La maggior parte delle proposte di mutuo a tasso variabile fondano il calcolo degli interessi sull’andamento dell’indice Euribor, in genere a tre mesi, tuttavia è possibile scegliere un’alternativa più stabile.
Essa è rappresentata dal tasso BCE, il cui valore è deciso a livello periodico dalla Banca Europea ed è meno soggetto a repentine oscillazioni. In entrambi i casi è comunque bene tenere presente il ruolo determinante dello spread applicato dalla banca, elemento sul quale si gioca l’effettiva convenienza del tasso di interesse applicato. Vediamo due esempi attualmente sul mercato.
Deutsche Bank propone un mutuo a tasso variabile BCE in finalità acquisto, per finanziare fino all’80% del valore dell’immobile su una durata che può variare da 10 a 30 anni. Il tasso di interesse iniziale viene calcolato in base del valore del parametro BCE rilevato l’ultimo giorno lavorativo del mese precedente l’atto di stipula del mutuo, maggiorato dello spread. Dopodiché, ogni variazione del parametro stabilita dalla Banca Centrale Europea avrà effetto sul ricalcolo del tasso il primo giorno del mese successivo alla comunicazione ufficiale. A titolo indicativo, attualmente ad un mutuo pratico Deutsche Bank in finalità acquisto, a tasso variabile su base BCE, del valore di 100.000 euro rimborsati in 30 anni si applicherebbe un TAEG del 3,161%.
ING Direct permette di scegliere il tasso BCE non solo in finalità acquisto prima e seconda casa ma anche in finalità sostituzione, surroga, rifinanziamento, liquidità e ristrutturazione. In base alla finalità, alla percentuale dell’immobile finanziata e alla durata del finanziamento il TAEG per un Mutuo Arancio di 100.000 euro, acquisto prima casa fino al 50% del valore dell’immobile, oggi può variare indicativamente dal 4,04% al 4,08%. Si tratta come sempre di esempi di massima, perché il calcolo della rata del mutuo dipende da diversi fattori e condizioni da valutare nel caso specifico, nel momento in cui si verifica la fattibilità della richiesta.