Otto per mille, le scelte degli italiani

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Italiani brava gente, verrebbe da dire. Se c’è un modo per capire le nostre idee e le nostre preferenze nel campo delle “donazioni”, conviene dare un occhio alle destinazioni effettuate dell’otto per mille. Per il terzo anno consecutivo i contribuenti italiani hanno deciso di destinare la quota di imposta sul reddito del 2008 ad associazioni no profit Onlus. Beneficienza, aiuti vari, uno sguardo nelle zone meno agiate, in Italia e all’estero. La somma complessiva versata dai contribuenti con la dichiarazione dei redditi ammonta addirittura a 415,6 milioni di euro. Di questi 397,5 milioni sono stati distribuiti tra gli enti accreditati. In testa, la categoria del volontariato che incassa ben 265,8 milioni di euro: Medici senza frontiere (9,2 milioni), Emergency (9,1 milioni), seguiti da Unicef (7,6 milioni) e Associazione italiana ricerca sul Cancro (5,9 milioni), si confermano alcune delle realtà più sostenute. Rispetto alla forte preferenza espressa dai cittadini per il volontariato, alla ricerca scientifica vanno invece solo 65,9 milioni di euro. Dai dati forniti dall’Agenzie dell’Entrate  si rileva che la media degli importi è 28,36 euro, in dettaglio il valore medio più elevato è riservato alle categorie sportive, con 29,21 euro. Delle 33.823 associazione iscritte, poco più di 7mila sono state escluse per mancanza di requisiti, o per ritardi nella consegna dei documenti. Tra queste, molte associazioni sportive dilettantistiche, a cui dovrebbero andare, complessivamente 1,7 milioni di euro.  Il Coni, dopo aver effettuato i controlli, ha escluso 41.589 associazioni sportive dilettantistiche. Il numero però potrebbe diminuire. Per la gioia delle mamme e dei papà che avrebbero un posto dove spedire i propri figlioli. Scherzi a parte, sarebbe davvero catastrofico vedere chiuse così tante associazioni sportive che rappresentano un luogo di ritrovo e di socializzazione per molti giovani. Ma in soccorso di sportivi e non arriva il decreto legge «milleproroghe». Che prevede infatti, nel caso in cui ci siano le condizioni, di poter integrare i documenti mancanti.