Come evitare l’aumento dell’imposta di bollo sui prodotti finanziari – III

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Come abbiamo visto anche in alcuni post pubblicati prima di questo, esistono diversi modi leciti per evitare di subire le conseguenze dell‘aumento dell’imposta di bollo sui prodotti finanziari, che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo 1 gennaio 2014, sulla base di quanto previsto dalla Legge di Stabilità. 

Come evitare l’aumento dell’imposta di bollo sui prodotti finanziari

Nei post pubblicati in precedenza abbiamo già proposto 3 soluzioni possibili che i risparmiatori potrebbero prendere in considerazione per evitare l’aumento della tassazione:

  • il trasferimento del deposito titoli in un paradiso fiscale o in un paese a tassazione agevolata
  • la vendita e il riacquisto immediato del deposito titoli subito dopo la rendicontazione soggetta a bollo
  • il trasferimento del deposito titoli presso un altro istituto che non addebita l’imposta di bollo.

Come evitare l’aumento dell’imposta di bollo sui prodotti finanziari – II

Esiste, tuttavia, una ulteriore soluzione, anche se un pochino più complessa delle prime che abbiamo prospettato. Si potrebbe infatti sottoscrivere con la banca un contratto di prestito titoli, un’opzione che permette alla banche di dare in affitto a diversi traders o professionisti del settore i titoli del cliente, a fronte del quale viene riconosciuto allo stesso un certo interesse.

In seguito a questa operazione, l‘imposta di bollo può non essere applicata al cliente, anche se, come consigliato anche nei casi precedenti, l’esenzione non è automatica e si dovrebbe sempre controllare le condizioni di applicazione.

C’è da dire, però, che non sempre il prestito titoli viene concesso dalle banche e ciò può dipendere anche dalla natura degli strumenti finanziari posseduti. A volte possono essere le banche stesse a decidere di prendere in prestito i titoli dei loro clienti.