È sicuramente legittimo in questo periodo in cui i dubbi sulla moneta unica vanno aumentando in molti paesi dell’Eurozona, chiedersi quale impatto possa avere questa tendenza sui mercati finanziari e di conseguenza se sia conveniente investire in Bund, i titoli di stato tedeschi. Il 25 maggio è previsto il prossimo voto del Parlamento Europeo, ma questo fatto difficilmente potrà mettere rischio la moneta unica. Al massimo si dovrà cercare nel medio termine di risolvere degli squilibri che costituiscono le criticità della moneta nei diversi stati dell’Unione Europea, tra cui bilanci nazionali, crescita e partite correnti.
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Alcuni passi avanti in questo senso sono però stati già compiuti dai diversi paesi con le loro riforme e con la sottoscrizione della unione bancaria, che ha creato un fondo di garanzia unico per i depositi, affidandone la supervisione alla Banca Centrale Europea. In questo periodo, pur di luci e ombre, numerosi capitali si stanno muovendo verso la zona euro e i suoi paesi, tra cui l’ Italia, per investire in obbligazioni e azioni. Ciò trasferisce l’idea che la fase più acuta della crisi economica e finanziaria sia ormai alle spalle. In questo quadro, quindi, è conveniente investire in obbligazioni, un investimento prudente e a basso rischio.
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Investire in maniera unica su un titolo di stato tedesco è una mossa molto sicura dal punto di vista del puro rischio di credito, ovvero della possibilità che lo stato fallisca, ma i tassi di interessi sono molto bassi. Il rischio di tasso, ovvero di possibilità di perdita in conto capitale in caso di rialzo dei tassi di interesse è piuttosto elevato se si scelgono lunghe scadenze, proprio perché i tassi sono al momento a livelli molto bassi. In questo momento il rischio di rottura della zona euro è quindi davvero marginale e il consiglio migliore è quello di diversificare il portafoglio con titoli di paesi periferici che offrono interessi superiori.