Anche per le imprese il Gruppo Poste Italiane ha ideato, al pari della clientela privata, una carta prepagata ricaricabile. Si chiama infatti “Postepay Impresa“, ed è sottoscrivibile da parte di quelle persone giuridiche che risultano essere correntisti del conto BancoPosta In Proprio, del conto BancoPosta Office, oppure del conto BancoPostaImpresa; lo strumento è ideale per poter effettuare, attraverso BancoPostaImpresa online, i pagamenti sia ai collaboratori, sia ai dipendenti. La quota di emissione per ogni Postepay impresa è pari a 2,50 euro, a carico dell’azienda, a fronte di un costo di ricarica da BancoPostaImpresa online pari ad 1 euro ad operazione, e plafond/capienza massima della carta pari a 3 mila euro. Così come per la Postepay, per i privati, anche Postepay Impresa è gestibile comodamente online registrandosi al sito di Poste Italiane al fine non solo di consultare il saldo e la lista movimenti, ma anche di effettuare le ricariche e pagare i bollettini.
circuito VISA Electron
Ricarige: Nomen Omen
“Ciu is mej che uan”, diceva un giovane Stefano Accorsi in una celeberrima reclame che lo ha lanciato verso il successo cinematografico, fino a farne uno dei più interessanti ed apprezzati attori italiani. Ma che “Ciu”, ossia due, sia meglio di “Uan”, cioè uno, crediamo sia un dato di fatto difficile da negare. A suffragare questa nostra teoria, arriva anche un innovativo prodotto lanciato da Banca Carige, acronimo della Cassa di Risparmio di Genova e Imperia. Giocando con il proprio nome, Carige ha infatti lanciato Ricarige, una carta prepagata e ricaricabile che può essere richiesta sia nella forma più “semplice” che in quella decisamente più complessa della Carta IBAN. Vediamo, una per volta, le due soluzioni.
Postepay Impresa: stipendio, premi e benefit, tutto su una carta
In futuro, tutti potrebbero fare così. Così come? Vi starete chiedendo. Fare Cosa? Sarete intenti ad immaginare. È troppo divertente pensarvi cuocere davanti a questi enigmi, così come noi siamo troppo buoni per pensare di tenervi ancora tanto a lungo sulle spine. Perciò vi promettiamo di dipanare il dubbio all’interno di questo post, anzi vi assicuriamo che la vostra pazienza dovrà durare il breve spazio di pochissime righe. Stiamo immaginando un futuro in cui tutte le aziende, all’atto dell’assunzione di un nuovo dipendente, gli consegneranno una tessera magnetica. Ma non sarà, come invece è oggi, un badge per controllare ore e produttività, bensì una carta ricaricabile su cui il datore di lavoro avrà il dovere di accreditare lo stipendio ad ogni 27 del mese.
Sella Money ricaricabile no cost: la Carta IBAN come evoluzione della prepagata
L’evoluzione della specie, parafrasando la celeberrima teoria di Darwin, ha fatto in modo che i soggetti più adatti sopravvivessero a quelli meno reattivi. Come è stato possibile tutto ciò? Attraverso una serie di mutazioni che i primi hanno saputo mettere in atto, mentre i secondi non sono stati in grado di fare. Ci è venuto in mente questo concetto per spiegare al meglio l’evoluzione della carta Sella Money ricaricabile no cost, nata come prepagata “monstre” (ha un plafond di 12mila euro a fronte dei 3mila di una PostePay, per il resto sostanzialmente identica) e trasformatasi poi in una Carta Conto, una Carta IBAN grazie alla semplice dotazione delle coordinate bancarie.
Senti come suona questa Compilation, carta prepagata e ricaricabile del Banco di Sassari
C’erano una volta gli anni ’80; a volte è impressionante constatare come il mondo sia cambiato nel breve volgere di così poco tempo… L’estate, per fortuna altrettanto calda e soleggiata oggi come allora, era contrassegnata – specie per i più giovani – dal “rito” del confezionamento di una compilation da ascoltare in viaggio, o nel luogo di villeggiatura: i più benestanti avevano già il walkman, o uno dei primi modelli di autoradio di serie; gli altri si dovevano accontentare del mangianastri. Già, perché “ai nostri tempi” non esistevano che le audiocassette, oggi scomparse. La compilation, mix un po’ pirata delle canzoni più in voga, è stata sostituita dalla frenesia dell’aggiornamento dell iPod. Ma sopravvive per Banca di Sassari, che proprio in questo modo ha scelto di battezzare la propria carta prepagata-ricaricabile.