Le spese di una carta revolving

di Gianfilippo Verbani Commenta

Tra i costi di una carta revolving si può considerare che il finanziatore può richiedere al titolare il pagamento di cuoco commissione, una quota associativa annuale.


 Un post pubblicato in precedenza ci ha dato l opportunità di conoscere meglio quali sono le spese a cui è soggetta una carta revolving, a cominciare dai tassi di interesse applicati alla linea di credito concessa attraverso la carta, come il tasso annuo nominale e il tasso annuo effettivo globale.

Le condizioni economiche di una carta revolving

Oltre alle spese per interessi, tuttavia, una carta revolving può essere soggetta ad altri costi. Ecco quali sono.

>  Cosa esaminare nel contratto di una carta revolving

Le spese di una carta revolving

Tra i costi di una carta revolving si può considerare che il finanziatore può richiedere al titolare il pagamento di una commissione, una quota associativa annuale. Per alcune carte la quota in oggetto può essere gratuita il primo anno, mentre per altre può non venire mai richiesta.

Si può poi pagare un costo per la concessione –  o meno –  di una carta aggiuntiva alla principale dedicata alla famiglia o ad un suo componente. Per questa seconda carta può essere o non essere richiesta anche una quota associativa e in caso affermativo si presenta in genere inferiore alla quota richiesta per la carta principale.

A queste prime voci di costo è però necessario aggiungere a volte anche altre spese.

Oltre alle spese annuali, infatti, è necessario considerare le seguenti tipologie di costo:

  • Spese di estratto conto, che vengono addebitate per l’invio della rendicontazione
  • Spese relative all’imposta di bollo – il suo importo è fisso e stabilito per legge
  • Spese per anticipo di contante  – si tratta delle commissioni eventualmente richieste sui prelievi
  • Spese per il rifornimento di carburante, ovvero la commissione che si paga sull’acquisto della benzina
  • Spese di incasso rata.