Rincari dei prelievi sui conti correnti da 1 a 170 euro secondo la Cgia

 In base a quanto previsto dal Decreto IRPEF, pubblicato proprio nella giornata di ieri, 24 aprile 2014 sulla Gazzetta Ufficiale, l’aliquota dell’imposta sulle rendite finanziarie passerà al 26 per cento a partire dal prossimo 1 luglio 2014. Verranno così tassati di un altro 6 per cento gli interessi su conti correnti, conti deposito, libretti di risparmio postale, azioni e altri prodotti di investimento misti. 

L’aliquota dell’imposta sulle rendite finanziarie sale al 26 per cento

Ma questo aumento della tassazione sui prodotti bancari e postali detenuti dalla maggior parte dei contribuenti, ovvero i conti correnti, produrrà per lo stato, nel corso del 2015, quando il periodo di applicazione sarà completo, un introito aggiuntivo di 775 mila euro, mentre poco meno per il 2014.

Trasferito sulle spalle dei consumatori, che nel 92 per cento dei casi circa dispongono almeno di un conto corrente, l’innalzamento della tassazione sulle rendite finanziarie costerà almeno un 1 euro in più all’anno. I calcoli sono stati realizzati, infatti, dalla Cgia di Mestre, che ha rilevato come in Italia i conti correnti detenuti dai cittadini siano all’incirca 38 milioni e la loro giacenza media sia pari a circa 12 mila euro.

Verso l’aumento dell’aliquota sui rendimenti finanziari?

Dal momento che gli interessi a cui sono soggetti in media questi conti si aggirano intorno a 15,50 euro, sulla base di un tasso pari circa allo 0,13 per cento, l’incremento dell’aliquota porterà la tassazione da un precedente di 3,10 euro – con aliquota al 20 per cento – ad un futuro  di 4,03 euro – con aliquota al 26 per cento.

La differenza tra il prima e il dopo sarà appunto di circa 1 euro l’anno, o meglio 93 centesimi di euro, che salirà però leggermente per tutti coloro che hanno giacenze medie più alte, fino ad arrivare ad un massimo di circa 170 euro per chi ha più di 250 mila euro di giacenza.