Gli italiani tornano a risparmiare e ad investire nel 2013

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Dopo un paio di anni decisamente critici, le famiglie italiane tornano finalmente ad accantonare e ricominciano ad investire in diversi modi i loro risparmi. Una recente ricerca condotta a termine da Acri – Ipsos vede infatti miglioramenti a livello nazionale su questi fronti in merito al periodo 2012 – 2013. 

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L’indagine Acri – Ipsos  ha dunque rilevato che nel giro di circa 12 mesi, dalla metà del 2012 alla metà del 2013, la percentuale degli italiani che è riuscita a mettere qualcosa da parte è leggermente aumentata rispetto al passato, passando dal 28% al 29% e segnando un miglioramento anche rispetto al precedente biennio.

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Contemporaneamente, inoltre, sono risultate in diminuzione le famiglie con un saldo finanziario negativo, che passano dal 31% al 30%, anche se buona parte degli italiani, circa il 40%, continua a spendere tutto ciò che guadagna.

Ma accanto a chi spende tutto, come abbiamo visto, sono anche in aumento le persone che tornano ad investire i loro risparmi e nel 34% dei casi lo fanno scegliendo strumenti di investimento ritenuti tradizionalmente sicuri, come forme di risparmio postale, bond e titoli di stato. Le preferenze per i titoli di stato, tuttavia, risultano in calo dal 9% al 7%, così come quelle per le azioni, che passano dall’8% al 7%.

Due terzi degli italiani, però, preferiscono tenere i risparmi in liquidità, in modo da poterne usufruire in caso di necessità. Calano infine in maniera drastica le percentuali relative agli italiani che vedono nell’investimento immobiliare il tipo di investimento migliore e più sicuro: solo il 29% dei risparmiatori oggi pensa in primo luogo al mattone, mentre nel 2006 la percentuale arrivava al 70%.