 Si chiama Conto Premium ed è, come intuibile, il conto corrente “all inclusive” che l’istituto di credito del gruppo Credit Agricole mette a disposizione della clientela che – a fronte del pagamento di un canone di conto corrente leggermente più alto dello standard – voglia poter disporre di ampi prodotti e servizi bancari.
Si chiama Conto Premium ed è, come intuibile, il conto corrente “all inclusive” che l’istituto di credito del gruppo Credit Agricole mette a disposizione della clientela che – a fronte del pagamento di un canone di conto corrente leggermente più alto dello standard – voglia poter disporre di ampi prodotti e servizi bancari.
Il conto corrente prevede infatti il pagamento di un canone fisso mensile di 9,50 euro, che tuttavia sono azzerabili per 12 mesi in caso di investimento del proprio patrimonio in una soluzione di investimento Amundi o CaVita, pari ad almeno 30 mila euro.
Oltre a ciò, il conto offre gratuitamente operazioni illimitate, liquidazione di interessi, accredito dello stipendio o della pensione, domiciliazione delle principali utenze domestiche, libretti degli assegni.
Sul fronte degli strumenti transazionali, il cliente potrà inoltre beneficiare di una carta bancomat internazionale con microchip, con la quale effettuare operazioni di prelevamento e di pagamento, in Italia e all’estero.
Prevista anche la gratuità per l’attivazione del servizio SMS informativo, per la custodia titoli e per la produzione e per l’invio dell’estratto conto titoli.
 
					 
						 
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						 Sarà stata una rivoluzione culturale “dolce”, non ancora del tutto perfezionata; sarà stata – chissà – la crisi economica… “Sarà quel che sarà”, come diceva una canzone di qualche anno fa, resta il fatto che nei discorsi dei leader politici, così come nelle misure adottate dai principali governi, sembra che il mondo stia riscoprendo l’importanza delle giovani generazioni. Non sappiamo se questo avvenga per “scaricare” sulle spalle di qualcun altro problemi che questo non ha creato (semmai subito), oppure per pugnace convinzione: resta la constatazione di uno stato di cose. Anche le banche, sembra, hanno considerato che se vogliono uscire dalla crisi devono spingersi un po’ più “in basso”, se non altro con il range dell’età della clientela per allargare la propria platea imbarcando anche i piccoli risparmiatori. E così stanno cercando delle strade per accattivarseli.
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