Carte di Credito e Conti Corrente clonati: sgominata un’altra banda

di Gianfilippo Verbani 1


 Non più tardi di ieri abbiamo parlato di clonazione di carte di credito e di un’inchiesta, conclusa positivamente, che ha visto l’arresto di 28 persone implicate in questo genere di attività illecita; eppure, già oggi, possiamo segnalare un nuovo successo degli investigatori, capaci di fermare ed assicurare alla giustizia una banda specializzata in contraffazione di carte di credito e truffe su internet. Se ieri il teatro della vicenda, dai contorni surreali solo per coloro i quali non fossero a conoscenza delle modalità operative cui sono soliti i truffatori (clonare carte in un angolo del mondo per utilizzarle a migliaia di kilometri di distanza), era Torino, oggi è il nucleo investigativo di Roma a segnalarsi per la bontà del lavoro svolto.

Complimenti che devono essere moltiplicati in considerazione del fatto che gli inquirenti hanno agito seguendo la stessa logica dei criminali, andandoli a stanare nel loro stesso terreno di caccia, utilizzando la stessa modalità di network che tanto successo – ahinoi – ha portato ai delinquenti, capaci di muoversi di città in città pur restando sempre fermi al loro posto. Sono 19 le ordinanze cautelari eseguite nei confronti di altrettanti individui, sparsi su tutto il territorio nazionale. Questi ladri di identità digitali operavano sulla scorta di informazioni ottenute da un gruppo di hacker russi, specializzati nel furto di dati riservati.

Non è la prima occasione in cui si parla di Russia come di uno dei centri nevralgici più importanti nell’ambito della sottrazione di dati. Il traffico di informazioni, decisamente lucroso, consiste nella violazione delle banche dati dei principali fornitori di servizi finanziari e nella rivendita dei codici cifrati per cifre davvero irrisorie (anche 5 euro se si vuole avere la carta, naturalmente clonata, di un piccolo risparmiatore): l’hacker guadagna sulla quantità dei dati venduti, chi da lui si fornisce invece ha il vantaggio di attingere ad una riserva di denaro che non è sua bensì è stata costruita da altri. Gli hacker russi del caso in questione sono riusciti ad ottenere dati riservati sia di carte di credito che di conti correnti.


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