
Ottenere una polizza che rispecchi le proprie esigenze economiche e personali è, di certo, il sogno di ogni automobilista: fino ad oggi più una possibilità remota che una sicurezza reale, ma adesso c’è Conte.it ad interpretare le necessità di ogni cliente. Leader in Gran Bretagna nel settore delle aziende che lavorano nel campo delle assicurazioni online garantisce un servizio di qualità e delle offerte reali, a fronte di tariffe già ritoccate in ribasso. Qualche esempio? Chi ne sceglie l’acquisto e deciderà di pagare con carta di credito, potrà ottenere uno sconto del 20%, senza contare la possibilità di risparmiare fino a 300 euro sul preventivo iniziale.





C’erano una volta l’album fotografico, il diario segreto e il salvadanaio. C’erano una volta ma oggi non ci sono più, soppiantati come sono stati da Facebook (e affini), blog e… conti di deposito. Siamo convinti che, a voler costruire una graduatoria basata sull’importanza di questi strumenti, il conto di deposito si ponga in vetta alla classifica davanti ai blog (che per qualcuno significano opportunità di lavoro e introito pubblicitario) ed a Facebook, che pure è la novità più utilizzata benché sia anche (o forse proprio “a causa di”) la più frivola. Detto questo, oggi vogliamo analizzare la soluzione di investimento offerta dal Conto Deposito di CheBanca: altro che social network, questa è davvero una rivoluzione copernicana!
Spesso, troppo spesso, abbiamo cercato di fornirvi consigli su come si può risparmiare quando si spende: finanziamenti,
Challenge Funds è un fondo di diritto irlandese che consente ai clienti di Banca Mediolanum di poter investire i propri risparmi in un prodotto che fa della personalizzazione della destinazione dell’impiego una delle sue carte principali.
Sono anziani, come le loro vittime, i due uomini di 80 e 72 anni che sono stati arrestati lo scorso fine settimana dagli agenti del commissariato milanese Garibaldi-Venezia in viale Ludigiana per aver derubato un uomo fuori da una filiale di una banca. Pensionati che per passatempo – e probabilmente per arrotondare – facevano i borseggiatori frodando ignari “colleghi” pressoché coetanei agli sportelli dei
Italiani brava gente, verrebbe da dire. Se c’è un modo per capire le nostre idee e le nostre preferenze nel campo delle “donazioni”, conviene dare un occhio alle destinazioni effettuate dell’otto per mille. Per il terzo anno consecutivo i contribuenti italiani hanno deciso di destinare la quota di imposta sul reddito del 2008 ad associazioni no profit Onlus. Beneficienza, aiuti vari, uno sguardo nelle zone meno agiate, in Italia e all’estero. La somma complessiva versata dai contribuenti con la dichiarazione dei redditi ammonta addirittura a 415,6 milioni di euro. Di questi 397,5 milioni sono stati distribuiti tra gli enti accreditati. In testa, la categoria del volontariato che incassa ben 265,8 milioni di euro: Medici senza frontiere (9,2 milioni), Emergency (9,1 milioni), seguiti da Unicef (7,6 milioni) e Associazione italiana ricerca sul Cancro (5,9 milioni), si confermano alcune delle realtà più sostenute.
Le banche al collasso, le famiglie in crisi. E qualche piccolo, piccolissimo segno positivo. La ripresa è debole in Europa e fragile ovunque. Ma il 2010 sarà un anno cruciale. Lo dice Mario Draghi, governatore di Bankitalia e presidente del Financial Stability Board. «Quasi tutte le banche sono sulla via di risolvere i problemi di finanziamento, ma i loro bilanci sono ancora esposti a elementi di fragilità legati soprattutto allo stato della ripresa economica» ha affermato il governatore nel corso dell’audizione della commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo su «La strategia post crisi e la modernizzazione dell’architettura finanziaria globale». Draghi ha parlato come presidente del Fsb, l’organismo internazionale che promuove la stabilità finanziaria.
Che guaio il Pil: -5,1% nel 2009. I dati Istat mostrano il prodotto interno lordo più basso dal 1971, cioè dall’inizio della serie storica. Il dato, corretto per gli effetti di calendario, è peggiore dei pronostici di febbraio che ipotizzavano un calo del 4,9% perché il 2009 ha avuto un giorno lavorativo in più rispetto all’anno prima. Nel quarto trimestre dello scorso anno il Pil è diminuito dello 0,3% rispetto al terzo trimestre e del 3% rispetto al quarto trimestre del 2008. Per il 2010 le previsioni non sono rosee: la variazione del Pil “acquisito” è pari a -0,1%. Un dato che peggiora quello della stima preliminare del 12 febbraio, che prevedeva una variazione pari a zero.
Un calo senza precedenti. A Milano, oltre alla neve, scendono anche i prezzi delle case. Un meno 9,1% in appena un anno e mezzo è qualcosa che, nel relativamente tranquillo mercato immobiliare. Tant’è vero che ha sbalestrato l’andamento ciclico del settore, la cui fase negativa si sta prolungando oltre i limiti indicati dalle serie storiche. Questo calo è certificato dallo studio di Gabetti che ha analizzato l’andamento degli ultimi 18 mesi. Ed emerge un trend ancora più marcato per le altre città lombarde, attorno al 15% in meno. Nel dettaglio c’è da ammettere che ciò che conviene – all’apparenza – sia affittare, almeno per il momento. Ma è soprattutto il calo del costo del mattone a impressionare, sebbene il quadro appaia frastagliato, a diverse velocità.