovverosia abilitato all’Internet Banking e all’operatività attraverso gli altri canali alternativi allo sportello bancario fisico, ovverosia il telefono fisso ed il cellulare. A rilevarlo è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, in base ad un Rapporto, il settimo, riguardante la multicanalità delle banche. Il canale alternativo allo sportello preferito da un correntista bancario su due in Italia è proprio Internet; grazie al Web gli italiani comprano e vendono valori mobiliari comodamente seduti a casa davanti al proprio personal computer, ricaricano la propria carta prepagata, effettuano pagamenti e bonifici, e fruiscono di tutti gli altri servizi bancari offerti. In termini numerici, con un rialzo pari a ben il 10,7% rispetto al 2008, in Italia i conti correnti multicanale, ovverosia con almeno un canale alternativo allo sportello attivo, sono oltre 16 milioni, di cui 15,5 milioni sono i conti con accesso anche online con la Banca via Internet.

Poste Italiane, Moody’s conferma il rating

 Quando non sapete se la banca cui vi state affidando è una buona banca, indipendentemente dal nome che porta nell’intestazione o da esperienze passate vostre o di vostri conoscenti, un metodo utile nell’ottica della valutazione è sicuramente quello di affidarsi al rating di Moody’s; l’agenzia, infatti, pubblica periodicamente i propri report di valutazione basati su dati oggettivi e previsioni per il futuro dell’attività finanziaria del soggetto che sta andando ad analizzare, sia esso una banca, un rivenditore di prodotti e servizi finanziari o – addirittura – un intero Paese. La notizia del giorno è rappresentata dal fatto che, nella sua ultima rilevazione, Moody’s Investors Service ha confermato a Poste Italiane il rating Aa2 con prospettive stabili.

Carte di credito, Bancomat e prepagate: il denaro di plastica piace agli italiani

 Con un incremento del 4% rispetto al 2008, in Italia circolano circa 77 milioni di carte di pagamento tra carte di credito, carte revolving e carte prepagate. Questo è quanto emerge da un ultimissimo Rapporto dell’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, che ha fotografato nel nostro Paese il mercato dei sistemi di pagamento, ovverosia di quello che in gergo viene definito come il “denaro di plastica“. In particolare, è stata rilevata, con un +13%, una crescita boom delle carte prepagate, mentre quelle revolving segnano il passo con una contrazione del 6%. Nel complesso gli italiani preferiscono sempre di più la carta al contante per le spese quotidiane, ma anche per effettuare i prelievi presso gli sportelli Atm che sono ben 46 mila su tutto il territorio nazionale. Nell’arco di un anno ogni carta in media è stata utilizzata complessivamente per 36 volte, ovverosia una media di tre volte al mese; ma relativamente alle sole carte di credito la media annua di utilizzo è pari a 42 operazioni.

S&P conferma: Rating Italia è A+, purché si eviti la crisi politica

 Non proprio una questione di prestiti personali o mutui, e neppure di assicurazioni andremo a trattare. Eppure siamo sicuri che la notizia che stiamo per darvi vi possa interessare, oltre ad essere inevitabilmente ed evidentemente connessa ai vostri investimenti ed alla loro bontà. Standard & Poor’s ha confermato martedì il rating a lungo termine A+ e quello a breve termine A-1+ del debito sovrano della Repubblica Italiana. Questo significa che l’outlook è rimasto stabile. S&P conferma inoltre il rating AAA per il rischio di convertibilità e trasferibilità fondi. I rating della Repubblica Italiana riflettono l’opinione di S&P in merito ad un’economia “relativamente prosperosa e diversificata”.

Obama: “Riforma Wall Street in pericolo se vincono i Repubblicani”

 Nel giorno delle elezioni di mid term, per l’America attesissimo tagliando atto a stilare una pagella riferita al primo mandato presidenziale del primo presidente di colore della Storia degli Stati Uniti, Barack Obama, rilanciamo anche in Italia un vaticinio fatto da Obama stesso nei giorni scorsi, fondamentale per la politica e l’economia americana ma interessante anche da quest’altra parte dell’Oceano (dal momento che, in una società globalizzata, è difficile che le scelte prese da una parte del mondo non influsicano su tutto il resto del sistema): “Se il 2 novembre i repubblicani riusciranno a conquistare la maggioranza del Congresso, cercheranno di abolire la riforma finanziaria ma questo sarebbe un terribile errore”.

EvvIVA, CheBanca! lancia Conto Deposito Business per tutti i titolari di Partita IVA

 Messaggio rivolto a tutti i titolari di partita IVA, in particolare – per vicinanza – a tutti quei ragazzi che sono stati costretti a dotarsene pur di non essere esclusi da un mercato del lavoro in cui le tutele non esistono più, anche se qualcuno si straccia le vesti per conservare il diritto a 10’ di pausa, mentre i più giovani sono costretti, pur di non rimanere a piedi, a sacrificare le loro ambizioni e le loro migliori energie per soddisfare gli appetiti di imprenditori che attingono a piene mani ai lati oscuri delle leggi al fine di risparmiare sul costo del lavoro. Ragazzi, parliamo particolarmente a voi quando andiamo a recensire un conto di deposito, quello lanciato negli ultimi giorni da CheBanca!, che a tutti i titolari di partita IVA offre un interesse del 2,25% sulle somme depositate per un anno.

Accesso al credito: alleanza Abi-Commercialisti-Unioncamere

 Al fine sia di aumentare la capacità di accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese, sia di acquisire, da parte delle banche, maggiori informazioni finanziarie sulle PMI, nei giorni scorsi a Napoli l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, Unioncamere ed il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili hanno sottoscritto un importante protocollo d’intesa che permetterà di far accrescere e di potenziare i comportamenti virtuosi nelle relazioni che intercorrono tra banca ed impresa. Trattasi, nello specifico, di una importante iniziativa pilota con la quale si punta a identificare una figura che, autonoma ed indipendente rispetto alle parti interessate, ed in possesso dei necessari requisiti di professionalità e di onorabilità, fornisca informazioni finanziarie aggiuntive in quello che, in materia di accesso al credito, risulta essere il normale processo di valutazione da parte del sistema bancario.

Bancomat è biglietteria, il Milan lancia il progetto Cuore Rossonero

 I classici “due piccioni con una fava”, anzi un intero stormo. AC Milan ha comunicato il lancio, in collaborazione con il gruppo bancario Intesa-SanPaolo, di un progetto destinato a rivoluzionare il modo di andare allo stadio, ma forse addirittura le strategie dell’ordine pubblico (quantomeno sul lungo periodo): biglietti acquistabili al bancomat! Cuore Rossonero, una carta fedeltà che assolve anche al compito di tessera del tifoso, sarà lo strumento-pilota di un progetto che mira a consentire l’acquisto dei biglietti per lo stadio, una novità assoluta per l’Italia. Le gare casalinghe del Milan, oltre al pubblico degli abbonati e degli irriducibili di Milan Point e sportelli bancari, saranno popolate anche da questi titolari di Cuore Rossonero (una platea potenziale di 260mila persone) che aggirando le code andranno a scegliersi il posto direttamente all’ATM abilitato.

Banche: come reclamare senza azioni legali

 I clienti bancari, quando subiscono un torto, di norma presentano un reclamo scritto all’Istituto di credito; spesso può accadere che il reclamo venga “rigettato” dalla banca, ma non per questo il cliente deve necessariamente desistere dal far valere i propri diritti senza tra l’altro dover ricorrere a lunghe, estenuanti e costose azioni legali. A farlo presente è stato il CTCU, Centro Tutela Consumatori Utenti, nel sottolineare come nello sporgere reclamo verso le banche sia necessario insistere visto che non sono mancate le dispute che poi si sono concluse con lauti risarcimenti proprio a favore del cliente. Al riguardo il Centro Tutela Consumatori Utenti ricorda casi di interessi sui mutui applicati sopra le soglie di usura che sono stabilite dalla Legge, ma anche delle pratiche ostruzionistiche e/o scorrette in materia di portabilità dei mutui. In caso di rigetto del reclamo da parte della banca, tra l’altro, il cliente può rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario, fermo restando che non occorre mai doversi fermare per forza alla prima risposta negativa al nostro reclamo che riceviamo dall’Istituto di credito.

Draghi al G20: “Banche Sistemiche, scelta trasparente”

 Che la crisi economica si stia rivelando un’ipoteca pesante, troppo pesante per le spalle delle nuove generazioni che dovranno fare i conti con le sue conseguenze, è un dato di fatto. Che, dunque, si ambisca a fare in modo di limitarne la portata e – soprattutto – di evitare che tutto questo possa un giorno ripetersi, è nell’interesse di tutti i risparmiatori, anche nonostante le ritrosie dei soliti “furbetti” (utilizziamo un termine diffuso, benché crediamo la furbizia sia meglio indirizzata se riferita ad altri ambiti) che stanno cercando di mettere i bastoni tra le ruote a qualsivoglia genere di riforma del sistema e nel frattempo sono tornati a praticare tutte quelle strade di arricchimento poco trasparente che un giorno di due anni or sono ha portato al fallimento di Lehman Brothers ed all’esplosione della bolla finanziaria mondiale i cui effetti si sono visti poi sull’economia reale.