Finanziamento famiglie e imprese: aumentano in Campania

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Aumentano nella Regione Campania i volumi di finanziamenti e prestiti alle famiglie consumatrici ed alle imprese; a darne notizia è l’Associazione Bancaria Italiana dopo che nella giornata di ieri Giuseppe Castagna, Presidente dell’ABI Campania, ha presentato i dati relativi al mese di gennaio 2010, quando con 65,4 miliardi di euro il credito erogato a favore dell’economia regionale è cresciuto del 5,6% rispetto allo stesso mese del 2009; di questi 65,4 miliardi ben 36 miliardi sono andati al sistema imprenditoriale con un aumento sull’anno 2009 pari all’1,9%. Trattasi nel complesso di dati sia positivi, sia incoraggianti, se si considera che si parla di accesso al credito nel Sud in una fase congiunturale che ancora risente degli effetti negativi della crisi.

L’ABI Campania ha altresì fornito la fotografia del sistema banche nella Regione, dove lavorano ben 343 mila dipendenti bancari corrispondenti al 4,5% del totale nazionale; aumenta sul territorio la presenza dei Pos con un +4,5%, così come sale in termini numerici la presenza di sportelli Bancomat. A fronte dell’aumento dei volumi di credito erogati in Campania aumenta anche la sicurezza con un calo delle rapine; al riguardo, infatti, l’ABI Campania ha reso noto che nei primi sei mesi dello scorso anno le rapine in banca sono scese del 20,3% a quota 59 rispetto alle 74 dello stesso periodo dell’anno precedente. Questo grazie a sistemi di sicurezza e di sorveglianza più evoluti unitamente alla riduzione della circolazione del contante sebbene a livello nazionale da questo fronte l’Italia abbia ampi margini per conseguire risultati migliori.

Con un +3,8%, crescono a gennaio 2010 i depositi da parte dei clienti bancari per un ammontare pari a 50 miliardi di euro; e se gli Istituti di credito con le loro filiali in Campania stanno continuando a sostenere le famiglie e le imprese, l’ABI ha posto l’accento sul fatto che contestualmente sono cresciute le sofferenze a circa quattro miliardi di euro a seguito della congiuntura economica sfavorevole sul territorio.