Servizi bancari: aumentano i costi per le imprese

 Nel secondo trimestre di quest’anno, in base ai dati forniti dall’Osservatorio sul credito della Confcommercio, quasi un’impresa italiana su quattro, per l’esattezza il 23,2%, ha rilevato un aumento dei costi per i servizi bancari, mentre nello stesso periodo il 74,3% dichiara che i costi si sono invece mantenuti stabili; solamente il 2,4% delle imprese ha di contro rilevato un miglioramento, e quindi minor costi, per i servizi bancari che vanno intesi come le spese cui complessivamente un’impresa deve far fronte per la tenuta e la gestione del conto corrente, ma anche per la movimentazione dei titoli, il pagamento degli effetti e tutti gli altri servizi legati alla normale gestione ordinaria. A risentire maggiormente dell’aumento dei costi, sempre in base alle rilevazioni a cura dell’Osservatorio sul credito della Confcommercio, sono state in prevalenza le microimprese, ovverosia quelle con un numero massimo di addetti pari a nove, mentre l’inasprimento dei costi è stato assai meno avvertito per le imprese di medie e di grandi dimensioni.

Finanziamenti banche inaccessibili se peggiora il rating

 Gli istituti di credito in Italia tendono a far confluire nella Centrale Rischi gli esiti negativi relativi alla concessione di leasing, credito per anticipi fatture e finanziamenti, con la conseguenza che poi le società e le ditte, rivolgendosi ad anche altre banche, si trovano la strada non sbarrata, ma direttamente chiusa visto che di riflesso peggiora il rating aziendale. Questo, in particolare, è quanto sostiene l’Associazione Codici nel raccontare il caso di un’azienda che si è trovata con un impianto fotovoltaico installato perfettamente funzionante e messo in esercizio, ma senza poter ottenere il finanziamento finalizzato alla sua realizzazione. Trattasi di una storia di finanziamenti negati che non è dissimile a tante altre sul nostro territorio che contribuiscono a mantenere basso il nostro livello di crescita economica.

Finanziamenti PMI: banche rigide per l’accesso al credito

 Qual è l’andamento in Italia dei finanziamenti erogati dal sistema bancario italiano alle piccole e medie imprese? Ebbene, in accordo con le rilevazioni dell’Osservatorio sul credito Confcommercio-Format, aggiornate al primo trimestre 2010, la situazione per le PMI in Italia è tale che ci sono dei segnali di ripresa visto che è diminuita la quota di imprese che hanno difficoltà a far fronte ai propri impegni finanziari; pur tuttavia, se per far fronte a questi impegni le piccole e medie imprese hanno bisogno di bussare alle banche le cose cambiano visto che è stato rilevato da parte degli Istituti di credito un aumento della rigidità nella concessione dei finanziamenti. Nel dettaglio, nel primo trimestre 2010 la quota di PMI in difficoltà a far fronte al proprio fabbisogno finanziario è scesa dal 16% del trimestre precedente al 14%; non a caso, ben il 60% delle PMI nel primo trimestre di quest’anno, rispetto ad una percentuale del 50% del Q4 2009, è in grado di far fronte alle esigenze finanziarie in maniera autonoma.

Bankitalia: costo medio conto corrente 114 euro

 Il costo di un conto corrente bancario, secondo un’indagine condotta da Bankitalia sulle spese sostenute dalla clientela nel 2008, è pari, in media, a 114 euro. Lo conferma il capo del Servizio Normativa e Politiche di Vigilanza della Banca d’Italia, Andrea Enria:

Il costo medio e’ rimasto sostanzialmente allineato a quello rilevato nelle indagini condotte nei due anni precedenti. Emerge invece chiaramente che, a parita’ di altre caratteristiche, i conti aperti negli ultimi anni presentano costi significativamente piu’ bassi (inferiori a 90 euro) rispetto ai conti gia’ in essere prima del 2000 (oltre i 125 euro).

Finanziamenti PMI: Cassa Depositi e Prestiti, nuovo taglio tassi

 Buone notizie per le piccole e medie imprese italiane che, per varie finalità, hanno bisogno di accedere al credito attraverso la stipula di finanziamenti con il canale bancario. La Cassa Depositi e Prestiti, in accordo con quanto, tra l’altro, riporta l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, ha annunciato una nuova riduzione dei tassi di interesse da applicare agli istituti di credito; nel dettaglio, sui prestiti da erogare alle piccole e medie imprese le banche potranno ora fare provvista presso la Cassa Depositi e Prestiti con delle fasce di spread che sono state ridotte di dieci punti base.

Leasing nautico per acquisto imbarcazioni

 Per le aziende, ma anche per i privati che si accingono ad acquistare imbarcazioni o navi da diporto, siano esse in costruzione o finite, a vela oppure a motore, il colosso bancario europeo Unicredit offre la possibilità di stipulare un leasing nautico con la finalità di acquisto imbarcazioni per un importo minimo di 31 mila euro più IVA, e piano di ammortamento, con saldo mensile, bimestrale, trimestrale o semestrale della rata, che parte da 60 e può arrivare fino a 108 mesi. Il leasing nautico di Unicredit prevede in particolare, ai fini della stipula, il pagamento di un anticipo sul prezzo del bene che varia da un minimo del 10% fino ad un massimo del 35%, mentre la percentuale sul riscatto può variare dal 3% al 10%.

Carte di pagamento: istruttoria Antitrust sulle commissioni interbancarie

 Citando possibili intese nel comparto delle carte di pagamento, l’AGCM, Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, ha reso noto d’aver avviato un’istruttoria sulle modalità con cui vengono fissate le commissioni interbancarie, con il conseguente trasferimento di costi elevati sia a carico degli esercenti, sia a carico dei consumatori. Nel mirino dell’Antitrust, a seguito di una riunione tenutasi lo scorso 15 luglio, ed in scia alla notifica del provvedimento ai destinatari oggetto dell’istruttoria, sono finite ben otto tra banche e società finanziarie, nonché il colosso delle carte di credito Mastercard. Nel dettaglio, le otto tra banche e società finanziarie oggetto dell’istruttoria avviata dall’Autorità sono le seguenti: Banca Sella Holding, Barclays Bank, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Nazionale del Lavoro, Unicredit, Deutsche Bank, l’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane (ICBPI) ed Intesa Sanpaolo.