 Il ConTO WORK, disponibile in tutte le filiali della Banca Popolare di Sondrio, è un conto corrente – solo creditore – con il quale l’istituto svolge un servizio di cassa per conto del cliente, custodendone il denaro e mantenendolo nella disponibilità dello stesso. Il cliente può effettuare versamenti di contante e/o di assegni, ricevere bonifici e bancogiri, nonché effettuare prelevamenti, disporre pagamenti per utenze varie, bonifici e bancogiri, nei limiti del saldo disponibile. Le relative operazioni sono registrate anche al fine del periodico invio dell’estratto conto.
Il ConTO WORK, disponibile in tutte le filiali della Banca Popolare di Sondrio, è un conto corrente – solo creditore – con il quale l’istituto svolge un servizio di cassa per conto del cliente, custodendone il denaro e mantenendolo nella disponibilità dello stesso. Il cliente può effettuare versamenti di contante e/o di assegni, ricevere bonifici e bancogiri, nonché effettuare prelevamenti, disporre pagamenti per utenze varie, bonifici e bancogiri, nei limiti del saldo disponibile. Le relative operazioni sono registrate anche al fine del periodico invio dell’estratto conto.
disoccupati
Prestito della Speranza: come funziona
 Nelle scorse settimane, in scia ai disagi ed alle difficoltà delle famiglie monoreddito ad affrontare la crisi economica, anche la Conferenza Episcopale è scesa in campo a sostegno di quelle fasce più deboli della popolazione che, pur essendo prive di colpa, pagano più di tutti a caro prezzo gli effetti nefasti della recessione. La CEI, dopo aver preannunciato la messa a punto di un prestito per le famiglie meno abbienti, ha stipulato di recente un accordo con l’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, che permetterà, a partire dal prossimo 1 settembre 2009, di poter accedere al “Prestito della Speranza“. Ma chi potranno essere i beneficiari di tale iniziativa? Ebbene, il compito è affidato alle parrocchie che, più di tutte, sono in grado di identificare quelle persone che non solo non riescono ad arrivare alla fine del mese, ma che hanno anche problemi a far fronte ai bisogni primari per cause legate molto spesso alla perdita del posto di lavoro da parte dell’unico componente occupato del nucleo familiare.
Nelle scorse settimane, in scia ai disagi ed alle difficoltà delle famiglie monoreddito ad affrontare la crisi economica, anche la Conferenza Episcopale è scesa in campo a sostegno di quelle fasce più deboli della popolazione che, pur essendo prive di colpa, pagano più di tutti a caro prezzo gli effetti nefasti della recessione. La CEI, dopo aver preannunciato la messa a punto di un prestito per le famiglie meno abbienti, ha stipulato di recente un accordo con l’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, che permetterà, a partire dal prossimo 1 settembre 2009, di poter accedere al “Prestito della Speranza“. Ma chi potranno essere i beneficiari di tale iniziativa? Ebbene, il compito è affidato alle parrocchie che, più di tutte, sono in grado di identificare quelle persone che non solo non riescono ad arrivare alla fine del mese, ma che hanno anche problemi a far fronte ai bisogni primari per cause legate molto spesso alla perdita del posto di lavoro da parte dell’unico componente occupato del nucleo familiare.
Il finanziamento a fondo perduto
 Finanziamenti a Fondo Perduto sono delle particolari forme di prestito, destinate maggiormente a particolari categorie quali giovani, donne e disoccupati che desiderino aprire un’attività imprenditoriale, in questo caso sono le regioni che, in base al progetto che viene presentato. Si tratta di una tipologia di investimento molto particolare, i fondi che vengono stanziati dale regioni poi non dovranno essere restituiti, la regione infatti stanzia somme di denaro proporzionali al progetto che viene presentato e questa somma che, come precedentemente detto non dovrà poi essere restituita perché impiegata nell’organizzazione di una particolare azienda.
Finanziamenti a Fondo Perduto sono delle particolari forme di prestito, destinate maggiormente a particolari categorie quali giovani, donne e disoccupati che desiderino aprire un’attività imprenditoriale, in questo caso sono le regioni che, in base al progetto che viene presentato. Si tratta di una tipologia di investimento molto particolare, i fondi che vengono stanziati dale regioni poi non dovranno essere restituiti, la regione infatti stanzia somme di denaro proporzionali al progetto che viene presentato e questa somma che, come precedentemente detto non dovrà poi essere restituita perché impiegata nell’organizzazione di una particolare azienda.
 
					 
						 
						