Il mutuo per liquidità di Cassa di Risparmio di Padova e di Rovigo è un finanziamento immobiliare ipotecario che consente al cliente di poter disporre di liquidità aggiuntiva per soddisfare spese e investimenti personali o familiari.
Le finalità contemplate dai fogli informativi del mutuo sono infatti relativi all’acquisto di immobili abitativi all’estero o immobili non abitativi, o il compimento di spese e investimenti materiali o immateriali.
Il cliente potrà scegliere tra l’applicazione del tasso fisso e quella del tasso variabile, con parametratzione all’Euribor a un mese, maggiorato di uno spread concordato con la banca.
La durata del programma di rimborso dovrà invece esser compresa tra un minimo di 5 anni e un massimo di 30 anni. Anche in questa occasione, ricordiamo che è possibile procedere a estinzione anticipata del debito residuo in qualsiasi momento e senza pagamento di penali.
L’importo richiedibile dovrà oscillare tra un minimo di 31 mila eur e un massimo di 300 mila euro, con percentuali massime che verranno diversificate sulla base delle diverse finalità da conseguire.


Come si stanno muovendo sul mercato i tassi di interesse di riferimento con cui nel nostro Paese vengono agganciati i mutui a tasso fisso ed a tasso variabile? Ebbene, attualmente il costo del denaro è tale che rispetto alla media storica, e comunque quella degli ultimi dieci anni, ovverosia dall’introduzione dell’euro, l’acquisto di una casa con un mutuo rimane un’operazione conveniente. Questo “grazie” alla crisi finanziaria ed economica che ha fatto crollare i tassi interbancari, a partire dall’Eurirs, quello sui mutui fissi, che sulla scadenza a cinque anni si attesta attualmente attorno al 2,30%; anche l’Euribor, il tasso di indicizzazione dei mutui variabili, sulla scadenza ad un mese rimane basso attorno allo 0,81%. Questi valori di mercato sono frutto sia della decisione della Bce, la Banca centrale europea, di lasciare inchiodati i tassi di riferimento nell’Eurozona all’1% oramai da molti mesi; ma ad influire è anche la congiuntura macroeconomica che, con l’esclusione della Germania, in molti Paesi dell’area euro è ancora stagnante e spesso traballante come la Grecia e l’Irlanda.

Per il mutuo è meglio il tasso fisso oppure il tasso variabile? Ebbene, se all’inizio dello scoppio della crisi, a seguito del persistente calo dei tassi di interesse, il mutuo a tasso variabile sembrava essere, e poi così è stato, la soluzione di finanziamento ipotecario più conveniente, adesso le cose sono leggermente cambiate. Se prima infatti saliva l’Irs e scendeva l’euribor, da qualche mese la tendenza è diametralmente opposta; l’Irs, infatti, attualmente è tale che è possibile stipulare un mutuo per la casa anche ad un tasso complessivo inferiore al 4%, ovverosia su livelli da minimo storico considerando tale tipologia di prodotto. Con un mutuo a tasso fisso ci si mette al riparo, per l’intera durata del mutuo, da qualsiasi oscillazione sfavorevole dei tassi sul mercato; la rata, così come la durata, sono infatti fisse, chiare, certe e note nel momento in cui si appone la firma sul contratto di mutuo che chiaramente il contraente deve sempre e comunque leggere con la massima attenzione.







Il Mutuo liquidità a tasso fisso di Banca Sai è un