Carte di pagamento: Italia diciassettesima in Europa per utilizzo

di Gianfilippo Verbani Commenta


 È in atto in Italia una battaglia, fortunatamente incruenta, volta a convincere una popolazione fortemente legata alle tradizioni – come è la nostra – a “passare” al denaro elettronico, preferendolo progressivamente al contante. Gli istituti di credito (banche, finanziarie eccetera) si stanno prodigando nei modi più disparati a questo scopo: la gestione del virtuale è molto più sicura, decisamente meno costosa, ed è per questo che si punta a rivoluzionare le abitudini abbinando, ad esempio, l’uso delle carte a concorsi a premi. Abbiamo visto cosa hanno escogitato – tra gli altri –  Visa, MasterCard e Poste Italiane; ma a giudicare dai dati pubblicati in questi giorni la trasformazione ancora non c’è stata…

L’Italia è diciassettesima in Europa per numero di carte di credito in circolazione: ne abbiamo in media 1,25 ciascuno. In questa speciale classifica, ci collochiamo dietro a Paesi come Estonia, Cipro, Malta, Grecia e Slovenia a quanto emerge da una ricerca di CPP Italia, filiale italiana della multinazionale specializzata nella protezione delle carte di pagamento. In Francia la media è 1,56, in Germania 1,45. Gli italiani, rileva la ricerca, sono diffidenti e soprattutto temono le frodi e le truffe: anche se in aumento negli ultimi anni, queste rappresentano comunque una percentuale contenuta, pari a circa l’1% delle transazioni totali.

Ma forse gli italiani hanno, almeno in parte, ragione: c’è infatti – e soprattutto – l’utilizzo del denaro “virtuale” alla base della crisi economica che ha scosso il mondo negli ultimi mesi, e che forse si sta risolvendo solo ora (almeno questo è quanto rivelano alcuni indicatori macro-economici). Spesa fuori controllo, agevolata dal fatto di non “vedere” il denaro ma semplicemente sapere di disporne, hanno portato molti ad indebitarsi per permettersi di vivere al di sopra delle proprie possibilità economiche. Forse è lo scotto da pagare alla “rivoluzione” nel pagamento di cui sopra. Ma, certo, con i soldi è sempre meglio andare coi piedi di piombo.