La convenienza del prestito tra privati

Prende sempre più piede il prestito tra privati, inteso come tipologia per ottenere credito. Chi necessita di finanziamento, di solito per cifre comprese tra 1.000 e 10.000 euro, non si reca in banca, tuttavia inserisce una richiesta su un sito che agisce da intermediario e ottiene i soldi da altre persone. Poi si restituisce il prestito con normali rate mensili.

 

 

 

 

 

 

Cosa sono e come funzionano i peer to peer e i marketplace lending

 Il settore del credito è stato uno dei settori economici più interessati negli ultimi tempi dallo sviluppo di sistemi alternativi a quelli ultimi tradizionali. Anche nel mondo dei prestiti hanno fatto la loro trionfale entrata le società che partendo dal basso, dalla strategia della condivisione in rete e via web, stanno conquistando la vetta delle più alte sfere della finanza. 

Come funziona il sociale lending

 Una delle forme alternative di finanziamento diffusasi nell’ ultimo periodo a livello globale, soprattutto grazie allo sviluppo dei social network e della rete è stata il social lending una forma di finanziamento tra privati in cui il trasferimento della liquidità avviene senza la presenza di intermediari.

Che cosa è il social lending

 Tradotto in modo letterale social lending significa prestito sociale, ovvero uno scambio di denaro, a livello privato, tra coloro che hanno denaro liquido da poter prestare e coloro che ne hanno bisogno. Il concetto del social lending quindi è molto semplice, perché non prevede alcun tipo di intermediazione.

Social lending, il fenomeno del prestito tra privati

 

Si scrive “Social lending”, si legge “prestito tra privati”. Un fenomeno inarrestabile, che ha preso il largo successivamente al crollo dei finanziamenti a famiglie e imprese verificatosi negli ultimi anni. Un fenomeno che contrasta l’usura, e che nel contempo tiene a distanza clienti e istituti bancari. Lo scelgono sempre più consumatori, per via dei tassi di interesse ridotti.

Come funzionano i prestiti tra privati

 Si chiama social lending, ed è una delle nuove tendenze del sistema creditizio, finalizzata a consentire l’effettuazione di scambi di denaro tra privati senza intermediazione bancaria. In Italia il settore stenta a decollare, ma in altre parti del mondo alcuni cittadini e imprese hanno potuto realizzare i propri desideri creditizi senza dover ricorrere alle tanto “odiate” banche.

Finanziarsi con il crowdfunding

 Complice la crisi del sistema creditizio nazionale, il crowdfunding rischia di diventare una valida alternativa per il reperimento di nuovi fondi. Una alternativa che potrebbe essere altresì agevolata dal varo del nuovo regolamento Consob che, primo in Europa, disciplina la raccolta fondi effettuata via web. Una pratica nata e sviluppatasi nel corso degli ultimi anni, e che trova le sue fondamenta nella necessità di supportare associazioni e campagne elettorali.

Social lending: é finita l’era di Zopa?

 Sicuramente avete chiesto, almeno una volta nella vostra vita, un prestito. Che si sia trattato di un mutuo per la casa, di un finanziamento per l’automobile o semplicemente di un prestito per raggiungere la meta dei vostri sogni, non importa, tutti i debiti vanno pagati e purtroppo le nostre tasche se ne accorgono. Molte persone hanno richiesto uno o più prestiti a banche e finanziarie. I motivi possono essere i più disparati: matrimoni, acquisti di auto, piccole ristrutturazioni, addirittura chirurgia estetica.

Una delle ultime novità in fatto di prestiti è il social lending, che dagli Stati Uniti è da qualche anno approdato anche in Italia. Si tratta di siti dove é possibile erogare e chiedere prestiti tra privati. Viene anche chiamato prestito peer-to-peer o prestito tra persone. In queste stanze virtuali, le persone cercano o offrono prestiti a seconda delle proprie disponibilità: da un minimo di 1mille euro arrivando anche 40 mila. Spesso, allo scopo di ridurre al minimo i rischi, il prestito complessivo richiesto viene diviso tra più prestatori che solitamente offrono circa 500 euro ciascuno.

Social lending: il Ministero mette Zopa in stand-by

 Brutte notizie in Italia per il “social lending“, il mercato dei prestiti tra privati che, grazie al fatto che viene “scavalcato” il canale bancario, permette di contrarre prestiti a tassi più bassi, mentre i privati che prestano i soldi possono incassare dei rendimenti interessanti con un rischio di insolvenza che si riduce grazie al fatto che viene “spalmato” su più richiedenti. Zopa.it, uno dei pionieri del “social lending”, ha infatti reso noto d’aver ricevuto venerdì scorso, 10 luglio 2009, una notifica da parte del  Ministero dell’Economia e delle Finanze in virtù della quale, su richiesta della Banca d’Italia, la società di social lending viene cancellata dall’elenco degli intermediari finanziari. Di riflesso, Zopa.it ha annunciato d’aver sospeso sia le attività finalizzate all’ingresso di nuovi soggetti prestatori, sia all’erogazione di nuovi prestiti. In accordo con quanto di legge nella home page sul sito di Zopa.it, la società ha erogato prestiti per complessivi 7,15 milioni di euro. E adesso, cosa succede?

Prestiti sul web: affidarsi a Zopa

 Affidarsi alle banche o alle finanziarie? Alcuni sono pronti ad affermare che le banche sono degli “usurai legalizzati”, altri invece si fidano della propria banca presso la quale sono clienti da generazioni. Avete sentito parlare del social lending? Questo termine indica la possibilità di scambiarsi denaro in prestito direttamente tra persone, senza banche e finanziarie di mezzo. Social Lending significa proprio questo: privati che prestano ad altri privati su Internet per prestiti personali. Tale forma di scambio in un certo senso, esiste da sempre. Basta pensare ai prestiti tra conoscenti, parenti amici, comunità.

Tuttavia, di recente il Social Lending è apparso anche sul web contraddistinguendosi per due importanti elementi: libertà e disintermediazione. Appunto prestito tra privati, senza intermediari. Zopa è stata creata nel 2005 in Gran Bretagna da un gruppo di esperti di finanza e ora arriva in Italia. In Zopa chi ha denaro a disposizione lo presta direttamente a chi lo cerca in prestito. Il sistema è semplice e trasparente tramite controlli e bilanciamenti. Zopa controlla il profilo di credito di chi cerca un prestito e gli assegna una classe: A+, A, B o C. Se non rientra in una di queste, non può partecipare a Zopa.