Pare che il 2025 possa diventare sul serio un anno di grandi novità per il comparto assicurativo. Infatti, le novità principali arrivano dalla legge di bilancio 2025 che, di fatto, ha portato in dote una vera e propria rivoluzione in riferimento alle norme che regolano le polizze vita.
Infatti, la legge di bilancio 2025 ha previsto l’introduzione di un meccanismo di tassazione innovativo, che chiaramente sta già avendo un impatto non solo sulle compagnie di assicurazione, ma anche con i clienti finali.


Come viene applicata la normativa della tassazione nei conti correnti contestati? È vero che si può, attraverso una soluzione di questo genere, avere un certo risparmio sulle spese del conto corrente, oppure ci sono dei casi che fanno eccezione e di cui è meglio essere informati? Vediamo quindi come viene applicata la normativa dagli istituti bancari in Italia.
A partire dal 1 gennaio 2014, sulla base di quanto previsto dal disegno di legge della Legge di Stabilità finanziaria per il prossimo anno, l’imposta di bollo relativa ai conti deposito aumenterà di circa il 10%, passando dall’1,5 per mille al 2 per mille.
Come abbiamo visto anche in alcuni post pubblicati prima di questo, esistono diversi modi leciti per evitare di subire le conseguenze dell‘aumento dell’imposta di bollo sui prodotti finanziari, che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo 1 gennaio 2014, sulla base di quanto previsto dalla Legge di Stabilità.
In un post pubblicato in precedenza abbiamo visto quale potrebbe essere una prima soluzione da prendere in considerazione prima del 1 gennaio 2014 per evitare di subire l’aumento previsto dell’imposta di bollo sulle comunicazioni di rendicontazione relative a tutti i prodotti finanziari.
Il Consiglio dei Ministri, con la redazione della bozza della legge di Stabilità per il 2014, licenziata solo pochi giorni fa e ora all’esame del Parlamento, ha previsto per il nuovo anno l’incremento dell’aliquota della imposta di bollo sull’invio delle comunicazioni per tutti i prodotti finanziari.
Ci sono cose che, anche nonostante il crollo dell’economia negli ultimi anni (o forse proprio a causa di questa ragione), non si possono fare: è vero che, ad esempio, i tassi applicati ai mutui sono calati sulla scia di quanto ha fatto il costo del denaro, e così anche gli interessi applicati ai prestiti personali (per la verità, in questo caso la cosa è avvenuta in misura minore), però non si può scendere più di tanto nel “taglio” della proposta onde evitare il rischio, sempre presente, di finire a gambe all’aria. Findomestic non vuole rendere meno credibile la propria offerta, infatti non lo fa, ma si rende conto che la strada che porta all’incremento della clientela passa anche attraverso qualche sacrificio, e fa quel che si può.