Conti correnti: nuova inchiesta Ue

di Gianfilippo Verbani 1


 L’Unione Europea è tornata a trattare il tema spinoso dei costi relativi ai conti correnti, rilevando ancora la presenza di disparità di costi che in molti, a partire in Italia dalle Associazioni dei Consumatori, ritengono ingiustificati. Non a caso al riguardo Casper, il Comitato contro le speculazioni e per il risparmio istituito dalle Associazioni dei Consumatori Movimento Difesa del Cittadino, Adoc, Unione Nazionale Consumatori ed il Codacons, hanno accolto con favore l’inchiesta che la Commissione Europea ha avviato in merito alle cause che comportano disparità di costi per i conti correnti da un Paese europeo all’altro. Casper, in merito proprio ai conti correnti in Italia, è tornata a ribadire e denunciare, a carico dei correntisti, la presenza di spese che assomigliano in tutto e per tutto a dei veri e propri balzelli. Basti pensare alla commissione di massimo scoperto che è stata abolita, ma una volta uscita dalla porta è poi entrata dalla finestra con nomi nuovi e con l’applicazione di penalità ancor più onerose.

Di conseguenza Casper si augura ed auspica che, nel momento in cui verranno accertati da parte degli Istituti di credito i comportamenti scorretti, le Banche dovranno essere sanzionate in maniera esemplare e dovranno essere eliminati tutti i costi ed i balzelli che sono vessatori.

Intanto, il correntista bancario per pagare meno prima di aprire un conto farebbe bene a confrontare le varie proposte degli Istituti di credito. Di norma i consumatori più avvantaggiati sono quelli che aprono i conti correnti con operatività esclusivamente o in prevalenza online sui quali sono applicati minori costi e molto spesso il canone mensile da pagare è pari a zero. Il parametro chiave da prendere a riferimento, per valutare il costo reale di un conto corrente, in funzione del proprio profilo di utilizzo, è l’Isc, ovverosia l’indicatore sintetico di costo.


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