La maggior parte dei cittadini italiani che detengono un conto corrente, a partire dal prossimo 1 luglio 2014, vedranno aumentare il prelievo fiscale sugli interessi a causa dell’innalzamento dell’aliquota dell’imposta sulle rendite finanziarie, che passerà dall’attuale 20 per cento al futuro 26 per cento in seguito alla pubblicazione del Decreto IRPEF.
> L’aliquota dell’imposta sulle rendite finanziarie sale al 26 per cento
Coloro che hanno una giacenza media entro i 10 mila euro pagheranno quindi circa 1 euro in più all’anno allo stato, coloro che hanno una giacenza media compresa tra 10 e 50 mila euro pagheranno circa 2,3 euro in più all’anno, coloro che hanno cifre comprese tra 50 mila euro e 250 mila euro pagheranno 26 euro più all’anno, mentre per coloro che possiedono una giacenza superiore ai 250 mila euro pagheranno fino a 170 euro in più. Questo, almeno, secondo i dati elaborati dalla Cgia di Mestre.
> Rincari dei prelievi sui conti correnti da 1 a 170 euro secondo la Cgia
Ma, dato che si tratta dell’argomento più dibattuto del periodo, come si presenta la situazione europea a riguardo? Quale è la tassazione che si paga sulle rendite finanziarie negli altri stati europei?
E’ stato più volte ripetuto che con questo Decreto l’Italia si adegua ai livelli europei e l’affermazione contiene sicuramente del vero.
In Francia, ad esempio, l’aliquota dell’imposta sui dividendi e sul capital gain è pari al 30 per cento e al 18 per cento sugli interessi.
In Germania si paga in generale il 26, 3 per cento, mentre in Spagna si paga il 21 per cento. L’Italia, però, mostra ancora dei settori agevolati al 12, 5 per cento come quelli relativi ai titoli di stato e fondi pensione.