Rallentano le sofferenze e si procede verso la ripresa per Bankitalia

di Gianfilippo Verbani Commenta

Secondo il Rapporto sulla stabilità finanziaria italiana della Banca d'Italia nel corso del 2013 hanno cominciato a rallentare sia le sofferenze bancarie sia la caduta del credito a famiglie e imprese.


 La Banca d’Italia ha rilasciato in questi giorni i dati del suo Rapporto sulla stabilità finanziaria del paese nel 2013, che traccia un quadro completo della situazione attraversata dall’Italia nell’anno passato. Il dato più importante che viene alla luce da questo rapporto è costituito dal fatto che nel corso del 2013 hanno cominciato a rallentare sia le sofferenze bancarie sia la caduta del credito a famiglie e imprese, anche se via Nazionale ancora non è in grado di esprimersi sul momento in cui avverrà l’attesa inversione di tendenza. 

Le condizioni del credito in Italia restano difficili per Bankitalia

Nel 2013, infatti, le sofferenze degli italiani hanno rallentato al 3 per cento dei prestiti e gli attuali spiragli di ripresa potrebbero far tornare molti prestiti in attivo. I dati raccolti dalla Banca d’Italia mostrano che nel corso dell’ultimo trimestre 2013 i prestiti per i mutui erano 319 mila di cui il 6,2 per cento in condizioni deteriorate, mentre a giugno 2013 erano 341 mila di cui il 5,8 per cento deteriorati.

Il mercato italiano del credito è in ripresa nel I trimestre 2014 secondo Bankitalia

A fronte di questa situazione, tuttavia, il mercato dei mutui nel corso del I trimestre 2014 ha  visto un incremento della domanda del 9,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013.

Nel Rapporto sulla stabilità finanziaria italiana la Banca d’Italia ha anche tracciato un quadro della situazione macroeconomica del paese, che presenta nel 2013 una generale attenuazione della caduta del reddito a disposizione delle famiglie, un basso indebitamento e un aumento del risparmio. Il mercato immobiliare appare ancora debole, anche se sono in ripresa le esportazioni, e segnali di equilibrio arrivano dai conti pubblici, con un possibile pareggio di bilancio nel 2015 e un incremento del PIL.