C’ è ancora una certa prudenza da parte delle imprese italiane nella richiesta di finanziamenti e prestiti al fine di far decollare gli investimenti nel nostro paese, dato che nel suo complesso viene suggerito anche dal particolare contesto economico che stiamo attraversando.
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Tornano ad aumentare i prestiti alle imprese
Una legge dell’economia dice che se le banche e gli istituti di credito non concedono prestiti alle imprese, queste ultime molto più difficilmente saranno propense a investire nell’economia reale. Ed è proprio questo stato di cose che si verifica da diverso tempo in Italia, dove la morsa del credit crunch non ha concesso sconti.
Riparte la domanda di credito da parte delle imprese
Sono le banche italiane a non concedere prestiti alle imprese o sono le imprese italiane ad aver smesso di chiedere finanziamenti e di fare investimenti? La questione sembra restare senza una precisa risposta da parte di aziende e operatori finanziari, che a turno scaricano la responsabilità sulla parte contraria.
I prestiti alle imprese sono diminuiti di 6 miliardi nel 2014
Con la chiusura dell’anno arrivano anche i dati consuntivi riguardanti i prestiti alle imprese ottenuti dalle banche italiane. Anche il 2014 non è stato un anno positivo dal punto di vista del credito concesso ad aziende e imprenditori. Questi ultimi, infatti, si sono visti negare nel complesso circa 6 miliardi di finanziamenti rispetto all’anno precedente. Sono i dati desunti di recente dalla Cgia di Mestre che ha rilevato quindi il persistere di una situazione di credit crunch.
Come usufruire del bonus ristrutturazione nelle compravendite da impresa
Il 2015 sarà caratterizzato dalla possibilità di richiedere il bonus ristrutturazione previsto dal governo in caso di migliorie attuate sugli immobili anche in caso di immobili venduti da imprese di costruzione o ristrutturazione. L’aliquota della agevolazione prevista, tuttavia, non sarà al 50 per cento come negli altri casi, ma al 25 per cento. Vediamo quindi come sarà possibile usufruire di questo bonus.
Due offerte di prestiti per le piccole e medie imprese
In un momento particolarmente difficile per le imprese italiane, a causa della pesante crisi economica che da diverso tempo ha investito il nostro paese, risulta sempre più necessario da parte delle piccole realtà produttive ricorrere a prestiti e finanziamenti per far fronte a tutti gli oneri mensili. Il mese di dicembre, ad esempio, è un mese particolarmente pieno di scadenze e adempimenti fiscali.
Confartigianato e Creditfidi promuovono il credito per le imprese
Le piccole e medie imprese italiane sono state uno degli elementi più colpiti dalla crisi economica e finanziaria attualmente in atto. Il mese di dicembre poi si presenta per tutte queste realtà ancora più pieno di scadenze, perché si versano proprio in questo periodo alcune tra le principali imposte a cui sono soggette.
Continua la morsa del credit crunch per le imprese italiane
Continua ad operare in Italia la morsa del credito che riduce il numero dei prestiti e dei finanziamenti che vengono concessi alle imprese italiane, aziende che, alle prese con i rovesci della crisi, mai come in questo periodo avrebbero bisogno di liquidità aggiuntiva. Eppure il mercato del credito è sempre restio a concedere erogazioni e le realtà che riescono ad ottenerle sono solo una piccola parte del totale.
La Banca d’Italia individua segnali di miglioramento nel settore dei prestiti
Non c’è dubbio che la crisi economica abbia influito in maniera pesantemente negativa sulla situazione del credito in Italia, che viene in questo ultimo periodo fotografata dalla Banca d’Italia, la quale illustra gli interventi che gli istituti di credito e le banche stanno mettendo in atto per far fronte alla situazione.
L’andamento dei finanziamenti alle imprese nel I semestre 2014
Nel corso del I semestre 2014 nel mondo del credito italiano l’andamento dei finanziamenti richiesti da parte delle imprese ha fatto segnare un risultato positivo, non solo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma anche rispetto all’anno di inizio della crisi economica, con un incremento della domanda rispettivamente del 12,1 per cento e del 28 per cento.
Le imprese tornano a chiedere finanziamenti nel I semestre 2014
Grande balzo in vanti nel mondo del credito italiano nel primo semestre del 2014. Almeno da parte delle imprese, le grandi silenti degli ultimi anni, che nei mesi che vanno da gennaio a giugno 2014 sono tornate a chiedere finanziamenti alle banche, facendo impennare la domanda. Nel periodo indicato, infatti, la domanda di finanziamenti da parte delle aziende italiane ha subito un incremento del 12,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013.
Dal Regno Unito una soluzione per concedere credito alle imprese
Quello della concessione del credito alle imprese è un problema sempre più importante che affligge le banche europee e che la Banca Centrale Europea – BCE – sta cercando di risolvere. Si aspettano a breve infatti le nuove misure per migliorare e allentare il problema della morsa del credito – il credit crunch – e far tornare la liquidità a circolare tra le banche e il settore produttivo dell’ economia.
Torna a crescere la propensione al risparmio degli italiani nel 2013
Nel corso del 2013 i cittadini italiani sono stati protagonisti dal punto di vista finanziario almeno di un risultato positivo, quello relativo alla loro propensione al risparmio, che è tornata a crescere rispetto al passato.
Le novità per il credito alle imprese e i mutui introdotte dal governo Renzi
La settimana che si è appena conclusa è stata gravida di novità per il settore del credito e quello dei finanziamenti in generale, sia rivolti all’erogazione di liquidità alle imprese, sia rivolti alle famiglie per l’acquisto di nuove abitazioni. Nella giornata di mercoledì scorso, 12 marzo 2014, il Consiglio dei Ministri si è trovato di fronte una serie di proposte in parte incluse all’interno del Piano Casa presentato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, in parte comprese all’interno delle misure presentate da Matteo Renzi e dai suoi gruppi di lavoro.